lunedì 2 luglio 2012

Contro San Marco, contro San Pietro, contro il caldo.



Sabato 30 Giugno.


Un altro percorso disegnato tempo fa sulla mappa e poi messo lì nel cassetto, si aspetta il concatenarsi dei giusti eventi per  far scorrere le nostre ruote sul tracciato.
Dopo anni d'attesa ecco il momento, io si sono, c'è Andrea e Marcosiz, le montagne sono sempre lì, il meteo è buono, e dovrebbe fare caldissimo.........
Come da tradizione monto il portabiciclette sulla macchina e la mattina sono pronto per raccattare i compagni d'avventura, l'auto ed il suo prezioso carico corre verso Bellano, punto di partenza e arrivo di quest' anello di cui conosciamo già la parte finale, non che la cosa sia di conforto.
7:30 circa siamo in sella, ma ci sta tutta e subito una colazione al primo bar che incontriamo per strada, e poi si comincia.
La prima parte del percorso si snoda lungo il lago...Di Como ovviamente, l'umidità è a mille ma la stella solare ancora celata dalla foschia non scarica su di noi i suoi raggi di fuoco ed è piacevole pedalare in questo scenario lariano.
Qualche sali scendi e poi si comincia decisamente la discesa verso la Valtellina, ci aspettano una decina di km in valle, i più brutti di tutto il percorso, soprattutto per il trafficco già presente, la lunga colonna di auto ci costringe alla solita gincana mentre Marco agguerrito più che mai ingaggia duelli con gli automobilisti.
Ma intanto siamo a Morbegno, si lascia la Valtellina e si svolta a destra, ci s' infila nelle valli del Bitto, si comincia l' ascesa al passo San Marco.
26,5 km per più di 1700m di dislivello, questi i numeri, già bastano, poi...poi c'è il caldo.
Qualche km di salita e siamo già in un bagno di sudore a cercare una fonte d'acqua, una bagnatina alla bandana e una lavata di faccia fa sempre bene.
La salita scorre abbastanza tranquilla fino ad Albaredo, dal paesino poi si fa più dura, così fino a circa il 17° km dove comincia un tratto con pendenze lievi e anche una breve discesa che permettono di respirare e prepararsi al peggio.
Peggio che non tarda ad arrivare, infatti, mentre ormai il paesaggio è quello d'alta montagna, ormai privo di boschi, gli ultimi km si rivelano molto duri ed il peggio è che sono tutti lì da vedere, meglio abbassare lo sguardo e pedalare.
Un ultima curva...Sarà lì dietro...Col cavolo, c'è ancora da soffrire, ma si vede la meta, 1992m s.l.m. è il Passo San Marco, già preso d'assalto da ciclisti e motociclisti.
Il tempo di rifocillarsi e si comincia la discesa, meglio infilare la mantellina per i primi km.
Bella discesa verso la val Brembana, panoramica come c'era d' aspettarsela, fino a che, persa quota e arrivati nel fondovalle, stretti tra i monti che prima dominavamo dall' alto, comincia a fare veramente caldo.
Ma ecco che a Lenna ci accorgiamo della ciclabile che collega Zogno a Piazza Brembana e ricavata dalla sede della vecchia ferrovia, essendo anche molto salutare lasciare la provinciale ne approfittiamo e con piacevole stupore questa mossa ci permette di godere del fresco dei numerosi tunnel che un tempo permettevano il passaggio del trenino, ed ora ben illuminati ci offrono una bella botta di fresco, almeno una decina di gradi in meno, forse più.
Pista ciclabile val Brembana, voto 10.
Intanto siamo a San Giovanni Bianco, arrivederci val Brembana e  benvenuti in val Taleggio, si punta verso il Culmine di san Pietro.....Quanti Santi oggi!!
22 km circa al valico, si comincia in falso piano e si attraversa la spettacolare gola posta all' inizio della valle che ci regala un po' di frescura e passata la quale si comincia a salire in maniera più decisa.
Sottochiesa, Costa d'Olda, Olda, Vedeseta, e qui le pendenze s' impennano, è il tratto più duro e assolato, fino ad Avolasio la strada non mollerà, poi un po' di discesa ed ancora un km di passione e finalmente le pendenze si addolciscono e troviamo anche ombra, ma la stanchezza ormai comincia a bussare.
Ecco il Culmine, mangiamo e beviamo, le lunghe salite sono finite, ma non il nostro percorso.
Altra panoramica discesa verso la Valsassina, che ci attende per un abbraccio "caloroso".
Barzio, Introbio, Taceno, salutiamo anche la Valsassina e seguendo il corso del torrente Pioverna imbocchiamo la strada che sovrasta la stretta gola dell' orrido di Bellano che ci riporterà al punto di partenza.
Ancora poco ed ecco si rivede il lago, il clima è torrido e noi disidratati, non ci resta che raccogliere i pezzi metterli in macchina e riprendere la via di casa, non prima di aver recuperato una bottiglia d'acqua ed aver acceso il climatizzatore.
Alla fine circa 150 i km percorsi e poco meno di 3500 m di dislivello...Ragazzi...che caldo...ma n'è valsa la pena.


Cesco



Prossimamente il video.












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