martedì 31 luglio 2012

Crollo..

29/07/2012

Certo che il giretto di Sabato in compagnia di Marcosiz in quel di Miradolo era stato profeta di quel che poteva essere l' epilogo domenicale, del resto queste settmane d' incostante allenamento non potevano che produrre un simile risultato, senza contare il caldo tornato prepotentemente alla ribalta, oppure è che semplicemente sono una mezzasega...
Sta di fatto che si parte in 10 in questa mattinata domenicale, e già all' andata bisogna calmare i bollenti spiriti di qualcuno per far rimanere il gruppo compatto.
Broni e valle Scuropasso per la classica ascesa al passo Carmine, quando arrivo c'è già chi ha pensato a recuperare qualche bottiglietta di H2O al bar, oggi serve una buona scorta d'acqua, ci aspetta la discesa a Casa Marchese e dopo aver percorso la val Tidone per qualche km salita a Stadera.
Salita a Stadera che comincia a far crescere in me seri dubbi sul mio stato psicofisico, mi sembra quasi d'essere sull' ultimo km del Valles nella partecipazione alla Sportfull di qualche anno fa, uno dei km più brutti delle mie pedalate.
Si sale ancora un po' per scollinare e con passaggio a Golferenzo imboccare la val Versa.
Il falso piano, come a l solito, invita ad accelelerare e in men che non si dica siamo alla fontana  di Montescano per il classico rifornimento idrico, giusto il tempo di rimettersi in sella ed ecco l'odiata panoramica.
Raptus per Capo che scatta e comincia una fuga solitaria, mentre dietro arranchiamo...Chi più e chi meno...Io...Chi più... Ma pian piano ci si ricompatta per affrontare la strada per casa.
Paolo e poi Mellu, che senz'altro in buona forma si produce in una bella tirata, dietro di lui ci sono io che comincio a non avere forze, un ultima accelerata e crollo, niente gambe e niente testa, mi lascio sfilare, mai così in crisi dalla lontana estate del 45', del resto oggi mi sembra di tornare dalla guerra.
Mi preparo ad ingranare la marciafunebre fino a casa, ma i compagni attendono qualche secondo il mio aggancio e si riprende la marcia, ma c'è stanchezza sui volti di quasi tutti e quando ci accorgiamo di aver perso Ezio, ultimamente sorvegliato speciale per le sue recenti vicissitudini, lo attendiamo e impostiamo una velocità di crociera che permetta a tutti di stare tranquillamente in scia.
Non c'è che dire, la bicicletta a volte è implacabile e senza pietà, e direi, citando le parole di esperti ciclisti..."La bicicletta è un attrezzo che quel che hai gli devi dare"... Ma forse è ancor più giusta la massima che ho sentito poco tempo fa..." La bicicletta è come la fica...Non vuole pensieri.".

Cesco









lunedì 23 luglio 2012

22 Luglio

Anche oggi classico ritrovo con il team, gruppo un po' assottigliato rispetto alla scorsa Domenica data la mancanza degli stranieri.
Presenti anche Marcosiz e Stefano nonostante il saporito giretto infrasettimanale da 200 km con salita al passo Cason di Lanza e il temuto Zoncolan.
Via per Broni, in effetti uno straniero lo raccattiamo, Alberto di Landriano, vecchia conoscenza che da un po' non si vedeva.
Idee poco chiare sul percorso, ma ci pensa un inconveniente tecnico a convincerci a non inoltrarci troppo in Oltrepò.
Puntiamo verso la Scorzoletta, imboccata la salita mi pare d' essere un paralitico, adotto la mia solita tattica...Mi assecondo, e ingranata la marcia funebre pian piano arrivo a Pietra dè Giorgi.
Imbocchiamo la via di Castello, intanto le gambe cominciano a girar meglio e tutti possiamo godere della vista sulla pianura che oggi arriva fino alle Alpi, grazie ai temporali del giorno che prima hanno spazzato via la classica foschia mista a smog della Padana.
Santa Giulietta e qualche km di via Emilia fino a Fumo per imboccare la salita per Oliva Gessi e poi Montalto che vien da sè.
C'è chi dovuto tornar prima, c'è chi non può strafare, c'è chi ha ancora lo Zoncolan nelle gambe, c'è chi ha la testa pesante per vari problemi, quast' anno sembra davvero difficile ingranare la marcia, quindi puntiamo verso casa.
Ricompattato il gruppo dopo la discesa da Lirio e qualche sosta pisciata, la Vallescuropasso con il suo falsopiano c' invita ad aumentare la velocità e a Broni Daniele prende in mano la situazione e comincia ad impostare il ritmo per il ritorno, ritorno che lo vedrà spesso in testa fino all' ultima tiratona finale, un ultimo chilometro dove ho fatto un pochino di fatica a stare a ruota.

Cesco

lunedì 16 luglio 2012

15 Luglio



Io, Paolo, Mellu, Daniele, Carlo, Stefano e colui di cui non mi ricordo il nome...
All'orizzonte il dinamico duo di Locate, Fabio e Fabrizio...
Poco fuori paese la sagoma di Michele e c'è anche il Ceranovese ex bancario ad attenderci per strada.
Insomma un bel gruppetto, subito discreta la velocità impostata da Daniele e poi via via in buona progressione fino a Stradella, incontro alle nostre colline.
La solita panoramica, e andiamo subito ad infilare la salita per Montù.
Oggi si cavalca il crinale che domina la val Versa fino a Pizzo Freddo, da lì Tassara e poi direzione Stadera con bel passaggio nel fitto e fresco bosco e successivamente bella discesa vista val Tidone fino a Caminata dove ci aspetta l'omonima salita, detta anche "Piccolo Stelvio", che ci porterà a Pometo...Abbiamo un immagine, grazie a Michele, in cui notiamo il panorama della val Tidone con al centro l' abitato di Caminata, il tutto impreziosito da bellissimo ciclista con stupendo sorriso e sguardo intelligente che fa capolino alla destra della foto.
Niete da dire sulle altre immagini che invece sono purtroppo rovinate dalla presenza di altri elementi privi di qual si voglia grazia ed eleganza.
Ma continuiamo a pedalare dopo la classica sosta a Pometo, con il classico rifornimento idrico che spesso segna il giro di boa dei raid oltre il Po, senza discussioni ritorno da Santa Maria, vista la già più volte citata, impraticabilità o quasi, almeno a livello ciclistico, della discesa in Vallescuropasso.
E allora via...Canevino, Crocetta e discesa a rotta di c..ollo verso la Versa, breve imprevisto per Michele che crede che la bici si stia smontando e  poi come al solito a manetta fino a Stradella dove ritroviamo la maledetta...Io la odio, e non smetterò mai di dirlo...Panoramica.
Panoramica che crea scompiglio, il gruppo si frantuma, c'è un po' di crisi nell'aria, ma al bivio con Broni ci si ricompatta per frecciare uniti verso casa.
Bello e classico questo giretto che con il suo migliaio di metri di dislivello tutti di mangia e bevi e strappetti con conseguenti cambi di ritmo si rivela anche abbastanza stancante.
Bello anche in pianura, collaborazione ottima, ognuno da del suo, e quando il gruppo gira bene la strada corre veloce.

Cesco

venerdì 13 luglio 2012

Comunicazione di servizio

Il Team anticipa la partenza per il classico giro domenicale alle 7:30.

San Marco e Culmine di San Pietro (Il video)

lunedì 9 luglio 2012

8 Luglio

Due parole veloci su questa Domenica mattina passata con il Team presente con le sue forze più rilevanti, anche se un po' acciaccate, come lo sono anch'io, del resto si fatica quest'anno a trovare continuità e vari problemi mi costringono, a volte, a lasciare la bici appesa nel fondo del mio garage.
Classico giro in Oltrepò, distanza politica di circa 100 km, non è senza dubbio la mia giornata, basta una mezza tiratina in testa al gruppo per mettermi in crisi, intanto il sole comincia a farsi sentire e questo mi convunce a prendere le salite con molta calma...Non che in salita vada come un treno...Intendiamoci....
Dopo la panoramica di Stradella, la via di casa ci vede prendere velocità, c'è un Mellu in gran spolvero che si propone in una bella tiratona, e raggiunto un gruppetto è ancora in testa a duettare con un altro atleta nel tenere alta la velocità.
Ringrazio la provvidenza che ha voluto spezzare la folle corsa, che ormai mi stava piegando, forando la gomma posteriore di Stefano, non ci resta che fermarci ed aspettare che il danno sia riparato.
Buona occasione per tirare il fiato e buona occasione per Capo per spogliarsi e mettersi a torso nudo, come ormai pare essere sua tradizione, mostrando il suo fisico statuario desideroso di abbronzatura.
Ed è così che ci vedono gli ultimi km, con in testa al gruppo un possente truzzo seminudo con bandana e occhiali da sole... Io per la prossima volta consiglierei una bella catenazza d'oro al collo.

Cesco

lunedì 2 luglio 2012

Contro San Marco, contro San Pietro, contro il caldo.



Sabato 30 Giugno.


Un altro percorso disegnato tempo fa sulla mappa e poi messo lì nel cassetto, si aspetta il concatenarsi dei giusti eventi per  far scorrere le nostre ruote sul tracciato.
Dopo anni d'attesa ecco il momento, io si sono, c'è Andrea e Marcosiz, le montagne sono sempre lì, il meteo è buono, e dovrebbe fare caldissimo.........
Come da tradizione monto il portabiciclette sulla macchina e la mattina sono pronto per raccattare i compagni d'avventura, l'auto ed il suo prezioso carico corre verso Bellano, punto di partenza e arrivo di quest' anello di cui conosciamo già la parte finale, non che la cosa sia di conforto.
7:30 circa siamo in sella, ma ci sta tutta e subito una colazione al primo bar che incontriamo per strada, e poi si comincia.
La prima parte del percorso si snoda lungo il lago...Di Como ovviamente, l'umidità è a mille ma la stella solare ancora celata dalla foschia non scarica su di noi i suoi raggi di fuoco ed è piacevole pedalare in questo scenario lariano.
Qualche sali scendi e poi si comincia decisamente la discesa verso la Valtellina, ci aspettano una decina di km in valle, i più brutti di tutto il percorso, soprattutto per il trafficco già presente, la lunga colonna di auto ci costringe alla solita gincana mentre Marco agguerrito più che mai ingaggia duelli con gli automobilisti.
Ma intanto siamo a Morbegno, si lascia la Valtellina e si svolta a destra, ci s' infila nelle valli del Bitto, si comincia l' ascesa al passo San Marco.
26,5 km per più di 1700m di dislivello, questi i numeri, già bastano, poi...poi c'è il caldo.
Qualche km di salita e siamo già in un bagno di sudore a cercare una fonte d'acqua, una bagnatina alla bandana e una lavata di faccia fa sempre bene.
La salita scorre abbastanza tranquilla fino ad Albaredo, dal paesino poi si fa più dura, così fino a circa il 17° km dove comincia un tratto con pendenze lievi e anche una breve discesa che permettono di respirare e prepararsi al peggio.
Peggio che non tarda ad arrivare, infatti, mentre ormai il paesaggio è quello d'alta montagna, ormai privo di boschi, gli ultimi km si rivelano molto duri ed il peggio è che sono tutti lì da vedere, meglio abbassare lo sguardo e pedalare.
Un ultima curva...Sarà lì dietro...Col cavolo, c'è ancora da soffrire, ma si vede la meta, 1992m s.l.m. è il Passo San Marco, già preso d'assalto da ciclisti e motociclisti.
Il tempo di rifocillarsi e si comincia la discesa, meglio infilare la mantellina per i primi km.
Bella discesa verso la val Brembana, panoramica come c'era d' aspettarsela, fino a che, persa quota e arrivati nel fondovalle, stretti tra i monti che prima dominavamo dall' alto, comincia a fare veramente caldo.
Ma ecco che a Lenna ci accorgiamo della ciclabile che collega Zogno a Piazza Brembana e ricavata dalla sede della vecchia ferrovia, essendo anche molto salutare lasciare la provinciale ne approfittiamo e con piacevole stupore questa mossa ci permette di godere del fresco dei numerosi tunnel che un tempo permettevano il passaggio del trenino, ed ora ben illuminati ci offrono una bella botta di fresco, almeno una decina di gradi in meno, forse più.
Pista ciclabile val Brembana, voto 10.
Intanto siamo a San Giovanni Bianco, arrivederci val Brembana e  benvenuti in val Taleggio, si punta verso il Culmine di san Pietro.....Quanti Santi oggi!!
22 km circa al valico, si comincia in falso piano e si attraversa la spettacolare gola posta all' inizio della valle che ci regala un po' di frescura e passata la quale si comincia a salire in maniera più decisa.
Sottochiesa, Costa d'Olda, Olda, Vedeseta, e qui le pendenze s' impennano, è il tratto più duro e assolato, fino ad Avolasio la strada non mollerà, poi un po' di discesa ed ancora un km di passione e finalmente le pendenze si addolciscono e troviamo anche ombra, ma la stanchezza ormai comincia a bussare.
Ecco il Culmine, mangiamo e beviamo, le lunghe salite sono finite, ma non il nostro percorso.
Altra panoramica discesa verso la Valsassina, che ci attende per un abbraccio "caloroso".
Barzio, Introbio, Taceno, salutiamo anche la Valsassina e seguendo il corso del torrente Pioverna imbocchiamo la strada che sovrasta la stretta gola dell' orrido di Bellano che ci riporterà al punto di partenza.
Ancora poco ed ecco si rivede il lago, il clima è torrido e noi disidratati, non ci resta che raccogliere i pezzi metterli in macchina e riprendere la via di casa, non prima di aver recuperato una bottiglia d'acqua ed aver acceso il climatizzatore.
Alla fine circa 150 i km percorsi e poco meno di 3500 m di dislivello...Ragazzi...che caldo...ma n'è valsa la pena.


Cesco



Prossimamente il video.