domenica 22 novembre 2009

Colpo di reni....Sul monte Alpe.

Dopo un sabato in ordine sparso, con Daniele, Ezio e Maver Junior che si sono fatti un giretto in MTB, e io con Paolo a cercar rogne al ponte, ecco arrivato il giorno del "MTB MONTE ALPE E PALUDE TOUR".
I presenti alle 7:30 della Domenica mattina:
Andrea e Riccardo, gli scerpa nonchè, per quest'ultimo, dispensatore di utili consigli.
Ezio: trasporto biciclette.
Daniele: trasporto risorse umane.
Picozz, Maver Senior e Maver Junior, Cesco, risorse umane......Più o meno!
Certo la giornata non è delle migliori, ma mentre ci avviciniamo al punto di partenza riusciamo a scorgere anche il sole che ci fa ben sperare.
Salendo al piazzale del ristoro Pietra Corva, entriamo nelle nuvole basse che ci accompagneranno per gran parte del percorso togliendoci il piacere della vista panoramica.
Ci danno il benvenuto due caprioli che sbucano dalla nebbia e attraversano la strada davanti alle nostre macchine.
Eccoci arrivati, siamo a circa 900 s.l.m., qualche minuto per montare in sella, non prima di aver contattato i gestori del ristoro per assicurarci di trovare qualcosa da mangiare al nostro ritorno.
Pronti via, si va verso nord, dopo un po' d'asfalto si prende il sentiero che corre sul crinale tra sali e scendi, bastano 5 minuti per ritrovarci ricoperti di fango, il sentiero presenta lunghi tratti di pantano, profondamente segnati dal passaggio di moto e fuoristrada, con pozzanghere enormi.
Premio rinco a me che mi ritrovo quasi subito intrappolato dalle sabbie mobili e vedo affondare le mie mani nel pantano, chissà, magari tra qualche migliaio d' anni troveranno le mie impronte fossili, per fortuna solo quello.
Intanto Riccardo comincia subito a dare il suo consiglio base"Qui dai un colpo di reni...."
Il sentiero poi s' infila nel bosco, in un tratto in forte pendenza si pedala a vuoto, la ruota posteriore slitta sul fondo viscido e ricoperto di fogliame, bisogna scendere e spingere, poi si affronta una discesa molto dura tra la nebbia, fango e pietre, mettendo a dura prova i nostri fisici, e siamo solo all' inizio.
Con fatica, almeno per quel che mi riguarda, si riguadagna l' asfalto dopo più di 10 km di fuori strada, tocchiamo il fondo della valle Tidone e ci ritroviamo a Panigà, circa a 500 s.l.m..
Purtroppo il primo tratto la dura discesa a fatto una vittima, la ruota posteriore di Daniele, per lui rientro forzato, dovrà comunque affrontare la salita via asfalto che lo riporterà alla macchina, salita che darà il colpo di grazia ai raggi della ruota.
Noi si riprende a pedalare verso la cima del monte Alpe, il sentiero è accogliete, foderato di foglie naturalmente, ma si pedala bene.
Ovviamente non può durare, da li a poco saremo costretti a spingere ancora le nostre biciclette su una bella rampa pietrosa ed erta.
Più su si ritrova l' asfalto, qualche km, per poi uscirne e affrontare gli ultimi 7 km di sterrato che ci porteranno sulla cima del monte Alpe, a circa 1200 s.l.m..
Il sentiero è largo, a tratti pietroso ma pedalabile, ancora fangoso mentre transitiamo nel bosco.
In questo tratto però la nebbia ci da tregua, è sotto di noi, intrappolata nelle valli sottostanti, così possiamo goderci i colori autunnali dei boschi che ci circondano.
Proseguendo, un colpo di reni dopo l' altro, come Riccardo non smette di consigliare, si scollina e si comincia la discesa, su un bel sentiero, anche abbastanza asciutto, Ezio si getta in picchiata, io preferisco prenderla con calma, ma per Maver Junior comincia una crisi che lo accompagnerà fino al traguardo.
Sbuchiamo sulla strada che scende a Romagnese, tra la nebbia più fitta scendiamo qualche km su asfalto, alla fine siamo ben infreddoliti.
A Casa Matti si rientra nel sentiero, anche qui tra saliscendi, fango e fogliame che si attacca alle ruote facendole sembrare piumate, e guadi, si arriva all' ultimo km.
L' apoteosi.....Una vera palude, una via fangosa che però mi regala una grande gioia, davanti a me Riccardo s' infila deciso in un' enorme pozzanghera e lo vedo affondare fino al polpaccio.....Dovevi dare un colpo di reni......E che cavolo!!!!.
Ma finalmente ci siamo, eccoci li a toglierci le divise lerce come non mai, e non parliamo delle bici che hanno raddoppiato il loro peso, tra fango e foglie.
Ma intanto si avvicina il meritato premio..... Affettati, polenta e brasato. polenta e zola, strudel.....Bè!......Ci voleva proprio!!!
Alla fine meno di 40 km, ma veramente faticosi.
Peccato per Daniele, buona prova per Ezio, Andrea, Maver Senior, che cerca il conflitto generazionale con il povero Junior che subisce una bella crisi, Riccardo e le sue reni, grande Picozz, in sella al suo.....Coso.
Per quanto mi riguarda sono contento di essere vivo.
Lanciamo subito l' idea per la prossima trasferta in MTB, Gennaio alle Cinque Terre? Vedremo di organizzare.

Cesco


4 commenti:

  1. Grande, grande soddisfazione, enorme, enorme fatica!!! Ma oggi sto già bene. Grazie ragazzi, grande compagnia, uscire vivi da quelle paludi con voi è stato mitico!!! Grande esperienza, x varietà di fondi...pietre, fango, malta, asfalto, foglia, acqua...bello bello bello!!!! E tra poco...le foto!! Grazie ad Ezio e Daniele x la disponibilità con i mezzi di trasporto!! Bravi a tutti quanti...Vi voglio bene!! Per Riccardo: dovevi lasciarla andare!!

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  2. bellissimo !! mi mangio le mani dall'invidia.. spero di esserci alla prossima alle 5 terre , come spero che qualcuno riesca a venire sui colli euganei il 7/8 dicembre.... qui a vidigulfo io , Paolino , Mellu e Sacchi siamo andati a Binasco per un monotono giro in pianura e perdipiu' sotto una costante pioggerella .. perlomeno eravamo in compagnia di una quindicina di anime pazze come noi .. ma molto distanti dall'entusiasmo che produce la mtb in questo periodo "anche" col brutto tempo ...va be' e' andata...

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  3. Era tanto tempo che non mi divertivo cosi' tanto,sia per il percorso,ma soprattutto per la compagnia,sempre divertente e pronta a dare consigli.Mi dispiace per Daniele che causa rottura mezzo,è riuscito solo a fare una parte del percorso,ma tranquillo il posto non è lontano,e ci si puo' tornare quando si vuole.

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  4. daniele gsteampantani23 novembre 2009 alle ore 12:55

    questa volta la scorciatoia l'ho dovuta fare io!!! sul piu' bello in un attimo e' finito tutto, avete presente un coito interrotto? e' quello che mi e' capitato ieri quando sono tornato da solo al rifugio con le orecchie basse e il raggio rotto. del resto in 10 anni di bici e' la prima volta di non poter finire il giro previsto causa noia meccanica e prima o poi doveva succedere. per quello che sono riuscito a fare il percorso e' molto bello da ripetersi magari in condizioni meno fangose ho finito i pattini dei freni dopo 10 km, i dischi sono sicuramente piu' adatti. purtroppo dopo un giro del genere il ticinocrazytour sembrera' un'autostrada a 4 corsie da fare a manetta casello-casello, vorra' dire che mi rifaro' domenica cazzi vostri. comunque ne e' valsa la pena solo per l'allegra compagnia e per la polenta!!! ciao grazie a tutti e ai prossimi orgasmi non interrotti

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