lunedì 25 giugno 2012

24 Giugno

Non molto da raccontare per questo fine settimana che nella mia testa, e non solo, doveva essere un po' diverso, ma ci rifaremo.
Intanto in questa ultima Domenica di Giugno mi gusto un giretto con il Team, 100 km tondi che pare prendano un andazzo abbastanza tranquillo, tra caldo, qualcuno non molto allenato e vari acciacchi che accompagnano vari membri.
Stradella e Rovescala via Mondonico, discesa dal Torrone per Santa Maria, dove un paio di membri ci salutano, Crocetta, dove perdiamo le tracce di Picozz che "Va avanti piano", le ultime notizie dicono abbia trovato un gruppo di Giovenzano, e direzione Broni con la classica via Francia, Castana.
E' in discesa verso Broni che cominciamo a raccattare gente e al bivio con Stradella si è formato un numeroso gruppo e si viaggia ai 38/40, potrebbe bastare, ma due personaggi non ben identificati si portano al comando alzando, e di molto l'andatura,
Io reggo fin che posso, non è proprio giornata, e quando riesco a dare un occhiata in giro non c'è più traccia del bel gruppetto ormai sparso tra Albaredo e Mezzanino.
Faccio terzetto con Marcosiz e Stefano e ci mettiamo di buona lena per raggiungere i compagni, mentre vedo i due creatori di scompiglio fermi a bordo strada non so per quale motivo.....Sì!....ma se devi far casino fallo fino in fondo, no che ti metti a 48 e poi se scoppi trovi la scusa per fermarti...
Riusciamo a ricompattare il Team alla svolta di Fossarmato e a Prado finalmente un po' di sbrago con la velocità di crocera inserita e Capo che affronta gli ultimi km a torso nudo per abbronzarsi....

Cesco

domenica 17 giugno 2012

Mottarone, passo della Colma, Breia.

Voglia di qualche nuovo tracciato e poco tempo a disposizione, ma non ci lasciamo intimidire.
Andrea ha le ore contate ( Che detto così non è bello), ma ormai siamo in ballo, come spesso capita ci troviamo ad incastrare la voglia di bici con i doveri/piaceri famigliari, quindi....Se bisogna tornare presto....Partiremo presto.
Tra tutte le idee propongo il giro Mottarone, il più comodo e veloce da raggiungere in auto, visto che il punto di partenza è a Villaggi, vicino a Castelletto Ticino, a sud del lago Maggiore.
Bè....Insomma...Alla fine sono le 5:30 e siamo già in sella vista lago, direzione Stresa, è stata un alzataccia ma l'alba sul lago ha il suo perchè e poi non è male pedalare al fresco, viste anche le previsioni sulle temperature.
Una 20ina i km per arrivare a Stresa e lì l'attacco al Mottarone e i 20 km di salita per arrivare alla cima, e non c'è che dire, è una signora salita.
A parte la lunghezza, salendo da questo versante, il Mottarone propone una salita non molto costante, tratti dolci ed erti si alternano, da segnalare il muretto da Gignese per Alpino e il conto da pagare sulla ultima serie di tornanti prima della cima.
Nota positiva: a parte l'orario di salita, i fianchi coperti da fitti boschi ci hanno permesso di starcene al fresco per tutta l'ascesa.
E fuori dal bosco ecco la vetta, con un altezza che sfiora i 1500 m. e posta tra lago Maggiore e d'Orta il panorama è fantastico, peccato per la classica foschia del fondo valle.
Siamo arrivati così presto in cima che manco i bar sono aperti....Uno però c'è....Bene...Possiamo concederci una bella colazione prima della discesa.
Discesa che ci vede un po' infreddoliti, ma che nella sua prima parte, quella aperta, prima di rituffarci nei boschi, è semplicemente spettacolare.
Perdiamo pian piano quota, direzione Omegna, sulla punta nord del lago d'Orta, e passata la cittadina si ricomincia subito a salire pian piano, fino alla salita vera, abbastanza dura nella sua parte centrale, che ci porterà al passo della Colma, porta per la val Sesia.
Ci gettiamo subito in discesa per trovare la fonte d'acqua segnalataci da un collega indigeno, eccoci accontentati bere abbondantemente mentre è anche ora di addentare un panino, bisogna fare scorta d'energie, chi lo sa cosa ci aspetta....
Per ora qualche km in val Sesia, fino a Quarona dove svoltiamo per inoltrarci di nuovo tra fitti boschi e strette valli su una stretta strada che sale sfiorando piccoli abitati fino a lambire il comune di Breia.
Poi si scende tra fitti boschi e strette valli su una stretta strada che scende si, ma anche sale, ed è qui, tra strette valli e su una stretta strada, tra fitti boschi, che non avendo punti di riferimento visivi cominciamo ad avere dubbi sul percorso, a volte il gps non basta, bisogna chiedere a qualcuno.
Fortuna che anche qui, tra fitti boschi e strette valli su una stretta strada, attraversando piccoli abitati si può incontrare qualche autoctono a cui chiedere informazioni.
L'autoctono ha un timbro di voce irritante e parla veloce come un fulmine, risponde come se la strada la conoscessimo anche noi:" Andatediquapassatedilàepoic'èlaCremosina...LaCremosinachevadiquaevi portadilà....."
Dopo una veloce interpretazione delle veloci parole del personaggio siamo ancora qui tra fitti boschi e strette valli su una stretta strada e.......C'è un altro autoctono su un fuoristrada.....Chiedo anche a questo....."Andate di lì e poi scendete di qua e poi c'è la Cremosina"......Insomma....Alla fine su sta strada Cremosina ci siamo arrivati e rientrati in traccia anche con il gps ci aspetta l'ultima 30ina di km.
I fitti boschi fra strette valli su strette strade sono finiti, e se è pur vero che possono risultare un poco monotoni hanno il grosso pregio di tenerti al fresco, ora invece il caldo comincia a farsi sentire e questa ultima parte del percorso si preannuncia ricca di sali scendi spacca gambe, e infatti così è.
Ma ecco ad un certo punto spuntare da alcuni alberi un enorme capoccia...E' il mitico San Carlone, la grossa statua di San Carlo Borromeo posta sopra Arona, è il segnale che siamo in dirittura di arrivo, imbocchiamo l' ultima breve discesa e dopo il primo tornante eccoci di nuovo sulle sponde del lago Maggiore che lasciamo alle nostre spalle per gli ultimi caldi colpi di pedale.
Percorso faticoso che con i quasi 146 km e il dislivello di quasi 3300 m ci ha regalato molta salita e discese da percorrere con attenzione viste le molte curve e i molti tornanti.
Fondo stradale comunque in buonissime condizioni per gran parte del tracciato a parte nelle strette valli su strette strade tra fitti boschi che hanno caratterizzato il percorso facendolo risultare un po' troppo chiuso e avaro di panorami fatta eccezione per il passaggio sul Mottarone.

Cesco.

Prossimamente il video.


lunedì 11 giugno 2012

Un po' di cicloturistica.

Dopo un paio d'uscite infrasettimanali abbastanza faticose è finalmente Sabato e in compagnia di Marcosiz si decide per una sgambata in relax sulle brevi salite della collina di Miradolo.
La mattinata nuvolosa sembra lasciar pensare ad un clima fresco, ma come spesso accade da queste parti c'è solo una cappa d'afa opprimente e conseguente umidità al 99%, tanto che fatico a respirare nonostante l'andatura tranquilla.
Dopo il su e giù del piccolo complesso collinare imbocchiamo la strada per casa e guarda caso ti rincontro il solito Michele, ancora una volta le nostre strade s'incrociano, tanto che l'amico sospetta di un collegamento telepatico che ci lega.......Ma non potevo essere collegato telepaticamente a  Charlize Theron?.....Ma porca.....
Domenica, invece, in compagnia del Team si punta verso Pavia per agganciarsi alla cicloturistica in partenza dal palazzetto, le piogge della notte hanno rinfrescato l'aria ed io ringrazio.
Si attraversa Pavia, una volta tanto senza doversi preoccupare dei semafori, si punta a Casteggio e passando da  Corvino S. Quirico e Oliva Gessi si arriva a Montalto con la solita danza della cicloturistica, tra accelerate e rallentamenti e confusione, soprattutto in salita, dove a mio modesto parere sarebbe meglio lasciar più libero il gruppo di allungarsi in modo da non far entrar in conflitto i 1000 stati di forma e d'allenamento che s' incontrano in una situazione come questa.
Purtroppo a Montalto devo salutare l'allegra manifestazione per rincasare presto, con me anche Andrea ed un altro componente del Team.
Boffalora, Pietra dè Giordi e Cigoglola per raggiungere la classica via del ritorno e da Broni si aumenta un po' la velocità, che c'è da arrivare a casa, farsi una doccia ed andare al ristorante a mangiare a sbaffo.

Cesco.





domenica 3 giugno 2012

2 Giugno

Fine settimana tutto centrato sul Sabato, alla fine decido per un giretto in solitaria, i miei colleghi più affiatati mi hanno lasciato solo per vari impegni, e quindi mi preparo tutto un mio progetto, vediamo cosa riesco a cavar fuori questa volta  dall'Oltrepò.
La meta di oggi sarà S. Alberto di Butrio, voglio percorrere una via tra le colline, saltando di valle in valle, che mi permetta di battere strade nuove.
Certo l'inizio è sempre quello....30 km di pianura fino a Broni, ma questa volta me li faccio al fresco, almeno all'andata, partenza abbondantemente prime delle 7:00.
E finalmente siamo in collina.....Cigognola, Pietra de Giorgi, Boffalora, Montalto Pavese, Calvignano, Borgo Priolo, dove appena passato l'abitato svolto e prendo una salita che con breve traversata, transitando per località Lago, mi porterà sulla via Schizzola.
Prossimo colle da valicare è quello di Rocca Susella da cui si scende in valle Ardivestra, risalitala per un paio di km, fino in località Case del Molino ecco la svolta per Montesegale.....Mai passato a Montesegale....Va che bel castello che c'è a Montesegale!...E mentre i miei pensieri mi fanno compagnia salgo ancora e tra saliscendi, attraverso questa parte d'Oltrepò mai vista, fino all'inevitabile discesa in val di Nizza.
Sbuco a poca distanza dalla salita per Pizzo Corno, salitella dura che però peggiora passato l'abitato fino ad incrociare la svolta per l'abbazia, dove la stradina mi regala un po' d'ombra e una lieve discesa, giusto il tempo di tirare un po' il fiato e c'è il breve strappo che mi porterà sulla stradina direzione Poggio Ferrato e da li S. Albano.
Il giro fin qui è stato già fruttuoso, ma posso dare ancora, svolto per Valverde dove raggiungo la val Tidone per la direttissima strada che passando da località Fornace arriva a frazione Moline, praticamente Casa Marchese.
Ora non mi resta che risalire al passo Carmine...Da Casa Marchese?...Non mi va...Caminata...Nooo!.....Idea!....E' da un po' che non faccio la salita di Ruino, e diamoci sta martellata sui maroni.
Sbanfa...Sbanfa eccomi al Carmine, da li Pometo il passo è breve e poi a questo punto è irrinunciabile la sosta per rifornimento idrico, ma anche una coca e un panino, vista l'ora.
Per chiudere decido di raggiungere Santa Maria percorrendo a ritroso la strada di Domenica scorsa....Moncasacco, Volpara fino ad intercettare la strada che scende da Golferenzo, ed ecco che comincia la passione.
Val versa, Stradella, e di nuovo il piattone....Caldo...Troppo caldo, comincio a perdere colpi, meglio fermarsi un attimo al bar di Mezzanino per un altra coca, ed ecco mentre bevo il primo sorso, una figura famigliare all' orizzonte...Ma è lui!...Si...Lui...Lui...Il...Che cazzo, son così fuso che non mi viene il nome, alla fine il lampo di genio proprio mentre sta transitando li davanti....Chiamo a gran voce, ma il risultato è prendere qualche vaffa dai personaggi seduti fuori dal bar.
Mi tocca corrergli dietro, mi farebbe comodo un aiuto per questi ultimi km, così inforcata la bici do fondo alle ultime energie e dopo un inseguimento che dura per tutto il ponte della Becca, finalmente mi aggancio.
Meno male che Michele è giù di allenamento, se no col cavolo che lo prendevo, comunque questa volta mi ha detto bene e certo Michele è uno che se può darti una mano non si tira indietro, e adesso ne ho proprio bisogno.

Cesco