domenica 27 giugno 2010

L' anello di Valverde

Classico anello che dal Carmine ci porta in val Tidone a Casa Marchese per poi raggiungere Zavattarello dove si devia lasciando la valle e raggiungere, appunto, Valverde per poi ritornare al Carmine passando da Torre degli alberi.
A differenza dello scorso W.E. funestato dalla pioggia è il sole e il caldo a farla da padrona.
Bel gruppone alla partenza con tanto di Maghernini e Locatesi, dopo tanto tempo mi concedo una foratura seguito dal Mellu.
Il ritorno vede il gruppo spezzarsi e ricomporsi a Broni, dove un esaltato Leo ci avverte che abbiamo incrociato la nazionale Russa.
Le sorprese non finiscono, Picozz perde la borsettina sottosella, rallento per aspettarlo, gli altri in trance agonistica non accennano a rallentare.....Bye Bye!......Alla prossima.
Noi facciamo gruppo con un trio del Branco fino a Pavia raccattando per strada Capo, un Ezio devastato dal caldo e Fabio, e via verso casa a velocità di crociera.
La speranza per il prossimo fine settimana è che il meteo sia clemente e ci conceda di raccontare di nuovi orizzonti.

Il Pagliaccio

martedì 22 giugno 2010

Quello che mancava.

Forse sono riuscito a tornare online, quindi integro il post di Picozz sul giro di Sabato con l'unica cosa che manca......L'altimetria.

Il Pagliaccio

lunedì 21 giugno 2010

domenica 20 giugno 2010

Un giretto... dietro casa

Partenza all'alba, come ormai avviene troppo spesso ultimamente, con l'idea e la necessità di fare distanza. La Fausto Coppi si avvicina, e quello di oggi sarà per noi l'ultimo "lungo" prima della grande prova. Le gambe oggi ci porteranno dietro casa, nella zona del Penice, per scoprire una salita di cui abbiamo sentito parlare: il passo del Giovà da Traschio. Eccoci dunque in sella già alle 6:00, io, Cesco ed Andrea, con la gradita sorpresa di un Diliè mattiniero che ci scorta fino a Pavia. Purtroppo un garage molto disordinato lo costringe ad un weekend di lavoro, e tra una risata e l'altra ci infiliamo in Pavia. Da notare lungo la strada ben 2 arcobaleni in contemporanea, uno spettacolo mai visto e che sembrano annunciare una giornata particolarmente fortunata..... Vedremo, ma vista com'è finita, io a questa cosiddetta "saggezza popolare" comincio a non credere più. Comunque, attraversata Pavia, eccoci lanciati verso l'Iper di Montebello, passando dall'interminabile rettilineo di Castelletto di Branduzzo. L'andatura è leggera, la distanza incute un certo timore. Su verso Varzi, via verso il Brallo, dove Andrea si aggiudica il primo GPM della giornata. Tra una risata e l'altra ci lanciamo giù in picchiata verso Ponte Organasco, a Traschio, da cui parte la "famigerata" salita che ci porterà al passo del Giovà. Scopriremo che la sua vera difficoltà sta nella lunghezza, ben 20 km, con discrete pendenze, mai impossibili. Nella nostra personale classifica delle salite dell'oltrepò, resta certamente prima Massinigo, che seppur molto corta, può piegare le gambe a molta gente... Comunque, in mezzo a queste considerazioni e a un bel sole che ci ha accompagnato finora, il desiderio di una Coca Cola ci spinge ad una pausa in un bel paesino sproprio sotto le pendici del Lesima.
 E' qui che Cecsco è protagonista di una bella "fregatura" (potrei usare un altro termine un pò più colorito, ma lasciamo perdere) ad opera della nonnina del bar, che tra una chiacchiera e l'altra fa pagare a Cesco 3 coche rifilandogliene però solo due!!! Spettacolare!! Ripartiamo, ma le risate vengono presto zittite da un tuono fragoroso sopra le nostre teste: con 120 km alle spalle, e così lontani da casa, il giretto prende tutta un'altra piega. E' in arrivo l'acqua. Sosta mantelline, avvistiamo uno splendido capriolo nel bosco, e mentre continuiamo l'ascesa verso il Giovà e poi Pian dell'Armà, un temporale colossale ci infradicia dalla testa ai piedi. Dopo una piccola sosta al bar di Pian dell'Armà, cerchiamo di coprirci il più possibile perchè ci aspetta una interminabile e drammatica discesa verso Varzi, dove arriviamo con grandi dolori alle braccia ed al collo, per non parlare della faccia semiassiderata e delle difficoltà ad emettere suoni articolati, leggi parole, comprensibili ad orecchio umano. Ormai completamente fradici, ma almeno un pò + caldi, ci fermiamo dopo Varzi per mandare giù un boccone, e quando Cesco afferma di voler espletare un suo bisogno fisiologico, qualcuno da lassù ci fa sapere di non essere d'accordo: un fulmine cade ad un centinaio di metri da noi, facendoci drizzare i capelli e tutto il resto. La incredibile scarica di adrenalina ci fa risaltare al volo sulle bici sotto l'acqua battente, e qui avviene qualcosa di magico: completamente inzuppati, in mezzo a pozzanghere e macchine che ci inondano di acqua calda, tiriamo dei gran rapportoni senza sentire la fatica, e ridendo e scherzando infiliamo il lungo discesone verso Rivanazzano sentendoci davvero invincibili. Via verso casa, pedalando ancora sotto l'acqua a velocità davvero inspiegabili (abbiamo toccato ormai i 200 km), ci fiondiamo verso Pavia, per concederci addirittura un bel gelato, apprendendo la notizia che a casa ha grandinato!! Beh, se dobbiamo, affronteremo anche quasta!! Ma è solo acqua, incessante e costante, che ci accompagna verso casa, dove giungiamo salutando Andrea, con 9 ore e 15 minuti di sella ed un incredibile 230 km all'attivo. La doccia non è mai stata così desiderata, visto che questa volta ci sono anche sabbia e terra da lavar via, oltre alla fatica. Grazie ragazzi, è stato splendido così !!







giovedì 17 giugno 2010

Allora, che si fa??

Come da titolo, che si fa con la Fausto Coppi?? Si avvicina il giorno (4 Luglio), il grande obiettivo stagionale è sempre + vicino, ma se ne parla poco.... Chi c'è? Chi ci sarà?? Chi si vuole buttare in una grande impresa? Dai, che siamo tutti scalatori, chi più chi meno !! Intanto ecco l'altimetria e la maglia che speriamo di guadagnarci sul campo... 



domenica 13 giugno 2010

Solo questo: le foto!

Solo questo: le foto del giro Bobbio-Chiavari-Rapallo-Passo Portello-Bobbio. Chiedo scusa per il ritardo, ma sapete, il fotografo aveva smarrito "il rullino"... Beh, problema risolto, ora dopo una settimana le cose sono sistemate. Mi dispiace solamente che, per qualche strano motivo, tutte le foto fatte ad Andrea e Cesco non siano uscite bene....mah?! Misteri della tecnologia moderna. Sono così costretto a mostrare solo il fotografo tra le tante foto dei passaggi tra paesi, paesini, boschi e città. A proposito, che fortuna abbiamo avuto! Imbattendoci nel Rally della Lanterna sul Portello, abbiamo anche incontrato Kimi Raikkonen, campione del mondo di F1 con la Ferrari, fermo nel bosco a chiacchierare col suo navigatore. Una situazione surreale a dir poco. Beh, anche questo può riservare un bel giro in bicicletta! Ora spazio alle foto!





Per finire, ecco l'altimetria del giro, presa a prestito dal post di Cesco.
Concludo ringraziando i miei 2 compagni di viaggio che mi hanno aiutato in questa bella faticaccia. Chi sono? Le gambe e la volontà, naturalmente! Solo questo...

Rally della Lanterna - Passo del Portello
















sabato 12 giugno 2010

Ecco la nuova divisa!

Ecco la nuova divisa in tutto il suo splendore.
Creazione del giovane stilista sportivo Ezio.

Crisi.


Trovatomi con Andrea in quel di Nibbiano, abbiamo idee non chiare sul da farsi e quel che nasce è una rivisitazione del giro dei tre passi:
"Caldarola-Santa Barbara-Penice".
Saliti al Caldarola direttamente da Nibbiano su strada tutt'altro che comoda si pedala per un paio di Km tra i sassi.
Scendiamo per ritrovare la val Trebbia, oggi è veramente caldo e quel che è peggio, afoso.
Salita al Santa Barbara dal lato d'ascesa della G.F. Colnago, è sicuramente qui che il Santa Barbara mostra il peggio di sé. 
Dopo aver ricalcato le nostre orme per qualche km la lunga e bella discesa attraverso Coli ci porta verso Bobbio, sempre più caldo e afoso.
Cominciamo la salita al Penice passando però da Ceci per collegarci alla strada che arriva dal Brallo, qui,  dopo tanto tempo che non mi accadeva, vengo assalito da una bella crisi, unica consolazione le nubi coprono il sole dandoci un po' di respiro e facciamo anche in tempo a beccarci un breve acquazzone.
Finalmente si scollina, c'è un po' di discesa, sosta al bar Scaparina, mi faccio una Coca e un croissant alla marmellata, forse era quello che mi mancava.....Zuccheri.
Rimontiamo in sella, non sarò fresco come una rosa ma sicuramente neanche lo zombie di qualche minuto prima.
Comunque le salitone sono finite, oggi si rincasa presto, giusto gli ultimi tira molla per il passo e la salita da Romagnese a Caselle dove saluto il compagno di pedalata che si ferma nella casetta in collina.
Per me planata su Nibbiano, e vedremo come andrà domani.

Il Pagliaccio.

mercoledì 9 giugno 2010

Fine settimana.

Ué!!
Giargiana!
Come siamo messi per il fine settimana?


Il Pagliaccio.

sabato 5 giugno 2010

Solo questo.


Solo l'altimetria, solo questo perchè....
Non ho voglia.....
Non ho voglia di raccontare.
Quindi non racconterò.
Non racconterò la bellezza di pedalare in val d'Aveto la mattina.
La mattina presto.
Non racconterò della lunga discesa su Chiavari.
Non racconterò della brutta sensazione di passare dal silenzio al traffico del litorale, anche se poteva essere peggio.
Non racconterò della fatica del ritorno.
Non racconterò della prima salita alla strada Crocetta, lunghezza 10 km, c'è caldo ma anche un po' d'ombra.
Non racconterò dell' inferno della salita al passo del Portello, dei  paesini lungo la strada, da sgranare come semi del Rosario recitato su una via Cricis lunga 15 km  deserta e sotto il sole, acqua niente, la prima volta che vedo Andrea con un mezzo attacco di nervi mentre siamo in salita.
Non racconterò della val Trebbia, della crisi sui suoi ultimi km, ma della piccola soddisfazione nell' avere ancora un soldo d'energia e un po' di lucidità per gestirla.


Il Pagliaccio.