domenica 22 maggio 2011

Pianura......ZERO!


Un percorso basato sull' assoluta ignoranza dei luoghi attraversati, fatta eccezione qualche km dal Turchino a Campo Ligure, punti fermi solo i passaggi dal passo Faiallo e da Capanne di Marcarolo.
Qualche punto messo sulla mappa e poi è la tecnologia digitale che traccia il percorso e crea il profilo altimetrico che già mostrava la difficoltà del tracciato con i suoi 3000 metri di disclivello sparsi per 140 km.
Alternate alle salite e discese vere innumerevoli saliscendi, lavoro duro per cambi e deragliatori.
Fuori Ovada si punta a Ponzone, seguiamo comoda strada per poi deviare su stretta, tortuosa e ripida discesa che all' ombra di un fitto bosco ci porta in una stretta valle.
Risaliamo da questo angolo nascosto con fatica, su forti pendenze per riguadagnare la via larga che porta al paese.
Ancora salita fino a Cimaferle, dopo il quale ci aspetta una spettacolare e ripida discesa. Panoramica e rocciosa, la stradina non è male, ma bisogna fare attenzione al fondo sporco di detriti.
Ora siamo nella valle che ci conduce a Sassello.
Tra continui cambi di ritmo attraversiamo l'abitato e poi si comincia a salire decisamente fino a La Carta da cui raggiungiamo Urbe e da qui, c' infiliamo sulla via per il passo Faiallo.
La strada ci regala, nella parte iniziale, un bel passaggio in una larga gola e poi qualche buona percentuale di pendenza diventando, mentre si sale, sempre più dolce, fino ad arrivare al passo dal quale transitiamo senza nemmeno accorgecene......Mettere un cartello?.....Sembrava brutto?.
Appena oltre, il panorama si apre verso il mare, possiamo vedere Genova e la stupenda e panoramica discesa che ci porterà fino al passo del Turchino e da li si prosegue verso Campo Ligure e per la svolta alle Capanne di Marcarolo.
Questa ascesa presenta nella sua parte iniziale delle forti pendenze e il resto si fa rispettare, intanto anche il caldo si fa sentire, ma c'è una bella fonte a metà strada per ristorarci.
Intanto stiamo tagliando il parco delle Capanne di Marcarolo, superato il suo abitato continuiamo a salire fino al Sacrario della Benedicta, luogo di fatti tragici del ultimo conflitto mondiale, per poi, dopo una discesa infilarci in un suggestiva vallata dominata dalla roccia.
Corriamo sopra il torrente Gorzente che attraversato su stretto e deteriorato ponte ora scorre parecchie decine di metri sotto di noi.
Ancora saliscendi che sembrano tenerci in ostaggio , ad ogni curva sembra di cominciare la discesa vera, ma niente, fino a quando inevitabilmente cominciamo a correre verso valle.
Ma prima di ritrovare l'auto c'è ancora qualche strappo da superare e chiuso il cerchio le gambe ringraziano per la fatica conclusa.
Bel tragitto, fatto a casaccio, senza documentarsi, che ci ha fatto esplorare questa zona tra Piemonte e Liguria dove il ciclista raramente trova un ritmo costante e quindi pace nel pedalare.

Cesco(Il Pagliaccio)


http://www.openrunner.com/index.php?id=979271

1 commento:

  1. Già, nessuna pace nel pedalare... Sinceramente ho patito questo giro dall'inizio alla fine, davvero senza un attimo di respiro. E poi anche il caldo si è fatto sentire, ho il collo tutto scottato. Belli i panorami, non c'è che dire, e varie le discese, dalle prime due, direi "verticali", alla discesa dal Faiallo, larga e veloce. Ringrazio soprattutto i miei rapporti da montagna che mi hanno salvato una volta di più, perchè una cosa l'ho capita: non sarò mai uno scalatore (ma và????!!)

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