Fine settimana.

Due paroline anche su questo fine settimana.

Il tran tran invernale ha ormai preso il sopravvento.

Solita partenza alle 13 di Sabato, siamo un bel gruppetto, Paolo, Mellu (Angelo), Ezio, Picozz, arriva anche Ivan, c'è il Gulmini, forse il più agguerrito, ed io.

A Pontelungo si unisce al gruppo un ritrovato Andrea, e anche Daniele che ci farà compagnia per pochi Km, per lui giretto in mtb.

Solito giro, soliti regali, mentre il Gulmini da battaglia la davanti, la mia preoccupazione è di stare il più coperto possibile, cercando di tenere qualche energia per il giorno dopo.

Le accelerate, i rilanci, i momenti di calma apparente, il ponte delle barche viene preso a velocità sostenuta, un po' troppo, Picozz si fa sorprendere impreparato, tanto basta per prendere quei 20 m difficili da recuperare, specialmente con la sparata che si fa dopo.

Io e Andrea lo si aspetta per poi tornare a casa da Certosa, ma che fatica, c'è un maledetto venticello contrario, 34 orari è il massimo, con tutta la buona volontà.

Meno male che c'è anche il giovincello di Zeccone, due gambe in più fanno sempre comodo.

Sulla Vigentina accelerata fino a Siziano per accompagnare Andrea e poi a Vidigulfo ad aspettare gli altri, eccoli puntuali.

Domenica mattina, altro giro, altro mezzo, mtb, ci si ritrova tutti come ieri, tranne Picozz e Andrea, in compenso c'è Maver The Presind of Crazy Wheels GS Vidigulfo Team Armofer, altrimenti detti Wild Riders.

Finalmente con il pacco pignoni nuovo il mio umile mezzo funziona a dovere.

Ivan si rende subito protagonista, prima alla Vernavola con una caduta causa pneumatici non proprio adatti allo scopo, e poi, scesi lungo il fiume dopo il ponte coperto, lo vedo sfrecciare al mio fianco per chiudere sul gruppetto che aveva preso un po' di vantaggio, testa bassa puntava direttamente contro un paracarro nel mezzo del sentiero. PAURA!!!!!

Neanche il tempo di urlare per avvertirlo lo vedo schivare all' ultimo momento l' ostacolo, sarebbe stato un disastro, ma tutto è bene quel che finisce bene.

Però quei paracarri, ma che cazzo li tengono li a fare?

Da parte mia, dopo il cancello, appena prima di attaccare l' argine, passando vicino alla pianta caduta e rotta, faccio alzare un bel legnazzo che mi va diretto sullo stinco, DOLORE FOOOOOOOOOOORTE!!!

Giunti sulla strada bianca che porta al ponte delle barche, mentre Paolo e Angelo aspettano me e The Presindent che siamo un po' in ritardo, i Crazy Horses Ezio, Daniele, Ivan e Gulmini vanno avanti, allungheranno il giro salendo a Bereguardo, per poi ridiscendere lungo il fiume dalla Zelata, ci racconterete.

Noi si va avanti, tra vari tira molla, perdersi e ritrovarsi, piccolo intoppo per Paolo che sul ponticello di ferro viene fermato nella sua corsa da quattro tipi che decidono di bivaccare sullo stretto passaggio, frenatona, sbandatona e botta contro il corrimano.

C'è ancora tempo per una tiratona di Angelo, da San Genesio a Zeccone, e il solito scatto del Paolo, tutto normale, insomma.

Vabbè, si va in letargo fino al prossimo week end, alla prossima.

P.S. Pasi, sappiamo che hai il P.C., fatti vivo almeno sul blog.

Cesco