sabato 11 agosto 2012

Tramonto sull' Ebro.

Venerdì 10 Agosto 2012

Un giro da tempo in progetto, pane per le ruote grasse, protagoniste degli ultimi eventi.
Una cavalcata spettacolare a toccare le cime che segnano lo spartiacque tra Curone e Borbera, un anello di circa 38 km che sviluppa in questa breve distanza il dislivello di circa 1700 m, sulla prima lunga salita, i saliscendi tra pietre e pascoli, i muri e le cime da conquistare spingendo la MTB.
Ma vogliamo rendere ancora più interessante questo percorso, è bastato buttare lì l' idea e Andrea non se l'è fatto ripetere, la macchina organizzativa è in moto, la filosofia è sempre quella, inutile pensarci troppo e poi dobbiamo provare i nostri nuovi potenti faretti, quindi... Si parte per una seminotturna.
Ore 17:00 circa partenza da Frabbrica Curone, per noi abituati alle fresche mattine è già un trauma partire  e subito sentire le vampate del caldo pomeridiano.
Si comincia su asfalto, circa 7 km su bitume attraversando gli abitati di Remeneglia, Selvapiana, e Forotondo, piacevole incontro con gli abitanti tra cui la classica signora che ammonisce:"Di qui è dura".
Finisce l'asfalto ma non la salita, ancora un buon 8 km per portarci in quota, arrampicandoci sul fianco del monte Boglelio per incrociare l' antica "Via del sale" che da Voghera porta fino a Portofino.
Incrociato l' antico sentiero si comincia la cavalcata del crinale.
Risaliamo il pendio del Monte Bagnolo (1547mt.) e attraverso il Colle della Seppa puntiamo verso il Monte Garavè (1549mt.) disceso il quale ci attende il Monte Rotondo la cui vetta viene aggirata con passaggio su traccia singola.
Se il Monte Rotondo è alle nostre spalle ecco davanti a noi il Monte Chiappo (1696mt.), riconoscibile per il rifugio che si trova in prossimità della sua cima.
Il Chiappo non ce la fa passare liscia, e per conquistarlo dobbiamo affrontare a spinta una erta traccia pietrosa.
Gradita sorpresa, il rifugio è aperto, possiamo rifornirci d'acqua di cui il percorso è avaro, e vista l'ora, le 20:00 circa, è giunta l' ora di una sosta per mangiarci un panino.
Quattro chiacchiere con i gestori e si riparte, l'Ebro è già lì che ci guarda.
Scendi e sali e sali e scendi, il sole è basso e la luce incidente, l' effetto delle micro ombre da profondità al panorama e si può distinguere ogni singolo filo d'erba piegarsi al vento che batte quasi incessante queste creste.
Ed eccoci difronte all' ultimo muro, l' Ebro sembra volerci scacciare, si spinge tra le pietre con fatica per raggiungerne la vetta ai 1701 metri, ecco apparire la croce quando ormai il sole è nascosto dietro un alto muro di nubi all' orizzonte che ne lascia ancora intravedere il rossore, come se là dietro ardesse un enorme incendio, ma del resto è proprio così.
20:45 è ormai è il tramonto, il vento è fresco ma non fa poi tanto freddo, nelle valli le prime luci si accendono ma noi possiamo ancora attendere l' accensione dei faretti, vogliamo gustarci fino in fondo la naturale atmosfera tra il giorno e la notte.
Possiamo vedere il sentiero che ancora ci attende correre con innumerevoli saliscendi sulle vette dei Monti Cosfrone(1661mt.) e Panà(1559mt.), li percorriamo sotto gli sguardi imperturbabili di numerose vacche che ruminano stancamente e di tre destrieri dal nero manto che ci osservano dall' alto della loro innata eleganza.
Scendere dal Panà si rivela impegnativo, se prima spingevamo ora dobbiamo tenere stretta la MTB perchè non rovini giù da questo tratto di sentiero con pendenza al 30%, ma prima sarà meglio badare a noi stessi e intanto è ormai ora di accendere le luci.
Niente male questi faretti che illuminano il nostro cammino attraverso il bosco fino al Passo di Brusamonica, e da lì al Monte Gropà(1446mt.), e poi verso l' ultima fatica, parlando di salita, del Monte Giarolo(1473mt.).
Avvolti dalle tenebre imbocchiamo la discesa, non sarà una passeggiata, il peggior terreno, ripido e pietroso, scendo e salgo dal mezzo, e per l' impraticabilità e per indolenza, dopo qualche km ha combatter tra le pietre illuminate passo a passo dalle nostre luci riguadagnamo la strada asfaltata presso l' abitato di Marigliassi e da lì al punto di partenza.
Raggiungiamo la macchina circa alle 22:30, sicuramente stanchi ma per quel che mi riguarda appagato dalla bellissima escursione vissuta al tramonto cavalcando i monti se pur indolenzito dalla pessima discesa che mi ha messo duramente alla prova.

Cesco

Prossimante il video....I video...Spero...

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