domenica 20 giugno 2010

Un giretto... dietro casa

Partenza all'alba, come ormai avviene troppo spesso ultimamente, con l'idea e la necessità di fare distanza. La Fausto Coppi si avvicina, e quello di oggi sarà per noi l'ultimo "lungo" prima della grande prova. Le gambe oggi ci porteranno dietro casa, nella zona del Penice, per scoprire una salita di cui abbiamo sentito parlare: il passo del Giovà da Traschio. Eccoci dunque in sella già alle 6:00, io, Cesco ed Andrea, con la gradita sorpresa di un Diliè mattiniero che ci scorta fino a Pavia. Purtroppo un garage molto disordinato lo costringe ad un weekend di lavoro, e tra una risata e l'altra ci infiliamo in Pavia. Da notare lungo la strada ben 2 arcobaleni in contemporanea, uno spettacolo mai visto e che sembrano annunciare una giornata particolarmente fortunata..... Vedremo, ma vista com'è finita, io a questa cosiddetta "saggezza popolare" comincio a non credere più. Comunque, attraversata Pavia, eccoci lanciati verso l'Iper di Montebello, passando dall'interminabile rettilineo di Castelletto di Branduzzo. L'andatura è leggera, la distanza incute un certo timore. Su verso Varzi, via verso il Brallo, dove Andrea si aggiudica il primo GPM della giornata. Tra una risata e l'altra ci lanciamo giù in picchiata verso Ponte Organasco, a Traschio, da cui parte la "famigerata" salita che ci porterà al passo del Giovà. Scopriremo che la sua vera difficoltà sta nella lunghezza, ben 20 km, con discrete pendenze, mai impossibili. Nella nostra personale classifica delle salite dell'oltrepò, resta certamente prima Massinigo, che seppur molto corta, può piegare le gambe a molta gente... Comunque, in mezzo a queste considerazioni e a un bel sole che ci ha accompagnato finora, il desiderio di una Coca Cola ci spinge ad una pausa in un bel paesino sproprio sotto le pendici del Lesima.
 E' qui che Cecsco è protagonista di una bella "fregatura" (potrei usare un altro termine un pò più colorito, ma lasciamo perdere) ad opera della nonnina del bar, che tra una chiacchiera e l'altra fa pagare a Cesco 3 coche rifilandogliene però solo due!!! Spettacolare!! Ripartiamo, ma le risate vengono presto zittite da un tuono fragoroso sopra le nostre teste: con 120 km alle spalle, e così lontani da casa, il giretto prende tutta un'altra piega. E' in arrivo l'acqua. Sosta mantelline, avvistiamo uno splendido capriolo nel bosco, e mentre continuiamo l'ascesa verso il Giovà e poi Pian dell'Armà, un temporale colossale ci infradicia dalla testa ai piedi. Dopo una piccola sosta al bar di Pian dell'Armà, cerchiamo di coprirci il più possibile perchè ci aspetta una interminabile e drammatica discesa verso Varzi, dove arriviamo con grandi dolori alle braccia ed al collo, per non parlare della faccia semiassiderata e delle difficoltà ad emettere suoni articolati, leggi parole, comprensibili ad orecchio umano. Ormai completamente fradici, ma almeno un pò + caldi, ci fermiamo dopo Varzi per mandare giù un boccone, e quando Cesco afferma di voler espletare un suo bisogno fisiologico, qualcuno da lassù ci fa sapere di non essere d'accordo: un fulmine cade ad un centinaio di metri da noi, facendoci drizzare i capelli e tutto il resto. La incredibile scarica di adrenalina ci fa risaltare al volo sulle bici sotto l'acqua battente, e qui avviene qualcosa di magico: completamente inzuppati, in mezzo a pozzanghere e macchine che ci inondano di acqua calda, tiriamo dei gran rapportoni senza sentire la fatica, e ridendo e scherzando infiliamo il lungo discesone verso Rivanazzano sentendoci davvero invincibili. Via verso casa, pedalando ancora sotto l'acqua a velocità davvero inspiegabili (abbiamo toccato ormai i 200 km), ci fiondiamo verso Pavia, per concederci addirittura un bel gelato, apprendendo la notizia che a casa ha grandinato!! Beh, se dobbiamo, affronteremo anche quasta!! Ma è solo acqua, incessante e costante, che ci accompagna verso casa, dove giungiamo salutando Andrea, con 9 ore e 15 minuti di sella ed un incredibile 230 km all'attivo. La doccia non è mai stata così desiderata, visto che questa volta ci sono anche sabbia e terra da lavar via, oltre alla fatica. Grazie ragazzi, è stato splendido così !!







1 commento:

  1. fantastico,... hai detto bene .. durante queste avventure specialmente col brutto tempo c'e' un momento che pensi che nulla ti possa fermare.. giro bellissimo volevo farlo mercoledi' con i ragazzi Leo e Ivan partendo in auto per scavallare un 80 e passa km dal vostro giro , ma abbiamo optato per il beigua e il faiallo.. devo dire che che poco e' passato da queste identiche sensazioni mentre si scendeva dai 1300 del beigua .. un freddo cane e tutti bagnati .. fermarsi e' peggio... la prossima volta a zerba girate a destra per i piani del lesima .. e arrivate dritti nella piscina dell'albergo Prodongo.. dopo 6 km di "mortirolo" pero' .. e mi piacerebbe essere con voi .. complimenti per spirito e fondo ormai raggiunto .. avrei seri problemi a fare cose del genere.. o come dice Mem Mem o "roba del genere"...

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