lunedì 31 dicembre 2012

Messaggio di fine anno.

Manco fossi il presidente della Repubblica.
Finisce così, con un giretto nella nebbia in compagnia di Marco, questo 2012, i Maya non si sono fatti vedere e noi siamo ancora qui.
Non molti i km percorsi quest' anno, ma molti di qualità, resterà senz' altro nella memoria il "pellegrinaggio" alla Madonna del Ghisallo, e chissà che non si potrà bissare nel 2013 con tutto il Team e non, la salita al passo San Marco, il tramonto sull' Ebro, il vento, il caldo ed il freddo che sempre e comunque ci accompagnano.
Lascio un anno che mi ha sicuramente tolto molto e mi lascia un senso di vuoto, ma grazie alla bici e a quelli che mi sono compagni d'avventura anche bei momenti di risate, allegria e ovviamente di fatica.
E allora "AUGURI" a tutti quelli che posano gli occhi su questo spazio, auguri per un bel 2013, ma proprio bello, ve lo voglio augurare di cuore, tanta serenità e tanti chilometri a tutti.
Ci si vede l'anno prossimo!!!

Cesco

sabato 29 dicembre 2012

O sole mio...

E finalmente il sole splende e illumina queste giornate invernali dopo giorni di nebbia e umidità.
Le sono strade finalmente asciutte e non ci sono scuse, bisogna estrarre i mezzi e ributtarsi in strada.
Giovedì e Venerdì a zonzo con Andrea, Paolo e Marco per riavviare i motori, ed è bello scoprire, che in questo periodo d'incostante pedalare, basta poggiare il culo sulla sella per provare una sensazione di moderata felicità, segno che la fiamma pilota della caldaia della passione per la bici è sempre accesa, e scusate la licenza poeticotermoidraulica, le belle giornate poi fanno il resto.
Si battono le strade tra Pavia, Bereguardo e Binasco ed è piacevole anche la sosta forzata per una mia foratura, che Venerdì ci costringe a fermarci sul ponte delle barche facendoci gustare il sole caldo.
Oggi invece classico appuntamento del Sabato con i Laccihairella Boys, un impegno mattutino mi costringe a ritardare la partenza ed agganciarmi al gruppo in quel di Certosa, ecco che come da copione corro come un pirla per paura di giungere in ritardo all' appuntamento e come da copione sono paurosamente in anticipo.
Percorro la statale dei Giovi con tranquillità ed ecco prima d'entrare a Pavia volgo lo sguardo alle mie spalle e li vedo, il solito plotone variopinto, a tratti disordinato, tante teste, ognuna con le sue teorie, ma in fondo in fondo, una banda di grandissimi... Ciclisti... E ho detto tutto.
Finalmente in gruppo ritrovo Andrea e Marco, ma sento anche le voci familiari del Gulmini e di Ivan, la cosa mi preoccupa un poco, ma la mancanza di alcune teste di... Serie nelle file del gruppo fa prendere al giro un andazzo costante, quello che ci voleva.
Oggi giretto ridimensionato, dopo l' argine si punta direttamente a Bereguardo, passato il quale si alza un pochetto l'andatura, Ivan ci mette del suo con un paio di belle e lunghe tiratone, mentre il Gulmini se sta buono buono, possibile che se ne stia tranquillo per tutto il giro?...
Motta, Besate, Falla Vecchia, Morimondo, qui il gruppetto di testa cappeggiato da Ivan svolta per la buca di Ozzero, ma dietro di me urlano: "No, la strada è tutta sporca"e tutti proseguono dritto.
I dissidenti recuperano la retta via ma devono così impegnarsi a chiudere il buco formatosi tra loro ed il resto del gruppo e cosa ve lo dico a fare... L' episodio a fatto partire l'embolo al sonnecchioso Gulmini che raggiunto il gruppo a Caselle prosegue l' azione e cogliendo tutti di sorpresa schizza via, seguito da Ivan e da qualche altro, alla fine tre uomini in fuga.
E via che si va, gli ultimi km l'andatura si alza decisamente, si gira si cambia, si fa quel che si può ma i tre sanno il fatto loro e sanno sicuramente gestire il vantaggio guadagnato e così possono tagliare il traguardo primi.
Teniamo la velocità fino a Lacchiarella, salutiamo tutti e finalmente ce la prendiamo comoda, quattro chiacchiere per finire fanno sempre piacere e anche oggi ci siamo divertiti.
E se qualcuno volesse rivedere le proprie chiappe al lavoro... Che detto così non è bello...
Carlo dei Lacchiarella mi ha detto che ha filmato il giro e metterà il video su facebook...Ambasciator non porta pena.

Cesco

domenica 23 dicembre 2012

BUON NATALE!

Non ho nulla da raccontare 
ma auguro a tutti
BUON NATALE.
Ci si vede in giro...
Sperem!

lunedì 3 dicembre 2012

Cena del Team

Fissata per Venerdì 14 Dicembre , partecipate numerosi componenti e non, serata con ricchi premi e cotillons.

1/2 Dicembre

Un altro fine settimana di nuvole, rivedremo mai il sole?
Il cielo non promette niente di buono in questo Sabato, e il gruppo a Lacchiarella si presenta assottigliato, meglio rivedere anche oggi la lunghezza del giro.
Oggi come già diverse volte da Settembre a questa parte non ho molto chiare le mie condizioni, ed è come se dovessi mettermi sempre alla prova ed è inevitabile in questo mio stato di confusione dare troppo, il giro si presenta sempre più faticoso, e mentre il gruppo si assottiglia ulteriormente c'è sempre meno occasione di recuperare stando a ruota.
Anche del Team, partito con vari elementi alla fine si resta solo io e Marcosiz che non si sottrae ad uno dei sui classici siparietti sbagliando strada in quel di Rosate....Inspiegabile.
Per condire il tutto finiamo gli ultimi km sotto una pioggerella che si fa via via sempre più insistente.

Domenica... Pessime sensazioni ma non mollo, un girettino tranquillo in MTB con Andrea sul circuito si S. Sofia non dovrebbe farmi male.
Il problema è che sono con Andrea e se il divertente circuito passa tranquillo a tu per tu con il Ticino,che oggi s'è fatto vicino vicino al sentiero, è in prossimità del Chiozzo che dovendo guadare alcune grosse pozze, non credo ai miei occhi.
Non so cosa sia passato per la sua testa o cosa volesse fare ma so che vedo Andrea rovinare nella pozza... C'est ne pas possible!
Alla fine se pur meno bagnato di lui i piedi me li bagno anch'io, comunque è l' ora di smetterla, sembra di essere tornati all' anno scorso solo che c'era qualche grado in più
Ve lo confesso, questi due giorni mi hanno provato, tanto che li finisco con mal di gambe e febbriciattola, è l'ora che mi dia una regolata perchè mi sembra sempre più lontana la possibilità di ritrovare una buona forma fisica e certo continuare a darmi mazzate sui maroni non aiuta, mai stato così in crisi, mai.

Cesco

lunedì 26 novembre 2012

24/25 Novembre

E alle 13:30 si parte.
Il gruppo comincia a muoversi lentamente da Lacchiarella in questo Sabato grigio, sotto un cielo davvero plumbeo che non lascia filtrare il minimo raggio solare.
Mentre puntiamo verso Pavia c'è ancora il tempo per raccogliere qualcuno che attende il passaggio del treno, oggi davvero numeroso, 60, 70, non saprei, ma alla Minerva, nella breve sosta al semaforo mi guardo indietro e il colpo d'occhio non è male e il Team è presente con un quintetto base, ci siamo io, Marcosiz, Andrea, Capo e Paolo
Via verso il ponte della Libertà e imbocchiamo l' argine, oggi giro completo per Vigevano, la velocità è moderarta, qualche sgasata ogni tanto, ma senza esagerare.
Dopo Parasacco si comincia ad accelerare, ogni tanto qualche fuga e qualche buco da chiudere, ma è a Rosate, quando manca poco al finale che viene lasciato inspiegabilmente fatto uscire un gruppetto che prende spazio e vola verso il traguardo, a nulla servono gli sforzi che si fanno dietro, neanche la disperata sparata di Paolo che è l' ultimo a tentare di chiudere il buco tra gruppo e fuggitivi.
Anche oggi il gioco è finito, ma c'è ancora da tornare a casa mentre s'è fatto buio quasi fossero le 18:00 mentre non sono neanche le 16:00, ma c'è tempo per accendere ancora una miccia, non vorremo farci mancare anche una volatina prima di Lacchiarella?

Domenica con Marcosiz e Stefano sull' anello Pavia, Bereguardo, giretto rigenerante... Si fa per dire, dopo le fatiche del Sabato.
Eccomi lì davanti a tirare e a segnalare una bella buca... Centrata in pieno da Stefano, neanche il tempo di pensare:"Strano non abbia bucato!". Che ci accorgiamo invece dell' inevitabile, anche visto lo stato del copertone, del resto i pro race ti si aprono da un giorno all' altro e a quello in questione ci si poteva guardare attraverso.
Persa la borsetta officina il giorno prima, Stefano ci chiede aiuto per la camera d'aria, Marco prontamente ne estrae una da battaglia, valvola normale... Corta + Cerchio medio profilo = guarnizione erogatore CO2 che non tiene = ruota semisgonfia.
Qualche km e siamo fermi per dare un ulteriore pompata, insisto per cambiare di nuovo la camera d'aria delle mie a valvola lunga ma ormai Marco si è già attivato e mi diverto a vedere la nube di CO2 disperdersi nell'aria... Vabbè! Siamo vicini a casa e tutto si può fare, ce la prenderemo comoda, soprattutto in curva.

Cesco


lunedì 19 novembre 2012

17/18 Novembre

Quindici giorni dopo l' ultima uscita in MTB sull' anello di Santa Sofia o poligono che dir si voglia.
Due settimane di meteo beffardo che si propone alternando fantastici giorni, ovviamente lavorativi, di sole e temperature miti, per scatenare la pioggia nei fine settimana.
Ma finalmente si può pedalare, anche se sotto il solito cielo chiuso dalle nubi, e riattivarsi un po', che c'è da recuperare smalto e forma, almeno per quel che mi riguarda.
Non molto da raccontare, ormai le vie battute sono quelle, un Sabato mattina in compagnia di Andrea sul classico tracciato dell' argine, S. Biagio, Parasacco e Bereguardo, ed è invece con Marcosiz che la Domenica mattina raggiungiamo di nuovo Bereguardo sulla sponda di Torre d'Isola.
Ma stavolta un piacevole diversivo, in questo periodo basta poco, intercettiamo, manco ci fossimo presentati ad un appuntamento in perfetto orario, un gruppone di Corsico, è l' occasione per farci qualche chilometro in compagnia, almeno fino a Rosate, dove salutiamo e deviamo verso Binasco.
Così è passato questo week end, senza infamia nè gloria, e già il naso punta in sù, scrutiamo il cielo ed aspettiamo il prossimo fine settimana, e se ormai al freddo non si può sfuggire che sia almeno asciutto e bagnato solo del nostro sudore.

Cesco


P.S.
Per Cuoredicapitano...L'anello di Santa Sofia o poligono, visto che tocca il vecchio poligono militare è questo:

domenica 28 ottobre 2012

27 Ottobre

Non lo sooooo... Non lo sooooo...
Esco... Non esco... Piove... Non piove...
E senti al telefono uno, e senti su skipe l' altro...
Non lo soooo... Non lo soooo...
Alla fine sono le 12:55 e mi preparo in fretta e furia, Marcosiz è riuscito nel suo intento e mi ha talmente smaronato che mi butto fuori da casa, il cielo poco invitante e le strade bagnate, culo umido dopo 10 metri d'asfalto.
A Siziano ecco lo smaronatore e Stefano, che è colui il quale è voluto uscire a tutti i costi... Che si fa?
Andiamo a vedere a Lacchiarella, qualcuno ci sarà.
Il punto di ritrovo è semideserto, con noi il numero dei presenti sale a sette... Gruppone!!!
Vabbè! Ormai ci siamo... Si balla.
A Giussago il gruppetto s' ingrossa... Arriviamo a dieci elementi.
Si prende velocità e si comincia, giro e cambi regolari anche se c'è qualcuno che fa l' indiano e dopo Pavia si rimane in nove.
Giro ridimensionato per via della minaccia di pioggia, niente Vigevano, puntiamo verso Bereguardo e poi si vedrà.
Qui la strada è quasi asciutta e le nuvole fanno lasciare intravedere la luce del sole e allora si va avanti.
Motta Visconti, e intanto siamo in otto, ma niente pioggia e allora via per Besate.
Ci sono due elementi del gruppetto che sembrano essere più in forma e quando si trovano in testa mi tirano il collo, specialmente uno che tra Fallavecchia e Morimondo si propone in una tirata a toccare i 46 orari... Te possino!!.
E si svolta per Casella e Gudo Visconti ricollegandoci al classico percorso.
Vento contrario... Si gira... Almeno fino a Rosate dove la macchina perde qualche colpo.
Ancora la belva che si mette a tirare e quasi credo di staccarmi, ma c'è ancora la forza per arrivare all'arrivo posto tra Mairano e Santa Corinna.
Basta... Possiamo salutare e prendercela comoda, più di questo non si poteva fare, circuito più breve ma il numero ridotto dei componenti a costretto tutti a spremersi per bene, almeno io più di quello che ho dato non potevo dare.

Cesco

lunedì 22 ottobre 2012

20/21 Ottobre

Dopo due settimane di fermo si torna in sella, libero dagli impegni posso finalmente sfruttare questo Sabato assolato e caldo, ed è senza indugi che insieme ad Andrea e Marcosiz si decide di andare a ritrovare il gruppo dei Lacchiarella, segno che sta iniziando la routine invernale.
E come da programma classico circuito Pavia, S. Biagio, Vigevano, Ozzero, Rosate, Binasco, più di 80 i km da gestirsi bene, oggi più che mai visto che l' allenamento è quel che è.
Infatti dopo varie raccomandazioni con i compagni sul risparmio energetico, almeno nelle prime fasi, com'è come non è, ci ritroviamo davanti con altri due fuggitivi, giusto per creare una situazione destinata a finire presto e che intanto ci succhia via un po' di forze, subito una boiata...
Eccoci come da copione siamo di nuovo nel gruppo prima di entrare in Pavia e ci si prepara ad attraversare la città....
Rotonda policlinico S. Matteo... Nel gruppo, si sa, ci vogliono cento occhi, uno per chi ti sta davanti, per chi al fianco, per le macchine e per le asperità della strada, alla fine, dei percorsi, si conoscono tutte le buche e i tombini, ma quando è da un po' che non li fai ti puoi dimenticare di qualcosa, anche di grosso,  e un attimo di disattenzione fa il resto, forse è successo così all' amico che si è trovato a tu per tu con lo spartitraffico andandosi a schiantare contro il cartello d' obbligo di direzione... Ironia della sorte.
Fermi tutti per sincerarsi che la cosa non sia grave, qualche ferita e un po' intontito, spero che tutto si sia risolto con pochi danni per il ciclista ed il suo mezzo.
Lasciamo lo sfortunato compagno con qualche amico in attesa dell' ambulanza... Che non si sa mai, e riprendiamo la corsa.
Sull' argine ci si ricompatta e via, la strada corre veloce, mentre siamo indecisi se affrontare si o no tutto il percorso, vediamo passare la svolta per Bereguardo e poi quella per Parasacco, segno che ormai si punta all' intero circuito, si vede che nonostante tutto la gamba gira bene... Ma per quanto?
E intanto dopo S. Biagio esce la fuga così la velocità si alza sensibilmente, mi faccio una tiratina per dare una mano, ma poca roba, i fuggitivi tengono bene la distanza guadagnata.
Vigevano, Ozzero, non nego che comincio ad accusare la stanchezza, ma è appena transitati da Caselle che mi si avvicina un amico del gruppo e mi avverte: "Andrea a bucato".
Scatto avanti da Marcosiz, che si trova in testa al gruppo per avvertirlo e insiame ci lasciamo sfilare per andare a recuperare il grandissimo campione di foratura, tutto' ora imbattuto.
Riparato il mezzo non ci resta che tornare a casa, e nonostante tutto ci sono ancora un bel 25 km da dividere in tre... Vabbè!... Pedalare, pedalare.

Ma eccoci a Domenica mattina... Minchia se son conciato!
Ma impossibile rinunciare all' uscita, quindi mi rimetto in sella, per varie vicissitudini mi ritrovo solo soletto... Bè! Bella la compagnia ma ogni tanto l'autogestione non è male, specie quando si è già tutti rotti alla partenza.
Girettino in Oltrepò, una salitina e a casa... Ottimo.
Ma visto che voglio dare un senso anche  a questo giretto mi vado a fare la salita di Torre Sacchetti e il duro strappo di Solinga con cui qualcuno mi a tanto smaronato raccontandone la durezza.
La breve erta non è da poco, punte del 15% e un muretto finale al 23%, non male, finalmente me la sono fatta, adesso non mi romperanno più i maroni...

Cesco

lunedì 8 ottobre 2012

7 Ottobre.

Anche stamane tanta gente, il punto di ritrovo è bello affollato, ma ci sono un sacco di brutti clienti, non ce la faccio, e non capisco perchè insisto, dovrei andare 40 giorni nel deserto per ricostruirmi un po', e fisicamente e mentalmente.
Guarda!... Guarda!... E Locatesi, e Landrianini, anche lo straniero da San Donato, il Team anche, è quasi al completo, sicuramente le bestie ci sono.
Ma nonstante tutto l'andata verso Broni sembra prendere la giusta piega, ma quando tutto sembra perduto arriva sempre l' imprevisto, oggi Paolo dei Brazzo a rompere il c____o e a riportare il tutto ad un buon livello follia con mega tiratona tra Albaredo e Broni.
Ed è così che all' attacco della salita di Canneto la cosa mi è chiara, già che non sono un fulmine in salita, già che la mia forma non è al massimo, i malesseri della settimana mi hanno definitivamente piegato, meglio lasciare il gruppo e puntare ad un giro costruttivo e non distruttivo, vista anche la compagnia di Carlo e Andrea con cui si decide per il ritorno, così dopo un po' di costa puntiamo in Val Versa e verso casa.
Nonostante tutto un andatura costante ma dignitosa, anch'io mi sono un po' ripreso ed ho potuto dare il mio contributo ai compagni del ritorno, quello che ci voleva in questa mattinata, e gli altri?
La leggenda narra che dopo essere arrivati a Pometo hanno puntato verso S.Maria della Versa e al gran galoppo sono tornati a casa sverniciando gli incauti ciclisti, e non, che si sono trovati sulla loro strada, vista la folle andatura che hanno sostenuto per la piatta che divide le colline dai nostri paeselli.
Da segnalare Daniele che trovatosi senza bdc, visto che sta cambiando il mezzo, ha affrontato il giro in mtb...Bella lì!

Cesco

lunedì 1 ottobre 2012

Questa Domenica in Settembre...

Non sarebbe pesata così...
Se in questo periodo il divario tra me e le bestie del Team non fosse così ampio, così non mi resta che rubare le parole al grande cantautore per cominciare questo post che parla di fatica e sofferenza... Almeno per me.
Altra Domenica all' insegna delle martellate sulle gonadi, e sempre le mie, al fine sempre ben spiaccicate a forza di restare agganciato con le unghie e coi denti al gruppo, cosa che oggi però non mi è riuscita.
Stradella e Montù e mentre salutiamo Carlo e Dario che tornano prima verso casa, io ed il resto della marmaglia, cioè: Andrea, Marco(siz), Paolo, Ezio, Daniele, Angelo, Capo con l'aggiunta di Leo, Gianluca e Fabrizio, ci dirigiamo verso il Torrone per la traversata fino a Vicobarone, che raggiungiamo tranquillamente, ma mica per altro, Gianluca a forato per grazia divina e mentre si attende che recuperi contatto con il gruppo ce la si può prendere comoda.
Successivamente, rotta per Rovescala attraverso la "Campana", temuto avvallamento dalle dure erte.
Da lì si torna a Montù attraverso Fornace e Colombaia con successiva discesa in Val Versa.
C'è ancora tempo per una salita, si sale a Castana via Cà dei Colombi per puntare rapidamente verso Canneto con veloce discesa a Broni.
Comincia la galoppata di ritorno, cerco subito la testa del gruppo per testare le mie possibilità che mi è subito chiaro essere vicino allo zero, sarà più dura del previsto.
Il gruppo si muove rapido. scivola sul bitume con eleganza e ordine nella doppia fila che anche oggi s'è formata spontanea e dove tutti, o quasi, vogliono esser protagonisti e aiuto nel ritorno.
Tutti tranne me... Oggi non ce la posso fare e mi accontento dello stare agganciato, e con fatica, alle ruote dei compagni.
Bivio Vela, Fossarmato, giusto una tiratina per non fare il totale ciucciaroda, brusca frenata tra Prado e S. Alessio causa incrocio auto sulla strada stretta e dissestata che in verità si potrebbe affrontare con più calma e di nuovo al rilancio e a Lardirago l'ultima fucilata.
Mentre il mio corpo continua a cercare energie dove ormai non ne trova e non ne troverà più, mi lascio sfilare, è ora di tirare i remi in barca e anche Andrea mi segue così possiamo farci gli ulti km in tranquillità tra una battuta e l'altra sul nostro stato fisico in decadenza.
E se qualcuno vuol sapere com'è andata a finire là davanti... Chiedete a qualcun' altro... Io non c'ero.

Cesco

lunedì 24 settembre 2012

23 Settembre

Nuovamente Domenica, mi porto al punto di ritrovo come al solito un po' titubante, ultimamente posso definirmi un ciclista della "Domenica", visto che quello faccio... Uscire in bici la Domenica, ed è sempre più duro stare  in gruppo, ma speriamo che anche oggi vada bene.
Numerosi i presenti, ci siamo quasi tutti: io, Paolo, Daniele, Ezio, Dario, Picozz, Mellu, Capo, Luigi, Stefano, Marcosiz, Andrea, Gianluca e Alberto.
Alla fine 14 i partenti e al ponte della Becca, porta dell' Oltrepò, ci aspetta Paolo di Belgioioso con l' amico Giuseppe che ci faranno compagnia per un parte del giro.
Tracciato un po' strano, a cercar  salitelle con qualche strappo duro, forse chi l' ha creato a pensato di divertirsi un po' a metter in difficoltà gli amici, ma qui non c'è problema, c'è gente che in cima alla salita chi prima e chi dopo s'arriva tutti... Io... Chi dopo.
Stradella e si punta sulla Torre Sacchetti, con qualche ardito che raggiunge la meta per la via più erta.
Giù in Val Versa per la Caccialupo e salita a Castana dalla strada che parte dal ristorante Colombi, a dir il vero quando Paolo ha messo il braccio per segnalare la svolta a destra per un attimo ho pensato a una sosta pane e salame... Niente... Sempre a pedalare come dei pirla.
Castana, Bosco casella e siamo in Valle Scuropasso, si punta alla Martinasca.
Bè! Mi dico... Visto che siamo in vena di martellate sui maroni perchè non infilare anche Fitti nel tracciato, ma Andrea con un delicato "vaffa" come non gli avevo mai sentito uscire dalla bocca mi fa capire che non è giornata.
Bocciata la mia meravigliosa idea... Martinasca, giù a Montescano per sosta rifornimento idrico, salita a Canneto da Beria, discesa a Broni e si ricompatta il gruppo dopo la frantumazione tra la salita e qualche malinteso siamo tutti rientrati nei ranghi.
Il ritorno mi pare si preannunci bello pimpante e in effetti così è stato.
Subito nasce spontanea la doppia fila, mai come oggi regolare e costante, la strada corre veloce con media intorno ai 40 orari e si arriva a Pavia, raggiunto gruppo che avevamo lasciato andar via a Broni per poterci riunire, per un paio di km diventiamo un esercito.
Bivio Vela e svoltiamo per la classica via del ritorno verso Fossarmato, spero di tirare un poco il fiato ma questa volta non pare che troveremo pace fino a casa.
La velocità resta abbastanza vivace, sempre al confine dove tutto può succedere... Prado, S. Alessio, Lardirago, faccio un ultima breve tiratina e poi io sono cotto, mi lascio sfilare e mi aggancio con fatica alla coda del gruppo e poi si scatela la bagarre.
Passato Lardirago è Daniele che comincia le danze tentando la sortita, forse nella speranza di trovare un alleato, infatti c'è Angelo(Mellu) che risponde alla chiamata ma un po' in ritardo e l'azione dei due viene riassorbita dalla compagnia e San Rocco ci vede transitare ancora tutti compatti.
Ormai è chiaro, i precedenti hanno creato un uomo da battere, è Marcosiz, che sorvegliato speciale di oggi deve soccombere alla furia ceca dei compagni che devono rimetterlo al suo posto.
Ormai quasi sul rettilineo finale è Capo che affonda il coltello, partenza a razzo dalle retrovie, lo vedo schizzare davanti e tra bici sferraglianti, respiri ansimanti... Il mio... E quadricipiti doloranti cominciano una serie di allunghi e rilanci, io non posso far altro che agganciarmi a qualsiasi ruota mi passi davanti e alla fine dopo tanto fragore... Il silenzio.
Non so bene come come sia andata là davanti ma l' incantesimo è stato spezzato, Mellu e Stefano alla fine hanno deposto Marcosiz dal trono da dove brevemente a regnato e giiustizia è stata fatta.
E dopo questa mare di minchiate chiudo il post e vado a lavorare...Ciao.

Cesco

lunedì 17 settembre 2012

16 Settembre

Inforchiamo anche questa Domenica la bdc e vediamo che succede.
Il clima ormai è cambiato e l'aria s'è fatta fresca e ha quel tipico sapore autunnale e nel gruppo cominciano a spuntare i primi  antivento e manicotti.
Gruppo numeroso, il Team è quasi al completo, giusto 2/3 assenze, fuori paese la immancabile delegazione di Locate nei panni di Giorgio.
Si pedala, la meta sempre quella, la collina, e nel nostro andare incontro ai dolci pendii si inglobano gruppetti sparsi di ciclisti che raggiungiamo man mano nella nostra corsa verso l' Oltrepò.
A Broni ci s'infila nella Scuropasso, oggi Montalto via Lirio, il Team intanto si è assottigliato, c'è chi deve tornare prima e chi non è allenato e quindi abbiamo salutato parte della compagnia che ha svoltato sulla salita di Bosco Casella, ma persi un po' di compagni le fila si rinforzano con un trio di aggregati che decidono di farci compagnia.
Scendiamo verso Calvignano e su proposta di Stefano svoltiamo a destra, sulla stretta stradina mai considerata, non male lo stretto nastro d' asfalto che con ripida e tortuosa discesa, ci porta nel fondo di questa piccola valle nascosta per poi risalire a Oliva Gessi.
IL percorso è segnato... Rosso, Mornico e Pietra de Giorgi dove scendiamo via Scorzoletta per ritrovare di nuovo la Scuropasso e Broni e cominciare così la galoppata verso casa.
Bel ritorno, pimpante ma senza strappi, la fatica ben divisa, nessuno s'è sottratto al proprio dovere e tutti hanno dato del loro in testa alla fila.
Ed eccoci sul rettilineo finale, classica volatina e ancora una volta è Marcosiz a spuntarla, almeno così dicono, io ero dietro come al solito, ma senz'altro meglio di una settimana fa ritrovo casa e riesco a scendere dal mezzo mantenendo una camminata abbastanza sciolta, ma un anche oggi un poco di stretching... Che non si sa mai.

Cesco

lunedì 10 settembre 2012

9 Settembre

 Torno in sella dopo due settimane di fermo, due settimane che mi son sembrate lunghissime, due settimane troppo tristi per poterne parlare.
Ma oggi si torna a pedalare, è uno dei modi che abbiamo scelto per sentirci vivi e in certi momenti è assai utile.
Appuntamento con il Team, anche oggi arricchito da vari stranieri, da Locate a un amico di San Donato, che conosciuto il gruppo la scorsa settimana ci attende per strada per pedalare con noi.
Broni fino a Crocetta, discesa a Santa Maria, salita la Torrone, Montù e ultima salita in quel di Montescano, ancora verso Canneto.
Tra vari tira e molla ci si ricompatta a Broni per affrontare il ritorno, il gruppo si è fatto ancora più numeroso e variopinto, ci sono anche le divise fucsia di Brazzo a farci compagnia.
La velocità si alza, si fila via in doppia, tengo fin che posso poi mi metto dietro mentre le mie gambe cominciano a farsi di legno e mentre vedo qualche elemento saltare.
Ma è prima di Pavia che una fucilata mi mette in seria difficoltà e non mi resta che rialzarmi, chiari segnali dai mie arti inferiori promettono crampi da un momento all'altro.
Riaggancio i compagni dopo il bivio Vela che segna spesso la fine delle ostilità e un momento di calma per riordinare le fila e le idee, ma c'è gente bella tonica che vuole darci dentro e la velocità si rialza... Crampetto a Prado, le gambe sono sempre più di legno, devo staccare un attimo il piede dal pedale.
Mi riaggancio al gruppetto che mi ha atteso e cerco di stringere i denti...Sì... ma qui c'è da stringere tutto, anche le chiappe, e stringi stringi non so come sono riuscito a stare a ruota fino al rettilineo finale, dove lascio che le bestie brucino le ultime energie nella volatina finale, io le mie, le ho già bruciate chilometri fa.
Rientro a casa che mi par di avere la gambe di Goldrake, faccio anche un discreto rumore metallico, meglio fare una bella seduta di stretching se non voglio passare il pomeriggio a saltare per casa con dei bei crampi interno coscia.

Cesco

sabato 1 settembre 2012

Comunicazione di servizio

Da domani il team sposta l' orario di partenza alle 8:00.
viste le previsioni meteo se il tempo sarà o tenderà al piovoso l'uscita sarà in MTB.
Buona pedalata a tutti.

lunedì 27 agosto 2012

26 Agosto.

Classica uscita con il Team in questa ultima Domenica d'Agosto, non ho ben chiaro il mio stato di forma, nelle ultime settimane qualche giretto che se pur faticoso è stato affrontato in relax, per riposare la mente appesantita dalle varie avversità della vita... Che inizio post palloso!!
Vabbè!... Comunque...
Presenti al punto di partenza, io, Paolo, Daniele, Ezio, Capo, Dario che negli ultimi giorni, dopo una parentesi abbastanza lunga ha ritirato fuori il mezzo, e c'è anche Alberto di Landriano.
Eccoci lì che si pedala verso Broni, il solito avvicinamento alle colline, oggi devo dire con intelligenza vista la giusta velocità che ci permette d' imboccare la salita senza essere già strapazzati.
A Pometo, la sosta per rifornimento idrico ci vede discutere brevemente sul da farsi, tra chi è sicuro e chi è titubante si decide di salire ancora un poco fino alla svolta per la discesa verso Canavera per raggiungere, sui quei 2 faticosi km con muro finale, la piazza di Montalto.
C'è chi comincia ad accusare il colpo, ma il gruppo si è arricchito di due elementi che saranno sicuramente utili per viaggio di ritorno e sapranno dare il loro contributo alla testa della fila, anche perchè ormai si alzato anche un po' di vento.
Infatti... Giù per Lirio e Valle Scuropasso, di nuovo a Broni e via che si va verso casa, alla frazione Moranda uno dei due aggregati salta e dell' altro non si avranno notizie fino a Prado quando aprirà bocca per salutarci...Te possino!
Riecheggiano ancora le parole di Paolo che a Pometo disse:" Bene... Bene... Venite con noi che serve gente che tira".
Ma alla fine ce la siamo cavata egregiamente e tra chi era insicuro sullo stato fisico dopo questo mese di cazzeggio, e chi non sapeva se sarebbe riuscito a reggere un giro di 110 km dopo la lunga pausa, direi che ognuno nel suo piccolo s'è portato a casa la sua piccola soddisfazione.

Cesco

mercoledì 22 agosto 2012

martedì 21 agosto 2012

Lisore... Che sudore!..



19 Agosto 2012

E dopo un ultimo veloce contatto si decide... Si torna in sella alla bdc in questa Domenica che promette fin dalle prime ore di essere calda.
Andrea, ormai compagno di questi week end d'Agosto,deve rincasare presto, quindi andiamo a farci un giretto senza pretese, se lo si giudica solo dal chilometraggio, poco più di 100 Km, ma anche in una distanza come questa ci si può fare male, e Andrea ha già in mente dove andare a soffrire.
Partenza sempre in quel di Casella, Praticchia per andare ad incrociare la Pecorara/Penice, ma discesa a Bobbio per risalire la valle del Trebbia... Almeno fino a Marsaglia dove svoltiamo per incunearci nella cara vecchia Val d'Aveto, che al mattino generosa d' ombra e di venticello... Contrario, ci tiene ben al fresco.
Si attraversa l'abitato di Salsominore per procedere ancora di due km scarsi e la s'incontra... Indicazione per Lisore e qui svoltiamo per imboccare la salitella, circa 7 km, che ci accoglie subito con una rampa che tocca il 14%, ma niente paura dopo il tornante c'è una seconda rampa che tocca il 18 e via così con pendenze spesso intorno al 10%.
Abitato di Lisore... Rifornimento idrico con annesso classico incontro con la malefica vecchia che ammonisce:"Fin qui è dura ma sopra...".
Infatti dopo un km di relativa calma, la strada ci propone una bella impennata a toccare il 20% e sbanfa sbanfa dai 429 mt. della Val d'Aveto tocchiamo i 1064 del Passo di Selva ad incrociare la strada che con bella traversata sullo spartiacque tra i due fiumi unisce Alpepiana, Ottone e Ponte Organasco, nostra prossima meta.
Non prima di esserci rinfrescati, infatti a Selva  un personaggio intento a riempir bottiglie ci cede il passo per poter usufruire subito della fresca fonte, saputo della salita affrontata si complimenta chiamandoci addirittura professionisti, ma io intuisco che i professionisti sono loro, visto le numerose bottiglie di Gutturnio che riposano sul fondo dell' abbeveratoio in attesa di esser consumate.
Ma godiamoci questo passaggio in quota attraverso Selva e Cariseto, con la sua antica Rocca che caratterizza questo scorcio di panorama, e tra passaggi dal sapore alpino al profumo di pino... Pian piano si va a scendere fino a Cerignale e ancora più giù fino al Trebbia.
Da Ponte Organasco, mentre la temperatura sale, non ci resta che puntare al Brallo per la classica traversata fino al passo del Penice, così ci godiamo ancora un po' di fresco, del resto lo sbalzo termico tra il passo e Romagnese, che raggiungiamo subito dopo, è quasi palpabile.
Ultimo sforzo e si torna a Casella, chiuso il cerchio con un bel 2000 e più mt. di dislivello ci si saluta e smontato il mezzo per caricarlo in macchina, riprendo la strada verso casa.
Veramente ricco di percorsi, questa porzione d' Appennino all' incrocio di Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna, territorio aspro e severo, coperto d'infiniti boschi, può dare molto a chi ci s' avventura per ascoltare in profondi silenzi il proprio respiro affannato su salite che possono mettere a dura prova anche i più dotati scalatori.

Cesco











sabato 11 agosto 2012

Tramonto sull' Ebro.

Venerdì 10 Agosto 2012

Un giro da tempo in progetto, pane per le ruote grasse, protagoniste degli ultimi eventi.
Una cavalcata spettacolare a toccare le cime che segnano lo spartiacque tra Curone e Borbera, un anello di circa 38 km che sviluppa in questa breve distanza il dislivello di circa 1700 m, sulla prima lunga salita, i saliscendi tra pietre e pascoli, i muri e le cime da conquistare spingendo la MTB.
Ma vogliamo rendere ancora più interessante questo percorso, è bastato buttare lì l' idea e Andrea non se l'è fatto ripetere, la macchina organizzativa è in moto, la filosofia è sempre quella, inutile pensarci troppo e poi dobbiamo provare i nostri nuovi potenti faretti, quindi... Si parte per una seminotturna.
Ore 17:00 circa partenza da Frabbrica Curone, per noi abituati alle fresche mattine è già un trauma partire  e subito sentire le vampate del caldo pomeridiano.
Si comincia su asfalto, circa 7 km su bitume attraversando gli abitati di Remeneglia, Selvapiana, e Forotondo, piacevole incontro con gli abitanti tra cui la classica signora che ammonisce:"Di qui è dura".
Finisce l'asfalto ma non la salita, ancora un buon 8 km per portarci in quota, arrampicandoci sul fianco del monte Boglelio per incrociare l' antica "Via del sale" che da Voghera porta fino a Portofino.
Incrociato l' antico sentiero si comincia la cavalcata del crinale.
Risaliamo il pendio del Monte Bagnolo (1547mt.) e attraverso il Colle della Seppa puntiamo verso il Monte Garavè (1549mt.) disceso il quale ci attende il Monte Rotondo la cui vetta viene aggirata con passaggio su traccia singola.
Se il Monte Rotondo è alle nostre spalle ecco davanti a noi il Monte Chiappo (1696mt.), riconoscibile per il rifugio che si trova in prossimità della sua cima.
Il Chiappo non ce la fa passare liscia, e per conquistarlo dobbiamo affrontare a spinta una erta traccia pietrosa.
Gradita sorpresa, il rifugio è aperto, possiamo rifornirci d'acqua di cui il percorso è avaro, e vista l'ora, le 20:00 circa, è giunta l' ora di una sosta per mangiarci un panino.
Quattro chiacchiere con i gestori e si riparte, l'Ebro è già lì che ci guarda.
Scendi e sali e sali e scendi, il sole è basso e la luce incidente, l' effetto delle micro ombre da profondità al panorama e si può distinguere ogni singolo filo d'erba piegarsi al vento che batte quasi incessante queste creste.
Ed eccoci difronte all' ultimo muro, l' Ebro sembra volerci scacciare, si spinge tra le pietre con fatica per raggiungerne la vetta ai 1701 metri, ecco apparire la croce quando ormai il sole è nascosto dietro un alto muro di nubi all' orizzonte che ne lascia ancora intravedere il rossore, come se là dietro ardesse un enorme incendio, ma del resto è proprio così.
20:45 è ormai è il tramonto, il vento è fresco ma non fa poi tanto freddo, nelle valli le prime luci si accendono ma noi possiamo ancora attendere l' accensione dei faretti, vogliamo gustarci fino in fondo la naturale atmosfera tra il giorno e la notte.
Possiamo vedere il sentiero che ancora ci attende correre con innumerevoli saliscendi sulle vette dei Monti Cosfrone(1661mt.) e Panà(1559mt.), li percorriamo sotto gli sguardi imperturbabili di numerose vacche che ruminano stancamente e di tre destrieri dal nero manto che ci osservano dall' alto della loro innata eleganza.
Scendere dal Panà si rivela impegnativo, se prima spingevamo ora dobbiamo tenere stretta la MTB perchè non rovini giù da questo tratto di sentiero con pendenza al 30%, ma prima sarà meglio badare a noi stessi e intanto è ormai ora di accendere le luci.
Niente male questi faretti che illuminano il nostro cammino attraverso il bosco fino al Passo di Brusamonica, e da lì al Monte Gropà(1446mt.), e poi verso l' ultima fatica, parlando di salita, del Monte Giarolo(1473mt.).
Avvolti dalle tenebre imbocchiamo la discesa, non sarà una passeggiata, il peggior terreno, ripido e pietroso, scendo e salgo dal mezzo, e per l' impraticabilità e per indolenza, dopo qualche km ha combatter tra le pietre illuminate passo a passo dalle nostre luci riguadagnamo la strada asfaltata presso l' abitato di Marigliassi e da lì al punto di partenza.
Raggiungiamo la macchina circa alle 22:30, sicuramente stanchi ma per quel che mi riguarda appagato dalla bellissima escursione vissuta al tramonto cavalcando i monti se pur indolenzito dalla pessima discesa che mi ha messo duramente alla prova.

Cesco

Prossimante il video....I video...Spero...

lunedì 6 agosto 2012

Giretto dantesco...

05/08/2012

Sì... A pensarci è stato un po' come la passeggiata del sommo poeta, anche se all' inverso, noi abbiamo cominciato dall' alto dei cieli per poi gettarci nelle ardenti fiamme dell' inferno...
Dopo tanto tempo è ora di tirar fuori la MTB e raggiungere Andrea nella casetta in collina in quel di Casella, piccolo paese tra Tidone e Tidoncello, posteggiata la macchina e rimontato il mezzo ecco Andrea che attendeva il mio arrivo seduto su di una roccia a osservar caprioli.
Pima delle ore 7:00 siamo già in sella ed è subito fuoristrada e salita, pensavo peggio ma nonostante tutto mi ritrovo piacevolmente in confidenza con le ruote grasse che da tanto non usavo e soprattutto su sentieri discretamente impegnativi, ma veniamo al percorso.
Decisi a battere nuove vie e dopo alcune discussioni abbiamo deciso di fondere in un unico anello le nostre idee, io getto le basi per la prima parte e dico Pietra Parcellara mentre Andrea è deciso a voler esplorare le sponde del lago di Trebecco e mappare un fantomatico sentiero le cui notizie arrivano dall' amico dell' amico...
La prima parte del tragitto è ben conosciuta da Andrea che da esperta guida ci porta al passo della Crocetta con bel passaggio sotto la Pietra Corva e oltre Praticchia, da qui continuiamo a seguire il sentiero 101 ,segnale biano rosso, che ben segnalato porta fino a Travo e quindi verso la nostra prima tappa.
Il sentiero si snoda sul crinale del monte Mosso e successivamente del monte Lazzaro e con lunga discesa si arriva direttamente sul passo Caldarola, sentiero bello e divertente, a parte qualche breve tratto da percorrere a spinta, è quasi completamante pedalabile, si attraversano boschi che lasciano comunque lo spazio per gustare begli scorci sulla val Trebbia.
Dal passo Caldarola un po' d'asfalto e imbocchiamo il sentiero che ci porta sotto alla Pietra Parcellara.
Più volte compagna dei nostri percorsi ci mancava solo una cosa... Salirci sopra!
Quindi... Mollate le due ruote ritorniamo sulle nostra gambe e con breve scalata saliamo in vetta alla caratteristica roccia da dove possiamo avere una vista a 360° sulla valle.
E fin qui il Paradiso, percorso appagante, bellissima giornata con clima perfetto.
Una sosta panino e ridiscesi ci riportamiamo sul passo Caldarola e sempre seguendo l'asfalto scendiamo in direzione val Tidone, fino a località Casoni dove svoltiamo a sx su sterrato per dirigerci...Non si sa bene dove.
La prima priorità è comunque l'acqua, zona avara di fonti quella attraversata fino ad ora, e noi siamo ormai a secco.
Raggiunto un cascinale che sembra deserto non mi resta che chiamare a gran voce:" C'è nessuno".
Ecco che dopo qualche istante un vecchio appare e ci porta ad un rubinetto dove possiamo finalmente dissetarci e fare rifornimento, è anche l' occasione per chiedere informazioni.
Siamo nel mezzo di una rete di strade bianche e di campagna che non conosciamo e cominciano le prime indecisioni ed errori che aggiungono distanza e fatica al nostro giro.
Quando decidiamo di aver perso già troppo tempo decidiamo di puntare verso Pecorara.
Raggiunto il paese lo attraversiamo e puntiamo verso Nibbiano, non prima di una sosta cocacola che beviamo seduti al tavolo con questo personaggio ben pasciuto che ci racconta delle sue avventure a cavallo nei dintorni.
Un saluto e via, l'idea è di portarci quasi in val Tidone per poi deviare a sx non si sa bene dove, sta di fatto che dopo qualche tratto su strade di campagna ed una bella salita su asfalto ci ritroviamo a Trebecco, mentre ormai la temperatura comincia a farsi infernale.
Alcuni personaggi ci indicano il sentiero che scende verso il lago, mentre il barista ci avverte:"Non passerete mai"..."Non passerete maiiiiiii"
Ma noi ci gettiamo giù, come da nostro piano per perseguire la nostra meta.
PERSI!!... Posso dire solo che entrati nel fitto bosco, mentre Andrea era intento a riparare una foratura, mi sono reso conto che la rete sentieristica non era per nulla segnata e neanche molto battuta.
Dopo qualche minuto di esplorazione ecco davanti ad una fonte d'acqua solforosa, la preferita da Andrea, una traccia di sentiero sparire nella vegetazione, dev' essere la via, estraiamo una cartina dei sentieri per niente esaustiva della zona che tentiamo di leggere, e alla fine ci convinciamo della direzione da seguire... Di là... Dev' essere la via più breve, ormai dobbiamo pensare al ritorno, fa caldo e le forze stanno per abbandonarci.
Si sale di nuovo ed ecco un paese... Quale paese?... "Sarà sicuramente quello segnato sulla cartina che poi si scende, il quale ci porta in quella direzione di cui poi si prende il crinale che ci porta a casa"...
Negativo!!! Ci ritroviamo di nuovo a Trebecco a tu per tu con i suoi "simpaticissimi" abitanti, dopo aver girato come dei pirla su noi stessi, è ora di posare le armi e ormai feriti dai rovi ci arrendiamo.
Lasciamo l' idea di trovare il fantomatico sentiero, se pur l'abbiamo in parte percoso, e optiamo per il piano d'emergenza, che di solito è qualcosa che porta in salvo, ma qui il piano d'emergenza è tornare a Nibbiano e imboccare la strada più breve per il ritorno, e la strada più breve è la salita di Bazzarri... Sotto il sole delle 13:30, stanchi e anche affamati... Potevo mangiare prima... Coglione che sono e pensare che certe cose dovrei saperle...
Bazzarri...La sua maledetta salita, oggi più che mai...Bazzarri e la sua fonte con lavatoio...Acquaaaaaa... Acquaaaaa... Finalmente!
Ma è inutile lamentarsi, ci sono ancora gli ultimi km in fuoristrada, una bella salita e successiva disceva, ed eccoci di nuovo al punto di partenza dopo una 60ina di km e circa 1700m di dislivello... di duro dislivello.
Alla fine una bella avventura se pur il nostro piano non ha trovato riscontro nella sua seconda parte, in futuro bisognerà cercare di tracciare bene la via in modo da creare un anello di sicuro interesse e divertimento...E anche di sicuro impegno.

Cesco

Prossimamente il video.

martedì 31 luglio 2012

Crollo..

29/07/2012

Certo che il giretto di Sabato in compagnia di Marcosiz in quel di Miradolo era stato profeta di quel che poteva essere l' epilogo domenicale, del resto queste settmane d' incostante allenamento non potevano che produrre un simile risultato, senza contare il caldo tornato prepotentemente alla ribalta, oppure è che semplicemente sono una mezzasega...
Sta di fatto che si parte in 10 in questa mattinata domenicale, e già all' andata bisogna calmare i bollenti spiriti di qualcuno per far rimanere il gruppo compatto.
Broni e valle Scuropasso per la classica ascesa al passo Carmine, quando arrivo c'è già chi ha pensato a recuperare qualche bottiglietta di H2O al bar, oggi serve una buona scorta d'acqua, ci aspetta la discesa a Casa Marchese e dopo aver percorso la val Tidone per qualche km salita a Stadera.
Salita a Stadera che comincia a far crescere in me seri dubbi sul mio stato psicofisico, mi sembra quasi d'essere sull' ultimo km del Valles nella partecipazione alla Sportfull di qualche anno fa, uno dei km più brutti delle mie pedalate.
Si sale ancora un po' per scollinare e con passaggio a Golferenzo imboccare la val Versa.
Il falso piano, come a l solito, invita ad accelelerare e in men che non si dica siamo alla fontana  di Montescano per il classico rifornimento idrico, giusto il tempo di rimettersi in sella ed ecco l'odiata panoramica.
Raptus per Capo che scatta e comincia una fuga solitaria, mentre dietro arranchiamo...Chi più e chi meno...Io...Chi più... Ma pian piano ci si ricompatta per affrontare la strada per casa.
Paolo e poi Mellu, che senz'altro in buona forma si produce in una bella tirata, dietro di lui ci sono io che comincio a non avere forze, un ultima accelerata e crollo, niente gambe e niente testa, mi lascio sfilare, mai così in crisi dalla lontana estate del 45', del resto oggi mi sembra di tornare dalla guerra.
Mi preparo ad ingranare la marciafunebre fino a casa, ma i compagni attendono qualche secondo il mio aggancio e si riprende la marcia, ma c'è stanchezza sui volti di quasi tutti e quando ci accorgiamo di aver perso Ezio, ultimamente sorvegliato speciale per le sue recenti vicissitudini, lo attendiamo e impostiamo una velocità di crociera che permetta a tutti di stare tranquillamente in scia.
Non c'è che dire, la bicicletta a volte è implacabile e senza pietà, e direi, citando le parole di esperti ciclisti..."La bicicletta è un attrezzo che quel che hai gli devi dare"... Ma forse è ancor più giusta la massima che ho sentito poco tempo fa..." La bicicletta è come la fica...Non vuole pensieri.".

Cesco









lunedì 23 luglio 2012

22 Luglio

Anche oggi classico ritrovo con il team, gruppo un po' assottigliato rispetto alla scorsa Domenica data la mancanza degli stranieri.
Presenti anche Marcosiz e Stefano nonostante il saporito giretto infrasettimanale da 200 km con salita al passo Cason di Lanza e il temuto Zoncolan.
Via per Broni, in effetti uno straniero lo raccattiamo, Alberto di Landriano, vecchia conoscenza che da un po' non si vedeva.
Idee poco chiare sul percorso, ma ci pensa un inconveniente tecnico a convincerci a non inoltrarci troppo in Oltrepò.
Puntiamo verso la Scorzoletta, imboccata la salita mi pare d' essere un paralitico, adotto la mia solita tattica...Mi assecondo, e ingranata la marcia funebre pian piano arrivo a Pietra dè Giorgi.
Imbocchiamo la via di Castello, intanto le gambe cominciano a girar meglio e tutti possiamo godere della vista sulla pianura che oggi arriva fino alle Alpi, grazie ai temporali del giorno che prima hanno spazzato via la classica foschia mista a smog della Padana.
Santa Giulietta e qualche km di via Emilia fino a Fumo per imboccare la salita per Oliva Gessi e poi Montalto che vien da sè.
C'è chi dovuto tornar prima, c'è chi non può strafare, c'è chi ha ancora lo Zoncolan nelle gambe, c'è chi ha la testa pesante per vari problemi, quast' anno sembra davvero difficile ingranare la marcia, quindi puntiamo verso casa.
Ricompattato il gruppo dopo la discesa da Lirio e qualche sosta pisciata, la Vallescuropasso con il suo falsopiano c' invita ad aumentare la velocità e a Broni Daniele prende in mano la situazione e comincia ad impostare il ritmo per il ritorno, ritorno che lo vedrà spesso in testa fino all' ultima tiratona finale, un ultimo chilometro dove ho fatto un pochino di fatica a stare a ruota.

Cesco

lunedì 16 luglio 2012

15 Luglio



Io, Paolo, Mellu, Daniele, Carlo, Stefano e colui di cui non mi ricordo il nome...
All'orizzonte il dinamico duo di Locate, Fabio e Fabrizio...
Poco fuori paese la sagoma di Michele e c'è anche il Ceranovese ex bancario ad attenderci per strada.
Insomma un bel gruppetto, subito discreta la velocità impostata da Daniele e poi via via in buona progressione fino a Stradella, incontro alle nostre colline.
La solita panoramica, e andiamo subito ad infilare la salita per Montù.
Oggi si cavalca il crinale che domina la val Versa fino a Pizzo Freddo, da lì Tassara e poi direzione Stadera con bel passaggio nel fitto e fresco bosco e successivamente bella discesa vista val Tidone fino a Caminata dove ci aspetta l'omonima salita, detta anche "Piccolo Stelvio", che ci porterà a Pometo...Abbiamo un immagine, grazie a Michele, in cui notiamo il panorama della val Tidone con al centro l' abitato di Caminata, il tutto impreziosito da bellissimo ciclista con stupendo sorriso e sguardo intelligente che fa capolino alla destra della foto.
Niete da dire sulle altre immagini che invece sono purtroppo rovinate dalla presenza di altri elementi privi di qual si voglia grazia ed eleganza.
Ma continuiamo a pedalare dopo la classica sosta a Pometo, con il classico rifornimento idrico che spesso segna il giro di boa dei raid oltre il Po, senza discussioni ritorno da Santa Maria, vista la già più volte citata, impraticabilità o quasi, almeno a livello ciclistico, della discesa in Vallescuropasso.
E allora via...Canevino, Crocetta e discesa a rotta di c..ollo verso la Versa, breve imprevisto per Michele che crede che la bici si stia smontando e  poi come al solito a manetta fino a Stradella dove ritroviamo la maledetta...Io la odio, e non smetterò mai di dirlo...Panoramica.
Panoramica che crea scompiglio, il gruppo si frantuma, c'è un po' di crisi nell'aria, ma al bivio con Broni ci si ricompatta per frecciare uniti verso casa.
Bello e classico questo giretto che con il suo migliaio di metri di dislivello tutti di mangia e bevi e strappetti con conseguenti cambi di ritmo si rivela anche abbastanza stancante.
Bello anche in pianura, collaborazione ottima, ognuno da del suo, e quando il gruppo gira bene la strada corre veloce.

Cesco

venerdì 13 luglio 2012

Comunicazione di servizio

Il Team anticipa la partenza per il classico giro domenicale alle 7:30.

San Marco e Culmine di San Pietro (Il video)

lunedì 9 luglio 2012

8 Luglio

Due parole veloci su questa Domenica mattina passata con il Team presente con le sue forze più rilevanti, anche se un po' acciaccate, come lo sono anch'io, del resto si fatica quest'anno a trovare continuità e vari problemi mi costringono, a volte, a lasciare la bici appesa nel fondo del mio garage.
Classico giro in Oltrepò, distanza politica di circa 100 km, non è senza dubbio la mia giornata, basta una mezza tiratina in testa al gruppo per mettermi in crisi, intanto il sole comincia a farsi sentire e questo mi convunce a prendere le salite con molta calma...Non che in salita vada come un treno...Intendiamoci....
Dopo la panoramica di Stradella, la via di casa ci vede prendere velocità, c'è un Mellu in gran spolvero che si propone in una bella tiratona, e raggiunto un gruppetto è ancora in testa a duettare con un altro atleta nel tenere alta la velocità.
Ringrazio la provvidenza che ha voluto spezzare la folle corsa, che ormai mi stava piegando, forando la gomma posteriore di Stefano, non ci resta che fermarci ed aspettare che il danno sia riparato.
Buona occasione per tirare il fiato e buona occasione per Capo per spogliarsi e mettersi a torso nudo, come ormai pare essere sua tradizione, mostrando il suo fisico statuario desideroso di abbronzatura.
Ed è così che ci vedono gli ultimi km, con in testa al gruppo un possente truzzo seminudo con bandana e occhiali da sole... Io per la prossima volta consiglierei una bella catenazza d'oro al collo.

Cesco

lunedì 2 luglio 2012

Contro San Marco, contro San Pietro, contro il caldo.



Sabato 30 Giugno.


Un altro percorso disegnato tempo fa sulla mappa e poi messo lì nel cassetto, si aspetta il concatenarsi dei giusti eventi per  far scorrere le nostre ruote sul tracciato.
Dopo anni d'attesa ecco il momento, io si sono, c'è Andrea e Marcosiz, le montagne sono sempre lì, il meteo è buono, e dovrebbe fare caldissimo.........
Come da tradizione monto il portabiciclette sulla macchina e la mattina sono pronto per raccattare i compagni d'avventura, l'auto ed il suo prezioso carico corre verso Bellano, punto di partenza e arrivo di quest' anello di cui conosciamo già la parte finale, non che la cosa sia di conforto.
7:30 circa siamo in sella, ma ci sta tutta e subito una colazione al primo bar che incontriamo per strada, e poi si comincia.
La prima parte del percorso si snoda lungo il lago...Di Como ovviamente, l'umidità è a mille ma la stella solare ancora celata dalla foschia non scarica su di noi i suoi raggi di fuoco ed è piacevole pedalare in questo scenario lariano.
Qualche sali scendi e poi si comincia decisamente la discesa verso la Valtellina, ci aspettano una decina di km in valle, i più brutti di tutto il percorso, soprattutto per il trafficco già presente, la lunga colonna di auto ci costringe alla solita gincana mentre Marco agguerrito più che mai ingaggia duelli con gli automobilisti.
Ma intanto siamo a Morbegno, si lascia la Valtellina e si svolta a destra, ci s' infila nelle valli del Bitto, si comincia l' ascesa al passo San Marco.
26,5 km per più di 1700m di dislivello, questi i numeri, già bastano, poi...poi c'è il caldo.
Qualche km di salita e siamo già in un bagno di sudore a cercare una fonte d'acqua, una bagnatina alla bandana e una lavata di faccia fa sempre bene.
La salita scorre abbastanza tranquilla fino ad Albaredo, dal paesino poi si fa più dura, così fino a circa il 17° km dove comincia un tratto con pendenze lievi e anche una breve discesa che permettono di respirare e prepararsi al peggio.
Peggio che non tarda ad arrivare, infatti, mentre ormai il paesaggio è quello d'alta montagna, ormai privo di boschi, gli ultimi km si rivelano molto duri ed il peggio è che sono tutti lì da vedere, meglio abbassare lo sguardo e pedalare.
Un ultima curva...Sarà lì dietro...Col cavolo, c'è ancora da soffrire, ma si vede la meta, 1992m s.l.m. è il Passo San Marco, già preso d'assalto da ciclisti e motociclisti.
Il tempo di rifocillarsi e si comincia la discesa, meglio infilare la mantellina per i primi km.
Bella discesa verso la val Brembana, panoramica come c'era d' aspettarsela, fino a che, persa quota e arrivati nel fondovalle, stretti tra i monti che prima dominavamo dall' alto, comincia a fare veramente caldo.
Ma ecco che a Lenna ci accorgiamo della ciclabile che collega Zogno a Piazza Brembana e ricavata dalla sede della vecchia ferrovia, essendo anche molto salutare lasciare la provinciale ne approfittiamo e con piacevole stupore questa mossa ci permette di godere del fresco dei numerosi tunnel che un tempo permettevano il passaggio del trenino, ed ora ben illuminati ci offrono una bella botta di fresco, almeno una decina di gradi in meno, forse più.
Pista ciclabile val Brembana, voto 10.
Intanto siamo a San Giovanni Bianco, arrivederci val Brembana e  benvenuti in val Taleggio, si punta verso il Culmine di san Pietro.....Quanti Santi oggi!!
22 km circa al valico, si comincia in falso piano e si attraversa la spettacolare gola posta all' inizio della valle che ci regala un po' di frescura e passata la quale si comincia a salire in maniera più decisa.
Sottochiesa, Costa d'Olda, Olda, Vedeseta, e qui le pendenze s' impennano, è il tratto più duro e assolato, fino ad Avolasio la strada non mollerà, poi un po' di discesa ed ancora un km di passione e finalmente le pendenze si addolciscono e troviamo anche ombra, ma la stanchezza ormai comincia a bussare.
Ecco il Culmine, mangiamo e beviamo, le lunghe salite sono finite, ma non il nostro percorso.
Altra panoramica discesa verso la Valsassina, che ci attende per un abbraccio "caloroso".
Barzio, Introbio, Taceno, salutiamo anche la Valsassina e seguendo il corso del torrente Pioverna imbocchiamo la strada che sovrasta la stretta gola dell' orrido di Bellano che ci riporterà al punto di partenza.
Ancora poco ed ecco si rivede il lago, il clima è torrido e noi disidratati, non ci resta che raccogliere i pezzi metterli in macchina e riprendere la via di casa, non prima di aver recuperato una bottiglia d'acqua ed aver acceso il climatizzatore.
Alla fine circa 150 i km percorsi e poco meno di 3500 m di dislivello...Ragazzi...che caldo...ma n'è valsa la pena.


Cesco



Prossimamente il video.












lunedì 25 giugno 2012

24 Giugno

Non molto da raccontare per questo fine settimana che nella mia testa, e non solo, doveva essere un po' diverso, ma ci rifaremo.
Intanto in questa ultima Domenica di Giugno mi gusto un giretto con il Team, 100 km tondi che pare prendano un andazzo abbastanza tranquillo, tra caldo, qualcuno non molto allenato e vari acciacchi che accompagnano vari membri.
Stradella e Rovescala via Mondonico, discesa dal Torrone per Santa Maria, dove un paio di membri ci salutano, Crocetta, dove perdiamo le tracce di Picozz che "Va avanti piano", le ultime notizie dicono abbia trovato un gruppo di Giovenzano, e direzione Broni con la classica via Francia, Castana.
E' in discesa verso Broni che cominciamo a raccattare gente e al bivio con Stradella si è formato un numeroso gruppo e si viaggia ai 38/40, potrebbe bastare, ma due personaggi non ben identificati si portano al comando alzando, e di molto l'andatura,
Io reggo fin che posso, non è proprio giornata, e quando riesco a dare un occhiata in giro non c'è più traccia del bel gruppetto ormai sparso tra Albaredo e Mezzanino.
Faccio terzetto con Marcosiz e Stefano e ci mettiamo di buona lena per raggiungere i compagni, mentre vedo i due creatori di scompiglio fermi a bordo strada non so per quale motivo.....Sì!....ma se devi far casino fallo fino in fondo, no che ti metti a 48 e poi se scoppi trovi la scusa per fermarti...
Riusciamo a ricompattare il Team alla svolta di Fossarmato e a Prado finalmente un po' di sbrago con la velocità di crocera inserita e Capo che affronta gli ultimi km a torso nudo per abbronzarsi....

Cesco

domenica 17 giugno 2012

Mottarone, passo della Colma, Breia.

Voglia di qualche nuovo tracciato e poco tempo a disposizione, ma non ci lasciamo intimidire.
Andrea ha le ore contate ( Che detto così non è bello), ma ormai siamo in ballo, come spesso capita ci troviamo ad incastrare la voglia di bici con i doveri/piaceri famigliari, quindi....Se bisogna tornare presto....Partiremo presto.
Tra tutte le idee propongo il giro Mottarone, il più comodo e veloce da raggiungere in auto, visto che il punto di partenza è a Villaggi, vicino a Castelletto Ticino, a sud del lago Maggiore.
Bè....Insomma...Alla fine sono le 5:30 e siamo già in sella vista lago, direzione Stresa, è stata un alzataccia ma l'alba sul lago ha il suo perchè e poi non è male pedalare al fresco, viste anche le previsioni sulle temperature.
Una 20ina i km per arrivare a Stresa e lì l'attacco al Mottarone e i 20 km di salita per arrivare alla cima, e non c'è che dire, è una signora salita.
A parte la lunghezza, salendo da questo versante, il Mottarone propone una salita non molto costante, tratti dolci ed erti si alternano, da segnalare il muretto da Gignese per Alpino e il conto da pagare sulla ultima serie di tornanti prima della cima.
Nota positiva: a parte l'orario di salita, i fianchi coperti da fitti boschi ci hanno permesso di starcene al fresco per tutta l'ascesa.
E fuori dal bosco ecco la vetta, con un altezza che sfiora i 1500 m. e posta tra lago Maggiore e d'Orta il panorama è fantastico, peccato per la classica foschia del fondo valle.
Siamo arrivati così presto in cima che manco i bar sono aperti....Uno però c'è....Bene...Possiamo concederci una bella colazione prima della discesa.
Discesa che ci vede un po' infreddoliti, ma che nella sua prima parte, quella aperta, prima di rituffarci nei boschi, è semplicemente spettacolare.
Perdiamo pian piano quota, direzione Omegna, sulla punta nord del lago d'Orta, e passata la cittadina si ricomincia subito a salire pian piano, fino alla salita vera, abbastanza dura nella sua parte centrale, che ci porterà al passo della Colma, porta per la val Sesia.
Ci gettiamo subito in discesa per trovare la fonte d'acqua segnalataci da un collega indigeno, eccoci accontentati bere abbondantemente mentre è anche ora di addentare un panino, bisogna fare scorta d'energie, chi lo sa cosa ci aspetta....
Per ora qualche km in val Sesia, fino a Quarona dove svoltiamo per inoltrarci di nuovo tra fitti boschi e strette valli su una stretta strada che sale sfiorando piccoli abitati fino a lambire il comune di Breia.
Poi si scende tra fitti boschi e strette valli su una stretta strada che scende si, ma anche sale, ed è qui, tra strette valli e su una stretta strada, tra fitti boschi, che non avendo punti di riferimento visivi cominciamo ad avere dubbi sul percorso, a volte il gps non basta, bisogna chiedere a qualcuno.
Fortuna che anche qui, tra fitti boschi e strette valli su una stretta strada, attraversando piccoli abitati si può incontrare qualche autoctono a cui chiedere informazioni.
L'autoctono ha un timbro di voce irritante e parla veloce come un fulmine, risponde come se la strada la conoscessimo anche noi:" Andatediquapassatedilàepoic'èlaCremosina...LaCremosinachevadiquaevi portadilà....."
Dopo una veloce interpretazione delle veloci parole del personaggio siamo ancora qui tra fitti boschi e strette valli su una stretta strada e.......C'è un altro autoctono su un fuoristrada.....Chiedo anche a questo....."Andate di lì e poi scendete di qua e poi c'è la Cremosina"......Insomma....Alla fine su sta strada Cremosina ci siamo arrivati e rientrati in traccia anche con il gps ci aspetta l'ultima 30ina di km.
I fitti boschi fra strette valli su strette strade sono finiti, e se è pur vero che possono risultare un poco monotoni hanno il grosso pregio di tenerti al fresco, ora invece il caldo comincia a farsi sentire e questa ultima parte del percorso si preannuncia ricca di sali scendi spacca gambe, e infatti così è.
Ma ecco ad un certo punto spuntare da alcuni alberi un enorme capoccia...E' il mitico San Carlone, la grossa statua di San Carlo Borromeo posta sopra Arona, è il segnale che siamo in dirittura di arrivo, imbocchiamo l' ultima breve discesa e dopo il primo tornante eccoci di nuovo sulle sponde del lago Maggiore che lasciamo alle nostre spalle per gli ultimi caldi colpi di pedale.
Percorso faticoso che con i quasi 146 km e il dislivello di quasi 3300 m ci ha regalato molta salita e discese da percorrere con attenzione viste le molte curve e i molti tornanti.
Fondo stradale comunque in buonissime condizioni per gran parte del tracciato a parte nelle strette valli su strette strade tra fitti boschi che hanno caratterizzato il percorso facendolo risultare un po' troppo chiuso e avaro di panorami fatta eccezione per il passaggio sul Mottarone.

Cesco.

Prossimamente il video.


lunedì 11 giugno 2012

Un po' di cicloturistica.

Dopo un paio d'uscite infrasettimanali abbastanza faticose è finalmente Sabato e in compagnia di Marcosiz si decide per una sgambata in relax sulle brevi salite della collina di Miradolo.
La mattinata nuvolosa sembra lasciar pensare ad un clima fresco, ma come spesso accade da queste parti c'è solo una cappa d'afa opprimente e conseguente umidità al 99%, tanto che fatico a respirare nonostante l'andatura tranquilla.
Dopo il su e giù del piccolo complesso collinare imbocchiamo la strada per casa e guarda caso ti rincontro il solito Michele, ancora una volta le nostre strade s'incrociano, tanto che l'amico sospetta di un collegamento telepatico che ci lega.......Ma non potevo essere collegato telepaticamente a  Charlize Theron?.....Ma porca.....
Domenica, invece, in compagnia del Team si punta verso Pavia per agganciarsi alla cicloturistica in partenza dal palazzetto, le piogge della notte hanno rinfrescato l'aria ed io ringrazio.
Si attraversa Pavia, una volta tanto senza doversi preoccupare dei semafori, si punta a Casteggio e passando da  Corvino S. Quirico e Oliva Gessi si arriva a Montalto con la solita danza della cicloturistica, tra accelerate e rallentamenti e confusione, soprattutto in salita, dove a mio modesto parere sarebbe meglio lasciar più libero il gruppo di allungarsi in modo da non far entrar in conflitto i 1000 stati di forma e d'allenamento che s' incontrano in una situazione come questa.
Purtroppo a Montalto devo salutare l'allegra manifestazione per rincasare presto, con me anche Andrea ed un altro componente del Team.
Boffalora, Pietra dè Giordi e Cigoglola per raggiungere la classica via del ritorno e da Broni si aumenta un po' la velocità, che c'è da arrivare a casa, farsi una doccia ed andare al ristorante a mangiare a sbaffo.

Cesco.





domenica 3 giugno 2012

2 Giugno

Fine settimana tutto centrato sul Sabato, alla fine decido per un giretto in solitaria, i miei colleghi più affiatati mi hanno lasciato solo per vari impegni, e quindi mi preparo tutto un mio progetto, vediamo cosa riesco a cavar fuori questa volta  dall'Oltrepò.
La meta di oggi sarà S. Alberto di Butrio, voglio percorrere una via tra le colline, saltando di valle in valle, che mi permetta di battere strade nuove.
Certo l'inizio è sempre quello....30 km di pianura fino a Broni, ma questa volta me li faccio al fresco, almeno all'andata, partenza abbondantemente prime delle 7:00.
E finalmente siamo in collina.....Cigognola, Pietra de Giorgi, Boffalora, Montalto Pavese, Calvignano, Borgo Priolo, dove appena passato l'abitato svolto e prendo una salita che con breve traversata, transitando per località Lago, mi porterà sulla via Schizzola.
Prossimo colle da valicare è quello di Rocca Susella da cui si scende in valle Ardivestra, risalitala per un paio di km, fino in località Case del Molino ecco la svolta per Montesegale.....Mai passato a Montesegale....Va che bel castello che c'è a Montesegale!...E mentre i miei pensieri mi fanno compagnia salgo ancora e tra saliscendi, attraverso questa parte d'Oltrepò mai vista, fino all'inevitabile discesa in val di Nizza.
Sbuco a poca distanza dalla salita per Pizzo Corno, salitella dura che però peggiora passato l'abitato fino ad incrociare la svolta per l'abbazia, dove la stradina mi regala un po' d'ombra e una lieve discesa, giusto il tempo di tirare un po' il fiato e c'è il breve strappo che mi porterà sulla stradina direzione Poggio Ferrato e da li S. Albano.
Il giro fin qui è stato già fruttuoso, ma posso dare ancora, svolto per Valverde dove raggiungo la val Tidone per la direttissima strada che passando da località Fornace arriva a frazione Moline, praticamente Casa Marchese.
Ora non mi resta che risalire al passo Carmine...Da Casa Marchese?...Non mi va...Caminata...Nooo!.....Idea!....E' da un po' che non faccio la salita di Ruino, e diamoci sta martellata sui maroni.
Sbanfa...Sbanfa eccomi al Carmine, da li Pometo il passo è breve e poi a questo punto è irrinunciabile la sosta per rifornimento idrico, ma anche una coca e un panino, vista l'ora.
Per chiudere decido di raggiungere Santa Maria percorrendo a ritroso la strada di Domenica scorsa....Moncasacco, Volpara fino ad intercettare la strada che scende da Golferenzo, ed ecco che comincia la passione.
Val versa, Stradella, e di nuovo il piattone....Caldo...Troppo caldo, comincio a perdere colpi, meglio fermarsi un attimo al bar di Mezzanino per un altra coca, ed ecco mentre bevo il primo sorso, una figura famigliare all' orizzonte...Ma è lui!...Si...Lui...Lui...Il...Che cazzo, son così fuso che non mi viene il nome, alla fine il lampo di genio proprio mentre sta transitando li davanti....Chiamo a gran voce, ma il risultato è prendere qualche vaffa dai personaggi seduti fuori dal bar.
Mi tocca corrergli dietro, mi farebbe comodo un aiuto per questi ultimi km, così inforcata la bici do fondo alle ultime energie e dopo un inseguimento che dura per tutto il ponte della Becca, finalmente mi aggancio.
Meno male che Michele è giù di allenamento, se no col cavolo che lo prendevo, comunque questa volta mi ha detto bene e certo Michele è uno che se può darti una mano non si tira indietro, e adesso ne ho proprio bisogno.

Cesco



lunedì 28 maggio 2012

26/27 Maggio

Buon fine settimana ciclistico, tutto vissuto in Oltrepò, e oltre, con qualche piccola novità.
Sabato in compagnia di Andrea e Marcosiz, e fin qui nessuna novità, destinazione Pianello val Tidone per incontrare la salita che porta al passo Caldarola, vecchia conoscenza che però non ho mai affrontato partendo da casa, e infatti fanno un po' più male i primi km d'ascesa, dove viene colmata la maggior parte del dislivello.
Discesa verso Mezzano Scotti, davanti a noi c'è il Penice che stamane sembra un vulcano, con una enorme nube nera che circonda la cima.
Ed ecco prima d' entrare nel paese la svolta per la prossima salita, fino a poco tempo fa non percorribile in bdc, dato che sterrata nella parte finale, ma avvisati dall'esploratore Leo, del rimaneggiamento è ormai ora di andare a percorrerla.
Da Mezzano la strada sale in bella valle sfiorano piccoli centri abitati fino a Schiavi, dove la salita si fa un po' più impegnativa e poi all'ombra della Pietra Corva arriviamo a Praticchia dove puntiamo a Romagnese per imboccare la strada di casa che comprende ancora la salita al Carmine e la classica via della valle Scuropasso.
Alla fine un buon 170 km e circa 1700m di dislivello.
Dopo vari dubbi, la mattina di Domenica sono pronto per il giro con il Team, lo zoccolo duro è tutto al completo.
E via a battere ancora la strada che porta a Stradella per raggiungere Santa Maria, la destinazione è Pometo, il gruppo si divide in due, c'è chi prende la classica via di Crocetta e Canevino, mentre io e Marcosiz seguiamo Paolo e Capo per Golferenzo, deviando poi per Volpara e seguendo le indicazioni per Nibbiano.
La strada sale per poi con discesa molto panoramica, bel colpo d'occhio sulla val Tidone ed il lago di Trebecco, agganciarsi alla salita di Caminata, transitando per gli abitati di Cà Nova e Moncasacco, anche questa non l'avevo mai fatta....Chissà perchè!
Ricompattato il gruppo a Pometo si decide di tornare di nuovo per la val Versa, del resto la discesa in valle Scuropasso è sempre più problematica con quel fondo stradale.
Dopo non esereci fatti mancare ancora una salitella....Quella di Montescano, discesa a Broni e si punta a casa.
Il ritorno sembra aver preso una piega tranquilla, ma il sopraggiungere dei Maghernini fa pian piano nascere un po' di bagarre, e così si gioca fino a Prado dove salutati tutti ritorniamo nei ranghi per affrontare gli ultimi km con calma.

Cesco

lunedì 21 maggio 2012

19/20 Maggio

Fine settimana tutto in Oltrepò, viste anche le previsioni non certo favorevolissime, continua infatti questa instabilità metereologica che sembra fatta apposta per rovinare i week end.
Sabato è in partenza un bel gruppetto, ovviamente io e Andrea con Marcosiz, Paolo e Capo.
Classicissima, Montalto da Lirio e Canavera con ritorno dalla valle Scuropasso che in discesa è ormai da prendere con mooooooolta attenzione, visto il fondo stradale ch'è sempre peggio.
Il ritorno vede i componenti belli pimpanti, tutti fanno il loro lavoro, spiccano comunque Andrea e soprattutto Capo che ha ormai quasi del tutto ritrovato il potente ciclista celato dentro di sè proponendosi in un paio di lunghe e veloci tiratone, ma è sempre Capo che ci permette di tirare il fiato causa sasso sulla strada e conseguente foratura, anche se si era ormai vicinissimi a casa.
Una Domenica un po' confusa, sempre con lo spettro del maltempo, gente che viene e che va, Si parte con il team, presenti anche Leo, che poi come al solito sparirà inghiottito dalle colline, e Gianluca.
Alla Becca ecco spuntare il dinamico duo di Locate che si è portato avanti in auto, del resto a volte alzarsi dal letto è dura, e a Canneto, mentre decidiamo il da farsi ecco spuntare Capo, partito in ritardo.
Oggi, ritorno in sella, dopo il malore che lo ha colto 15 giorni fa e con le dovute precauzioni, di Ezio che non vuole rinunciare troppo a lungo alle 2 ruote, breve giro fino alla prima salita e poi a casa scortato da Paolo e Daniele.
Noi si arriva fino a Pometo dove salutiamo i locatesi Fabrizio e Fabio e ritorniamo sui nostri passi per tornare via val Versa, siamo io, Andrea, Capo, Gianluca e si unisce al gruppo un BrazzoBoy.
Simpatica scena al bivio tra Stardella e Broni dove vediamo sopraggiungere un altro gruppetto.....Li guardiamo....Loro ci guardano....Noi rallentiamo....Loro rallentano.....No! Niente da fare, se si sperava in un passaggio abbiamo sbagliato gruppo, siamo più giovani e ci tocca tirare, ma anche oggi ce la caviamo, le gambe girano bene e si tiene una discreta velocità giusto giusto per arrivare a casa tra un piovasco e l'altro, incredibilmente asciutti.

Cesco.

domenica 13 maggio 2012

Madonna del Ghisallo e Muro di Sormano.

Una pedalata dal sapore un po' mistico, quasi un pellegrinaggio, forse è il momento buono, viste le notizie che dall' inizio di quest'anno continuano ad arrivare, c'è chi nella nostra cerchia di conoscenze è stato investito, c'è chi ha qualche problema fisico e chi ha accusato qualche malore, tutte cose risolvibili, per fortuna, aggiungiamo anche questa stagione di meteo perturbato che non vuole trovare un equilibrio.
La Madonna del Ghisallo è il santuario dei ciclisti, quale migliore meta, il giro è pronto, già rinviato più volte, eppure la mente è già in moto da tempo e non si lascia un idea ferma troppo a lungo, sorgono dubbi e incertezze, bisogna "fare", del resto tra il "dire e il fare c'è di mezzo il.......Pedalare", e non sono un campione, ma me la cavo.
Doveva essere Domenica ma il meteo ha scelto per noi, quindi Sabato ore 6:00 si parte, con me, Andrea, il percorso non è di quelli che mi esaltano di più, tra noi ed il Ghisallo, posto quasi al vertice del "Triangolo Lariano", c'è Milano ed il suo interland, cioè semafori e traffico, anche se dovremmo transitarvi in orari a noi congeniali....Ma è sempre un posto che personalmente evito molto volentieri, ma oggi siamo forti della nostra missione e si comincia.....Pieve, Opera, Ripamonti, la circonvallazione fino ad imboccare viale Monza e piano piano i palazzi e le case diminuiscono e finalmente siamo oltre.
Dopo diversi Km di pianura comincia la salita per Monticello Brianza, interessante, alla nostra destra il colpo d'occhio sul parco regionale di Montevecchia della valle del Cur, mentre pian piano dalla foschia all' orizzonte cominciano ad apparire le famigliari sagome del Resegone e delle Grigne, e dopo l'aria velenosa della città i polmoni ringraziano.
Si comincia a scendere verso Lecco, si aggiunge a noi un altro ciclista del posto, un armadio coi pedali a cui vanno i nostri ringraziamenti, e per averci messo sulla retta via verso Bellagio, e per averci fatto da battistrada per diversi km a perfetta andatura.
Dopo qualche bel km costeggiando il lago è l'ora di salire, siamo ormai giunti all' attacco del Ghisallo che nella parte iniziale da il meglio, e non siamo certo soli, sembra d'essere in un parco giochi per ciclisti, chi sale e chi scende fino ad arrivare al Santuario dove le biciclette non si contano.
Entriamo nella piccola chiesetta con un po' d'emozione, nel minuscolo spazio trovano posto tantissimi cimeli, tante maglie e tante immagini di volti, ciclisti di ogni tempo che nel loro pedalare ci hanno lasciato la vita, e appese sulla volta qualche vecchia bici, da quella del povero Casartelli, a quella di Moser, Gimondi, Merckx, immancabili Coppi e Bartali e anche quella di Alfonsina Morini Strada, prima donna al giro d'Italia nel 1924.
Bici impensabili, che raccontano di culi d'acciaio e fatiche inenarrabili, altro che il telaietto in carbonio e questo che pesa 10 grammi in meno di quello e le 11 velocità e il cambio elettronico...
Ed è così, tra l'emozione e il sentirmi una merda che esco dalla chiesetta, uno sguardo al panorama, un panino e si riparte che non è finita.
Un po' di discesa e si svolta per Sormano, si sale fino al paese e superatolo ecco dopo un po' il bivio...Da una parte la strada"normale" mentre alla nostra sinistra ....IL MURO.
Un minuto di sosta per prepararci e andiamo a vedere com'è questo muro, qualche dubbio mi era venuto, a parte il nome, ma il fatto che di tutti i ciclisti incrociati per strada nessuno imboccasse la via del famoso strappo cominciava a fare sorgere in me un poco di paura.
Una breve discesa, una curva, e si comincia, le forti pendenze non si fanno attendere, questa salita è un concentrato di Mortirolo, stampate sull'asfalto frasi di ciclisti famosi e quel ch'è peggio è segnalato ogni metro di dislivello guadagnato.
E' sempre peggio, è implacabile, salgo testa bassa, mi aggrappo al manubrio, spero d'averlo fissato bene, poi alzo lo sguardo ed inorridisco, lo spettacolo davanti a me è impensabile, incredibile, orribile...Andrea è fermo, una fitta alla schiena la obbligato a poggiare il piede, e lui tra i due è senz'altro lo scalatore.
Lo affianco e anche lui rimonta in sella e riparte, buona prova anche quella, questa è la classica salita che se ti fermi mica lo sai se riesci a rimetterti in sella, oltre tutto la stradina è veramente stretta.
Ed è tra la sofferenza che finalmente vediamo la fine e dopo un km e 700 m di equilibrismo, poggiamo le ruote sulla Colma di Somano, piccolo angolo preso d'assalto per gitarelle, picnic e ovviamente da una marea di ciclisti.
Qualche minuto per rimetterci in sesto e riordinare le idee, é ora di riprendere la via di casa.
Scendiamo con calma, voglio fare durare il più possibile la discesa, riguadagnamo la rotta e puntiamo verso Canzo e da li fino ad Erba alla ruota di un gruppetto, svoltiamo direzione Milano, ci siamo, questa sarà la parte peggiore, lasciamo alle spalle lo spettacolo dei monti del triangolo e ora saranno solo caldo asfissiante e sempre più traffico, sempre più cemento e sempre più attenzione.
Alla fine....Se il caldo e i continui riparti e fermati e rallenta e riparti e scatta dei semafori di Milano e interland mi hanno definitivamente distrutto, è senz'altro Andrea che in questa ultima parte se la cava meglio.....E comunque....Anche oggi....Forse più che mai oggi.....Posso dire che tra fatica e caldo opprimente......Ho visto la Madonna.

Cesco

A presto il video..

mercoledì 9 maggio 2012

Operazione Ghisallo

Sarà forse questo fine settimana che riusciremo ad attuare  il progetto?
Forse Sabato...
Forse Domenica...
Non lo so....Vedremo il meteo
Se qualcuno è interessato
è avvertito.

domenica 6 maggio 2012

Che figura!!!

Sabato mattina, uno degli specchi di bel tempo di questo ennesimo fine settimana d'instabilità metereologica.
Io, Andrea e Marcosiz si parte direzione Broni, giunti ai piedi delle colline  minacciose nuvole nere ci danno il benvenuto.
Ne guardiamo lo spostamento per inventarci il giro che ormai disegneremo cercando di aggirare l'eventuale pioggia, del resto ho lavorato sulla bici alla grande, smontata e rimontata completamente, pulita a fondo, sostituiti: pignoni, catena, movimento centrale, pattini freno, cavi, smontato anche lo sterzo e il cambio per pulire bene le pulegge, rifasciato il manubrio e chi più ne più ne metta, e quindi non ho molta voglia di sporcarla subito.
Imbocchiamo la valle Scuropasso sotto qualche goccia di pioggia, la prima svolta per evitare le nere nuvolone  è sulla Scorzoletta dopo di che passato Pietra de Giorgi l'indecisione ci assale.....Vabbè! A questo punto puntiamo a Montalto, è proprio li che ci guarda, tra l'altro bellissima luce questa mattina sulle piccole valli tra le prime colline.
Sì..Andiamo a Montalto ma per quale strada?
Dopo qualche e esitazione prendiamo a destra, scendiamo a Santa Giulietta via Castello e fatti poi un paio di km sulla via Emilia si svolta a sinistra per Oliva Gessi.
Da Oliva la strada per Montalto vien da sè, e infatti eccoci giunti a destinazione, classica sosta in piazza, oggi anche una capatina dal panettiere per una focaccina con i pomodorini, e con la panza piena discesa verso Lirio.
E' presto, possiamo fare altro, ancora salita, su a Francia via Michelazza e poi discesa verso Santa Maria.
Che si fa?....Ma si c'è ancora tempo, svoltiamo per Donelasco.
Eccoci lì di nuovo in salita, io come al solito chiudo la fila, ma ecco un auto dietro di me mi mette un po' d'ansia, cerco di dare spazio e....Dai spazio e dai spazio, la ghiaietta al bordo strada confonde il confine dell' asfalto e la mia ruota scivola e sprofonda nella sabbietta, la bici si blocca e il tutto da luogo ad una caduta a rallentatore e mentre rovino al suolo sul fianco sinistro la mia mente ha tutto il tempo per formulare il seguente pensiero:" Ma sei proprio un grandissimo coglioneeeeeeeeeeee!"
Mi rialzo alla svelta e faccio segno all' auto di passare, così posso vedere la signora alla guida che se la sghignazza, cosa che del resto faccio anch'io.....Ma che figura di....!
Ma via in sella, c'è da raggiungere Montù e poi scesi di nuovo in val Versa imboccare la panoramica....Ma c'è ancora tempo....Ed è Marcosiz che propone Torre sacchetti.
Io che sono davanti prendo la cosa alla lettera, fuori il braccio per indicare la svolta e via ancora in salita...Stavolta speriamo di stare in piedi.....
Sali sali ancora ed eccoci a Canneto.
Andrea mi guarda e mi dice:"Abbiamo fatto trenta facciamo trentuno"......Via Crucis.
OOOOOOOOOOOOOOK. Ma ecco che mentre imbocchiamo la discesa per Broni incrociamo un ciclista di pois rossi vestito, è Paolo che si sta facendo un giretto veloce e si unisce al gruppo.
 Eccoci quindi lì, sul muro che porta alla cappella di San Contardo sull' omonimo monte che domina Broni.
Un attimo per riprendersi dalle dure pendenze, spesso sopra il 20% della breve ma faticosa erta e riprendiamo la via per casa.
E' Paolo che essendo il più fresco del gruppetto si sacrifica in una lunga tiratona combattendo contro il vento che soffia lateralmente contro, certo è stato un bel aiuto per noi un po' stanchi dal continuo saltare da una valle all'altra, e che alla fine abbiamo accumulando il discreto dislivello di 1400 m per 130 km.
Ma finiamo in gloria, raggiunta Pavia ed imboccata la Vigentina il vento ci da una mano e le gambe liberate dallo sforzo continuo dell' aria contraria cominciano a girare veloci e si raggiunge Siziano in un volo..Sembra d'essere quasi dei professionisti.

Cesco

martedì 1 maggio 2012

E venne il primo Maggio.

E non si riuscì a fare un benemerito........
Diciamo che il ciclista, se pur qualunque, ch'è in me, non è certo soddisfatto di come sono andati questi giorni.
Tra il maltempo e vari impegni inderogabili sono riuscito a strappare solo un giretto Sabato pomeriggio in compagnia di Marcosiz su uno dei percorsi a me più cari, quello che da Stradella va a Santa Maria, per poi salire a Golferenzo e oltre fino a Costa Labò, per poi con discesa da Stadera raggiungere la val Tidone e risalire per la Caminata a Pometo e la valle Scuropasso per il ritorno, tra l'altro sotto un sole da ustione alle braccia, tanto per rimarcare la classica abbronzatura da ciclista.
Anche se il caldo si è fatto sentire, la gambetta dava buone sensazioni, carico di speranze ho seguito il meteo in questi giorni, avrei proprio avuto voglia di questa bella cavalcata, quasi una pedalata mistica con il passaggio dalla Madonna del Ghisallo e non solo....
Ma è solo tutto rinviato, scaldiamo i motori, prima o dopo il sole dovrà tornare.
Nel frattempo vado a smontare la bici, è veramente ora di fare un po'........Di fare mooooooooolta manutenzione.

Cesco

venerdì 27 aprile 2012

Rinviata

Purtroppo il meteo non ha dato scampo
e dobbiamo rinviare
l'operazione Ghisallo.
Speriamo di poter
almeno fare un giretto.
Comunque...
State pronti.

giovedì 26 aprile 2012

Comunicazione di servizio

Il Team Armofer G.S. Vidigulfo avvisa che da Mercoledì 25Aprile l'orario di partenza del classico raid ciclistico viene anticipato alle ore 8:00.

mercoledì 25 aprile 2012

25 Aprile

Partenza con il Team direzione Casteggio, ancora una bella mattina di sole ma bella fresca.
Si esagera un po' nel passaggio in Pavia e perdiamo Picozz che opta per un allenamento in solitaria visto che deve rientrare presto.
Anche Andrea ha un ora di rientro da rispettare e non se la sente di rischiare di seguire il gruppo nel loro giro che oggi contempla Fortunago.
Facendo comodo anche a me rientrare una mezz'oretta prima decido di seguirlo e così Marcosiz.
Salutiamo gli altri sulla via Schizzola e svoltiamo per Borgo Priolo, la strada che collega le due valli non l'avevamo mai percorsa, bella ma fondo stradale non dei migliori.
Da Borgo P. saliamo a Calvignano e via per Montalto, da dove decidiamo di restare sui colli evitando la Valle Scuropasso e raggiugere Broni via Boffalora, Pitra de Giorgi e Cigognola.
Giunti a Broni, sulla classica via per casa incontriamo un nutrito gruppo di ciclisti che sta aspettando gli ultimi elementi che ne fanno parte.
Sono quelli della cicloturistica di Pieve, non ci resta che aggregarci, ma com'è come non è, sarà stata la mania di protagonismo, io e Andrea ci troviamo sempre nelle prime posizione....La prima e la seconda,  così fino a Siziano dove salutiamo tutti.
Non c'è che dire..Abbiamo reso un buon servizio.

Cesco

domenica 22 aprile 2012

Visita parenti....

Un fine settimana di sole ci fa finalmente vedere un poco di luce in fondo al tunnel di queste settimane di maltempo, anche se pare dovremo ancora soffrire.
L' allenamento è ridotto al minimo e bisogna porre rimedio a questo momento di bonaccia.
Contatto Andrea e scopro che come al solito ha già la testa proiettata verso l'impossibile, è così che dopo un incontro al vertice anche con la presenza di Marcosiz, si decide di prendersi del tempo per allenarsi un po' di più.
Detto, fatto, abbiamo già il piano di riserva.....Visto che serve una meta, è sempre Andrea che ci propone di fare un saltino a trovare il cognato che sta lavorando alla nuova abitazione.....Nel Monferrato.....
Del resto si voleva fare un po' di fondo.....E i quasi 200 km possono bastare.
La fresca, ma finalmente soleggiata mattinata, ci vede tutti pronti a partire, compreso Picozz che decide di aggregarsi nonostante sia il meno allenato, del resto se il chilometraggio è molto c'è da dire che il dislivello è minimo, qualche saliscendi e un paio di salitelle nella parte finale sulle colline dopo Casale.
Lacchiarella, Binasco, Rosate, Ozzero, Vigevano, Mortara, Casale Monferrato.....Il piattone che percorriamo attraversa la Lomellina in un interminabile susseguirsi di campi, da un lato la pianura sembra infinita, dall' altro c'è l'arco alpino, bianco per le recenti nevicate che ne mostra i confini.
Il piatto percorso ci da modo di tenere una discreta velocità e finalmente a Casale cominciamo ad addentrarci nelle colline del Monferrato fino alla nostra meta...Quattro chiacchiere sui lavori mentre si mangia qualcosa e la visita parenti è effettuata, non ci resta che riprendere la strada del ritorno, che poi è la stessa dell'andata.
Ed eccoci di nuovo persi nella pianura, un po' di vento contro, una sosta a Mortara per mangiare qualcosa e recuperare energie, una sosta a Vigevano per una foratura e poi sembra di essere così vicini a casa che ci lasciamo un po' andare aumentando l'andatura e facendo un po' gli scemi, e finalmente ci siamo, di nuovo a casa, tutti più o meno stanchi....Uno più degli altri....Vabbè...Dai! Del resto oggi ci siamo fatti il fondo.....
Da buoni ciclisti non possiamo non approfittare anche della Domenica mattina.
Io, Andrea e Marcosiz.....Un giretto tranquillo.....In quel di Miradolo....Qualche breve salitella.....E ci facciamo la nostra ottantina di km quotidiani.....
Tranquillo.....Tranquillo un par di palle, è bastato prendere la strada del ritorno e si è scatenato un vento pauroso, anche questa volta eccoci li a lottare contro gli eventi, e il giretto tranquillo si trasforma in una prova di forza.....Ma in fondo è il bello della bicicletta...Non si sa mai come va a finire.