lunedì 27 luglio 2009

Giretto standard


Dicesi uscita standard, almeno io la chiamo così, quella che la Domenica mattina ci porta in Oltrepò per affrontare un po' di salite e discese, dopo la noia della pianura in cui viviamo.
L' uscita standard prevede il ritrovo in quel di Vidigulfo coi brutti ceffi del G.S. alle ore 7:30, per raggiungere Broni o Stradella e da li inventarsi un percorso che alla fine sarà tra i 100 e i 130 km.
A volte c'è chi ha le idee chiare e diventa guida del mucchio.
Questa Domenica le idee chiare le aveva Stefano, il ritrovo è anticipato alle 7:00, il giro sarà un po' meno standard, Pianello val Tidone via Montù Beccaria e Vicobarone, per poi passando da Rocca d'Olgisio e Cost'Alta planare su Romagnese, e raggiunto Casa Marchesi risalire al Carmine per rientrare percorrendo la Valle Scuropasso.
Un bel giro, non c'è che dire, ma dobbiamo modificare i piani, la strada per la rocca è bloccata da una frana.
E' Andrea ad avvertirci, sta passando gli ultimi giorni di ferie a Pecorara , in settimana, oltre ad aver scalato il Lesima con i suoi 2,5 Km finali, che sono probabilmente i più bastardi della provincia, si è accorto del problema.
Quale migliore occasione per dirottare il gruppo su una bellissima salitella di 4 km piena di strappi e rampe che dal 13 arrivano a toccare, nel punto più duro, il 17%.
Infatti da Nibbiano si sale a Bazzarri, per poi procedere sul sentiero prestabilito non senza essersi prima ristorati alla fontanella d' acqua fresca di fonte che si trova nel paesello.
Sono ormai le 12:15 quando si rientra alla base, per chi è di Vidigulfo i km sono 150, qualcosa in più per Stefano e per Daniele, che nonostante sia rimasto improvvisamente senza bdc, non ha rinunciato all' uscita mettendosi a ruota con la sua mtb, e poi c'è l' amico di Locate, Fabio, che percorre sempre 20 km in più per stare in nostra compagnia.
La voglia di nuovi orizzonti comincia a farsi sentire, vedremo se ad Agosto riusciremo a fare qualcosa di saporito, ci sono almeno quattro ideuzze nella mia testa.....E fanno male.

Cesco



mercoledì 22 luglio 2009

LIBERO

Volerò via lontano
sulle ali del vento
imitando un gabbiano.
Sopra il grigio più scuro
che impregna la terra
senza darci respiro.
Spezzerò le catene
che a noi schiavi del mondo
hanno messo alle ali.
Scapperò dal rumore
delle sudicie strade
senza farmi vedere.
Troverò ancora il sole
a illuminarmi la strada
e scaldare il mio cuore.
E dal cielo più azzurro
urlerò solitario...
LIBERTA'!

martedì 21 luglio 2009

MAH !!!!!

Mi ricordo tanti anni fa la mia prima bici da corsa, 800 mila lire e usata.
Mi ricordo il primo giro, avrò fatto si e no una 15ina di km, alla fine non riuscivo a salire le scale.
Mi ricordo le uscite serali.....30 km, a volte anche.........35.
Mi ricordo quando l' impresa era andare a Canneto.
Mi ricordo la prima volta, la salita sembrava infinita, fatta a 6/7, forse 8 km all' ora, come fosse il Mortirolo.
Sta sera era in programma la solita uscita: 50/60 km, esco di casa e gironzolo per tirare l' orario, devo aspettare Marco Ps. che mi ha detto di trovarmi a Siziano alle 17:48, da notare la precisione.
Partiamo.....Verso la rotonda di Bornasco il suo cell. squilla, è Stefano, sta per uscire e ci chiede di tornare per andargli incontro.
Gli andiamo tanto incontro che torniamo a Siziano.
Si riparte, Stefano, che a ritrovato un buono stato di forma si piazza subito davanti e alza l' andatura, e via che si va.
Viaggeremo sempre tra i 35 e i 40, tre ciclopirla verso l' Oltrepò.
Sì, perchè Stefano l' ha proposto, io sono troppo scemo per rifiutare e il Pasi ormai non può tirarsi indietro.
Broni, Canneto Pavese, giù da Montescano, sù a Montù Beccaria, per poi ridiscendere e farci la panoramica per tornare a casa.
A Pontelungo, quando saluto gli altri, il sole è ormai un pallone rosso che sfiora la linea dell' orizzonte, mi giro, Stefano se la ghigna, questa sera le regole le ha dettate lui.
Certo percorsi così ne abbiamo fatti tanti, ma farmi più di 100 km come giretto serale mi suona strano, anche perchè mi ricordo......Mi ricordo di quei tempi, quando era ancora tutto da scoprire.
E da scoprire c'è ancora tanto, tanta strada abbiamo fatto e tanta ce nè da fare, tante strade che aspettano di essere percorse, tante salite affrontate.
Ci aspetta la pioggia, il caldo, il freddo, le crisi, la fame e la sete.
Ci aspettano le forature, i cigolii, che non sai da dove vengono, i vari problemi meccanici, le mani sporche d' olio e grasso.
Ci aspetta la gioia di quando si compie l' impresa, e la gioia del transitare sotto l'arco gonfiabile dell' arrivo.
Per molti siamo degli idioti, ma forse è il nostro modo per non vivere una vita di quieta disperazione.
Miiiiiiiiinchia!!!! Che post pesante che mi è uscito, sarà che oggi è un anno che mi hanno investito.
Fanculo i suv, specialmente i gran Cherokee.

Cesco

lunedì 6 luglio 2009

La lunga salita verso il Paradiso.












50 km quasi completamente in salita, con pendenze più o meno accentuate e 50 km quasi completamente in discesa.
Tanto è stato lungo questo percorso, che da Pont canavese, 450 slm circa, ci ha portato ai 2612 slm del Colle del Nivolet, uno dei più alti, in Italia, raggiungibili su strada asfaltata, più di 2000 metri di dislivello tutti d'un fiato.
Si risale la valle dell' Orco fino a inoltrarsi nei fantastici paesaggi del parco nazionale del Gran Paradiso.
La giornata è stupenda, il cielo è terso, solo qualche nube qua e là e un venticello freddo che scende dalle cime ci mantiene freschi.
E' a Ceresole Reale che il panorama si apre, mentre costeggiamo il suo lago ecco davanti a noi un anfiteatro di montagne maestose.
La strada sale, sale sempre, ecco in lontananza la diga del Serrù, si vedono tutti i tornanti che dovremo percorrere per arrivare a lambirla, per poi salire ancora e ancora, fino al lago Agnel, qui la strada perde un po' quota per poi riprende decisa la salita.
Davanti a noi un ultimo muro di roccia, proprio in cima si vede un guard rail, è segno che la strada passa di là, e là bisogna arrivare.
E' già da un paio d' ore, o forse più, che si spinge sui pedali e bisogna distrarsi un po', certo qui il panorama è sempre più bello, tornante dopo tornante.
A volte la strada sembra portarci direttamente verso il cielo, a volte ci porta tra due pareti di neve, che è ancora ben presente.
Ma ecco l' ultima curva, siamo sul colle, davanti a noi l' altopiano del Nivolet, stupendo pianoro d' alta quota, coi suoi laghetti e i sui torrenti.
Piccola delusione.....Non c'è il cartello per fare la classica foto......Pazienza!
Il freddo, ma soprattutto gli impegni di qualche componente del gruppo ci strappano da quel paradiso.......Ma c'è tempo ancora tempo per un ultimo sguardo.
La discesa, pretende attenzione, ma ci si rende bene conto delle pendenze affrontate all' andata, nella lunga galleria, 3,5 km, che si trova lungo il percorso si toccano e si superano gli 80 km orari, e senza pedalare!
Negli ultimi km si soffre un po', abbiamo abbandonato il fresco dei monti e ci troviamo ora nel fondo valle con un bel vento caldo che ci soffia contro......Poco male, vicino alle macchine c'è un ruscello dove rinfrescarci prima di andare a mangiare qualcosa.
Purtroppo questa volta ho dovuto abbandonare i miei compagni di mille avventure, Andrea e Picozz, causa lavoro e ferie con la famiglia, e aggregarmi a cinque brutti ceffi del GS Vidigulfo, ovvero.....Paolo, Ezio,Daniele, Dario e il megapresidente Maver, che nonostante il poco allenamento ha accettato, e vinto, questa sfida.
Grazie a tutti per la compagnia.

Cesco