Ciao. Mi chiamo Cesco, ciclista qualunque. Faccio parte della squadra ciclistica Team Armofer-G.S. Vidigulfo e qui ci sono le piccole storie dei miei giri in bicicletta in compagnia degli amici che come me amano i momenti di esaltazione, libertà e fatica che la bicicletta sa regalare.
domenica 14 agosto 2011
Foscagno, Eira, Fuorn e per finire.......Re Stelvio
13-08-2011
Anni d' attesa per dar corpo a quest' idea, ma finalmente ci siamo, il meteo è favorevole e siamo riusciti a mettere insieme un bel gruppetto, peccato per la mancanza di qualche elemento di rilievo, ma non possiamo rinviare oltre, potremmo mancare l'occasione.
Alla fine io, Picozz, Andrea, Camporelli e Riccardo, che ci raggiunge da Porlezza.
Siamo a Bormio in questa bella mattinata, preparate le bici e dopo una colazione veloce si comincia a pedalare, ci aspettano i circa 140 Km e i circa 4000 m di dislivello di questo giro ad alta quota, tra i 1000 e i 2758 m s.l.m., e la portata finale è lui.....Re Stelvio e l' ascesa da Prato allo Stelvio con i suoi 25 Km e i 1842 m di dislivello da colmare a colpi di tornanti, da questo versante 48, in un implacabile conto alla rovescia.
Ma prima il menù ha altre portate, si comincia col salire ai 2291 m del passo Foscagno, sulla carta la sua pendenza media è bassa, un 4,4%, ma ci sono 24 km da scalare e anche questa salita ha i sui strappi e qualche km che mette alla prova, senza contare che dobbiamo pedalare con lo spettro del Re che ci sta aspettando, la parola d'ordine è: " Non forzare Mai".
E' così, con relativa calma che arriviamo al Foscagno, non c'è che dire, la giornata è eccezionale, il panorama è stupendo.
Breve discesa nel bel vallone d'alta quota, si scende ai 2000 per poi risalire, con passaggio dal comune di Trepalle, ai 2210 m del passo d'Eira, superato il quale ci aspetta la discesa verso Livigno, 1816 s.l.m..
Il nostro percorso ora ci porta a costeggiare il suo lago stretto tra le montagne, non c'è che dire, il posto è bello e la traversata fino alla diga ci permette di godere di qualche km di pianura.
Pedalando con la vista del lago che ci accompagna arriviamo in località Punt dal Gall, qui s'incontra il tunnel Munt La Schera, fino a 4 anni fa percorribile in bicicletta, ora è obbligatorio l'uso di un servizio navetta che trasporta biciclette e ciclisti fino alla dogana svizzera di La Drossa, 5 euro.
Dopo il breve e comodo viaggio, ci ritroviamo sulla strada che da Zernez porta ai 2149 m del Pass dal Fuorn, da La Drossa circa 10 i km, spettacolari, da percorrere per arrivarci e 400 i metri di dislivello, la salita alterna momenti duri a pendenze tranquille, fino agli ultimi 2 km che presentano il conto.
Di qui sarà parecchia discesa per arrivare in val Venosta, fino a Sluderno e poi fino a Prato e alla grande fatica.
Arriviamo all'attacco della salita di Re Stelvio con circa 100 km nelle gambe, per non parlare del dislivello fin qui accumulato, la cosa che preoccupa è che fa un gran caldo.
Già caldi per lo sforzo per almeno 10 km si pedala come in un forno, e questa valle è così stretta.
Solo più in su si ritrova un po' di fresco, ma chi lo sente, in compenso è chiaro che sto per andare in crisi di fame, mangio l'ultimo panino che mi riempie....Non molto..... La pancia, ma non mi da quello che mi serve...........Zuccheriiiiiiiii!!!.
E intanto si sale, il conto alla rovescia dei tornati che ci accompagna...48...47....Poi più nulla....Ecco il 46.....E via così.
Alte pareti di roccia e ghiacciai ci sovrastano e alla fine ecco l'ultima tremenda parete prima del passo, la strada che si arrampica con decine di tornanti, un gigantesco serpente che noi stiamo cavalcando in un bagno di sudore.
La cosa si mette male, borraccia vuota ed energie al minimo, appena sotto un tornate scorgo un albergo ristorante, è il caso di fare una piccola deviazione, arrivo e vedo che fuori c'è la bici di Andrea che ha già attaccato uno strudel e un bel bicchiere di coca, lo seguo a ruota.
Riempita la borraccia si riparte, uno sguardo alla strada ancora da percorrere, il passo sembra così vicino ma mancano ancora diversi km e più di 20 tornanti, tutti lì da vedere.
Via per lo sprint......Si fa per dire.....Finale...Percorro gli ultimi Km guardando l'altimentro salire metro dopo metro....Ancora 300...200...100 m di dislivello.....Ultimo tornante e finalmente ci siamo, Andrea e Camporelli sono già in cima, non ci resta che aspettare l'arrivo degli altri compagni.
Tanto caldo si è patito in valle e tanto freddo si patisce sul passo, finalmente il gruppo si riunisce, quattro foto battendo i denti e poi via, in discesa verso Bormio, ma dopo un paio di Km Andrea si accorge di aver dimenticato lo zainetto al passo e lo incrocio mentre torna indietro......Non ne avevi abbastanza di salita?
Eccolo di ritorno, stavolta zainetto in spalla.
Anche scendendo verso Bormio ci sono numerosi tornanti e pretendono un po' d'attenzione vari tunnel, stretti e bui che incontriamo più sotto, quando la valle si restringe per poi riaprirsi nel tratto finale.
Ancora poco per la conclusione di questo anello, inutile dire spettacolare, che ci ha messo a dura prova, dislivello, altitudine, caldo, freddo, lunghe salite, di tutto e di più, e anche il nostro allenamento un po' sottotono rispetto agli anni precedenti, ma comunque anche questa volta l'abbiamo portata a casa.
http://www.openrunner.com/index.php?id=812373
Qui di seguito le foto di Marco(Picozz) e prossimamente il video.
Cesco
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Un girone esagerato, se consideriamo la difficoltà finale delLA SALITA per eccellenza. Hai ragione Cesco, anche il caldo, il freddo, la distanza, ma soprattutto l'allenamento un pò scarsino e la quota che ti prosciuga piano piano le energie senza che te ne renda conto. E poi ti presenta il conto tutto d'un botto. Naturalmente il tuo racconto non dice delle risate in compagnia all'andata in macchina, del ritorno psichiatrico, della sosta a Livigno (ah, abbiamo visto anche la Lampre in allenamento, e qualche Katusha), di una foratura, dei paesaggi multiformi, dalle vallate verdi alle strette gole montane. Per non parlare della salita allo Stelvio, che naturalmente ciascuno di noi ha vissuto come una sfida prima di tutto con se stessi, perchè l'andatura (mi pare di aver capito parlandone poi durante il ritorno) è stata lenta, sicuramente al di sotto delle attese un pò per tutti (tranne forse Camporelli che ha stupito un pò tutti per la tenuta). La mia salita poi è stata incredibilmente lenta, costellata da almeno una DECINA di soste. Nonostante tutto però sono contento perchè vi ho trovati tutti in vetta ad aspettarmi, e devo dire che mi ha fatto piacere sentire il vostro incitamento. La musica degli ACDC negli auricolari ha fatto il resto. E poi abbiamo visto anche un sacco di marmotte lungo la discesa....e molte altre cose mi vengono in mente! Complimenti a tutti voi che avete compiuto questa bella impresa, in un modo che di "normale" non ha molto. Ah, un ultima cosa, cambia l'intestazione del blog, per favore, perchè tutto si può dire di te e di noi dopo questa impresa, ma non che siamo...dei "ciclisti qualunque"!!!!!!
RispondiEliminaQuoto tutto!!!!
RispondiEliminaAnche se la più grande difficoltà è stata la sveglia alle 4 e 1/4 :-))))
Che dire, foto e video non potranno mai rendere giustizia alle emozioni provate.Vi seguo a ruota per la prossima avventura.
CIAO
Il camporelli
Per te alle 4 e 15. Per me alle 3 e mezza!!!! E considera che Domenica ero al lavoro!!! Però che ronfata il lunedì di Ferragosto....
RispondiEliminaCerto che dai proprio delle belle indicazioni !!! Cosa ti costava dire che all'uscita del tunnel bisogna andare a destra per Merano !!!! Superficiale !
RispondiEliminaPoi se hai messo piede a terra dieci volte sei proprio uno scarsone!!!grazie al tuo forum ho fatto 60km in più , ma mai sceso! Vai a fare nello stesso giro mortirolo gavia stelvio km162 e se vuoi indicazioni te le darò giuste !!!
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