lunedì 5 luglio 2010

La sofferenza ha un nome.....

Sì!
Per quest'anno la sofferenza si chiama "La Fausto Coppi".
Abbiamo sofferto subito.....Anche per iscriverci.
Nota di demerito all'organizzazione che si trova senza maglie ufficiali e numeri di pettorale 4 ore prima della chiusura delle iscrizioni.
Risultato finale....Dopo varie proteste ci iscrivono facendoci uno sconto e dandoci delle magli degli anni precedenti, mentre Picozz sfoggia una maglia bianco/verde del 2008, io e Andrea ci troviamo catapultati nel "2003", vestiti in livrea...."VIOLA".........TERIBBILEEEEE!!!!
Ma così è stato, nulla possiamo fare e ci avviamo verso l'albergo in quel di Peveragno, trovato all'ultimo momento, mentre si era in fila per l'iscrizione, il luogo è antico e mostra stratificazioni di epoche passate.
La notte passa in fretta, ci si alza alle 5:15, colazione, ritorno a Cuneo, preparazione e ci portaiamo in griglia, altra nota di demerito, la griglia non è abbastanza lunga e in fondo siamo tutti ammassati in maniera disordinata.
C'è il tempo per parlare un po' con un reduce dalla Superandonnè, grande impresa per uno sparuto gruppo che si è fatto 400 Km pedalando notte e giorno per le montagne con cui tra poco ci troveremo faccia a faccia.......Complimenti.
Ma ora tocca a noi, si parte, siamo nelle retrovie, la partenza è stranamente tranquilla, ci sono vari rallentamenti e anche un ingorgo che fa fermare la colonna, poi si esce definitivamente dalla città e si va alla ricerca della giusta andatura.
Ben protetti in un bel gruppone, cominciamo questa nuova avventura, 16 km per arrivare al bivio che separa i percorsi, lasciamo che chi fa il medio ci tiri fino al punto di non ritorno, eccoci, come si poteva immaginare il gruppone diventa gruppetto e ci avviamo alla prima salita.
4,2 km che ci fanno salire a Montemale, un antipasto di quello che ci aspetta.
Si scende e si collabora con un gruppetto di spagnoli, con cui giocheremo a tira e molla per tutto il percorso, e un paio di colossi tedeschi, a un certo punto si comincia anche a girare, intesa perfetta.
Ma Sampeyre si avvicina, dopo ben 75 km di avvicinamento si devia per la salita ai 2284 del suo colle.
La strada si fa stretta e corre per qualche km nel fresco del bosco, più su i panorami e il sole, che comincia a essere caldo, salita che non molla mai, 16 km senza tregua ma abbastanza regolari.
Ma se il Sampeyre è stato duro, il Fauniera lo è stato molto di più.
22 di lunghezza, si comincia l'ascesa sotto il sole caldo di mezzogiorno, la strada sale subito decisa e abbiamo già 110 km nelle gambe.
Ora la strada si fa piccola e stretta, c'è il bosco, un po' d'ombra.....Ma a quale prezzo....
Dopo un tratto di relativa calma la strada sembra volersi scrollare di dosso la nostra presenza, il cartello diceva "Pendenza massima al 14%", ma una serie di muretti dove la ruota anteriore perde aderenza fa di tutto per tagliarci le gambe......E la strada è ancora lunga.
Si sale ancora e ancora, siamo arrivati in bel vallone circondato dalle cime rocciose, un anfiteatro naturale da percorrere per tutta la sua circonferenza, sulla montagna alla nostra sinistra riusciamo a disegnare la strada che dovremo percorrere unendo i punti, che sono i ciclisti che ci precedono, in una sorta di gioco da settimana enigmistica.
Si sale ancora e ancora, le nuvole hanno coperto il sole, e mentre alterniamo brividi di freddo, quando soffia il vento, a vampate di calore quando siamo protetti, ci consoliamo con i panorami bellissimi e severi e guardando correre le marmotte, del resto qui è casa loro.
Arriviamo al colle Esischie sotto una leggera pioggia, una breve discesa prima di affrontare l'ultimo km per il colle Fauniera, lo vediamo tutto, infinito, e ci accorgiamo di quanto può essere lungo.
2485 slm. Colle Fauniera, nuvoloso, tuona e fa freddo, giusto il tempo per mangiare qualcosa e ci gettiamo subito in discesa, il primo tratto da brivido, poi ce la godiamo.
Ricompattiamo il trio a Demonte, il tempo per arrivare ai piedi dell'ultima fatica......
Sono solo 7 km, che vuoi che sia?
Ma con la prima salitella, i due mostri e 170 km nelle gambe è un calvario che sembra non voler finire.
Ma quando finisce è discesa e poi la galoppata verso il traguardo, nonostante tutto ne abbiamo ancora ed è quello che ci vuole per scrollarsi di dosso la sofferenza provata nelle dure salite.
Vai!! Vai!!! Che ci siamo........5-4-3-2-1, 500 m e l'arco del traguardo passando a razzo attraverso un lungo viale alberato dove c'è qualcuno che ci da soddisfazione con qualche applauso.
Anche questa è fatta ed è stata veramente dura, ma alla fine l'abbiamo poratata a casa.


Il Pagliaccio

13 commenti:

  1. L'impresa + difficile che io abbia mai fatto in bici. Solo questo. C'è voluta tutta la forza della mente per non arrivare al crollo, e stavolta ci sono quasi arrivato. E' stata una faticaccia incredibile, nella quale ho forse pagato un mix tra sovraccarico di allenamento, caldo e una giornataccia storta. O forse ho messo i cerotti al contrario?? )-; Comunque sia, nonostante tutto, grande impresa portata a termine e paesaggi meravigliosi negli occhi. La discesa dal Fauniera è qualcosa di indescrivibile, da mozzare il fiato per paesaggio, difficoltà, divertimento, varietà! Insomma un sacco di cose belle, di aneddoti sui quali già ieri sera si scherzava al ritorno in macchina (menzione speciale x Cesco il tassinaro). E ora voglio le foto!!!!

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  2. Complimenti a tutti e tre...
    Paolo vi ha dato i cerotti?

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  3. daniele gs team pantani5 luglio 2010 alle ore 18:49

    bravi tuttu e che gran fegato a partire con la maglia viola!!!!!!una cosa e' certa i cerotti non servono a un cazzo ci vogliono due belle gambe e un cuore grande.....voi ce l'avevate

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  4. daniele gs team pantani5 luglio 2010 alle ore 19:11

    scusate ma bravi tuttu sta' per bravi tutti.... non volevo elogiare un nuovo compagno di squadra sardo!!!!ciao

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  5. ciao ragazzi e complimenti x il giretto,io mentre voi pedalavate stavo morendo in spiaggia al mare.ci si vede presto in bici

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  6. Grazie Daniele e Barba, io ho fatto tanta tanta fatica, più ancora del mitico lungo della Broni del 2007 (con la preparazione di allora!). La cosa difficile è gestire una crisi lunga 22 interminabili km (2 ore e 40 di calvario) su una salita che fa male e arriva a quasi 2500 metri, sapendo che quando sei in cima, se ci arrivi, hai ancora 70 km da fare!! Ma ora voglio un commento ufficiale di Andrea !!! Se ci sei batti un colpo!!

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  7. Facevo volentieri a cambio !!!

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  8. Che dire .. complimenti .. a tutti e tre .. bello leggere le sensazioni .. mi rendo forse un po' conto di quel che e' .. .. ma solo se faccio un paragone con le mie passate esperienze alpinistiche .. in bici no .. grandi , veramente ..

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  9. Cosa volete che scriva,avete descritto tutto voi,la fatica è stata immensa,in più ho avuto problemi al sedere,devo decidermi a cambiare la sella,non mi trovo bene.Panorami da spettacolo,specialmente sul fauniera,le marmotte che si rincorrevano sui prati,erano troppo belle.Picoz,mi dispiace che non le hai viste,ma almeno il monumento a PANTANI l'hai visto?

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  10. Monumento? Quale monumento? Sì, scherzo, quello l'ho visto, ma di sfuggita, ero troppo impegnato a trattenere le lacrime! Dopodichè mi sono dovuto concentrare per mangiare una fettina di pan carrè con una fetta di salame, e forse questa è stata la cosa + difficile del giorno. Le marmotte le sentivo fischiare, ma credevo fossero gli avvoltoi...Stanno mettendo le prime foto su Foto Studio 5...

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  11. Rileggendo la parte finale, Cesco, devo dire che devo farti i complimenti, perchè dai -5 all'arrivo ti sei messo davanti a tirare come un treno, 44-46 kmh costanti, e non scherzo, hai fatto qualcosa di incredibile davvero. E il lungo vialone alberato, in ombra, che porta dritti dritti al centro di Cuneo è il + bell'arrivo che si poteva avere, divorato ad una velocità pazzesca, con un entusiasmo fantastico da parte di tutto il trenino. Mi ha ricordato il discesone dal Rolle, nelle gallerie, a 60 kmh, della Sportful, con quella consapevolezza dentro che ormai l'impresa era nelle nostre mani, e non poteva + sfuggirci. E' quando sai di aver realizzato qualcosa di grande, qualcosa che ricorderai per molto tempo.

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  12. Cesco(Il Pagliaccio)8 luglio 2010 alle ore 21:14

    Bella lì.
    Torno online dopo che il mio ibook mi ha definitivamente abbandonato e mi sto divertendo a leggere tutti i commenti e a guardare i video.

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