lunedì 22 giugno 2009

SPORTFUL, only real cyclists.























Dubbi, perplessità, incertezza, questi i sentimenti che ci hanno dominato nelle ultime settimane.
All' inizio doveva essere la Coppi, che certo non è una passeggiata, ma rinviata alla fine d'Agosto a lasciato posto all' idea di partecipare alla Sportful (Ex Campagnolo).
E' Picozz che ci incalza, io e Andrea tentenniamo, l' impresa è ardua, come prepararci a 220 km in mezzo alle montagne con un dislivello di 5300 m.
Certo ci si prova, abbiamo fatto distanza, abbiamo fatto dei percorsi alla ricerca anche del dislivello, ma con tutto l' impegno non abbiamo mai fatto più di 2500 m, forse qualcosina in più, del resto viviamo in pianura, le prima colline dell' Oltrepò sono a 30 Km.
"Che si fà?"...."Tu cosa dici?"...."Secondo te, possiamo farcela?"...."Bè, vediamo il meteo, poi si vedrà." Così passavano i giorni precedenti la fatidica data, facendoci queste domande e controllando le previsioni, che comunque miglioravano.
Venerdì la decisione finale.....Partiamo!
Sabato sera eccoci a Feltre, si compila la scheda d' iscrizione......Il dado è tratto.
Andrea, che qui è di casa ci porta in una gelateria, io mi faccio una megacoppa per esorcizzare la paura, poi, si va a farci una pizza.
Al tavolo si scherza sul giorno che verrà, ma c'è anche un po' di nervosismo, si ragiona sul come interpretare la cosa, dobbiamo stare calmi, non strafare, non saltare nessun ristoro, se useremo il buonsenso potremmo riuscire a portarcela a casa.......La pelle!
Alle 10 si va a letto, siamo ospiti in casa della nonna e della zia di Andrea, un grazie per l' ospitalità, puntiamo la sveglia alle 5:15 ma alle 4:00 siamo già tutti svegli.
Vabbè.....Prepariamoci con calma.
Calma è la parola d' ordine, infatti con calma andiamo a far colazione, con calma prepariamo le biciclette e con calma ci avviamo in griglia.
Alla fine entreremo per ultimi e saremo gli ultimi a partire.
Al via il serpentone si muove, e la strada che è in leggera discesa ci regala il colpo d' occhio di un fiume di 3500 ciclisti, e c'è anche tanta gente a salutarci.
Al fine le nostre ruote passano sul tappettino di rilevazione del chip, ci siamo, è cominciata l' avventura....Meno sei.
Si parte pensando a quello che ci aspetta, Andrea è il più preoccupato, molte delle salite lui le conosce e l' idea di affrontarle consecutivamente lo preoccupa, io cerco di immaginare le strade e i tornanti, il sudore e la fatica, per quanto riguarda Picozz.....Vai a capire cosa ha in mente!
Una 30ina di km in saliscendi e s' imbocca la valle del Mis, si costeggia il suo lago stretto tra alte pareti rocciose, ed è solo l' inizio di un percorso di panorami fantastici.
Stiamo attraversando il parco delle dolomiti bellunesi, è dalla partenza di Feltre che si prende quota pian piano e qui si incontra la prima salita vera, si sale ai 990 m di forcella Franche, se non ricordo male circa 5 km con rampetta iniziale, poi si resta intorno al 7%.
Lo sguardo ogni tanto va sul gruppo del Cimonega e la sua vetta più alta: il Sass de Mura che arriva ai 2550 m.
Ma siamo in cima.... Meno cinque....C'è il ristoro e si mangia, ci servono calorie....Tante calorie.
La Sportful non da molte alternative, giù dal Franche c'è la divisione del medio e del lungo, con l' obbligo per chi va per quest'ultimo, di raggiungere per le 14:00 il cancello di Cencenighe, pena l' estromissione dalla gf.
Ma noi si gioca duro, si va per il Duran, infatti attraversato Agordo (609 slm.) s' imbocca la salita al passo, è il più duro del percorso, sono 13 km, bisogna arrivare al decimo per trovare un po' di pace, perchè dopo un primo km tranquillo la strada s'impenna all' 8%, e poi.....7, 6 7,8,10,9,10 fino al 14% come punta massima, quel che è peggio è che la salita a caratterizzata da lunghi rettilinei che sembrano infiniti.
Alla fine si arriva ai 1605 del passo sito tra i monti San Sebastiano e Moiazza.... Meno quattro...Anche qui scorta di calorie al ristoro e via.
Scendiamo per una discesa tutt'altro che facile, serve attenzione fino a Dont (930 slm.), dove si attacca subito la terza salita della giornata, si salirà fino ai 1773
della forcella Staulanza, anche qui quasi 13 km di salita che comincia subito al 10%, ma è solo il primo km, poi le pendenze si fanno più dolci.
Ma c'è lo spettro del cancello di Cencenighe, per essere sicuri di arrivare in tempo dobbiamo forzare un po', ma senza esagerare.
Staulanza, siamo al cospetto dei 3168 m del monte Pelmo...Meno tre.
Ore 13:05, 26 km al cancello, meglio sbrigarsi, via in discesa e poi con un gruppetto si alza l' andatura per guadagnare tempo.
Ad Alleghe, circa 8 km prima di Cencenighe c'è un rifornimento, impensabile saltarlo, non possiamo rischiare una crisi di fame, quindi ci fermiamo con un occhio al tempo che corre.
Mentre mastico l' ultimo boccone si riprende la corsa, siamo comunque in leggera discesa e si va sopra i 40, finalmente eccolo, abbiamo fatto bene i nostri calcoli, sono le 13:55.
Cencenighe (774 slm.), davanti a noi i 20km che ci porteranno al passo di Valles ed i suoi 2031 m di altezza.
Pian piano si sale, con la fatica delle altre salite sulle spalle e qui la salita è veramente lunga, ma sono gli ultimi 7 km che fanno la differenza, un km alla media di oltre il 10%, altri due quasi al 9, altri due oltre l' 11, qualche centinaio di metri per tirare il fiato ma ancora l' ultimo km all'8%, e lo si vede tutto, la strada che curva, sale e poi sparisce, bisogna stringere i denti, mi distraggo un po' guardando il panorama che si apre, qui non c'è bosco e lo sguardo arriva lontano, ci siamo, finalmente al passo assaltiamo al ristoro più affamati che mai...Meno due.
Dai 2031 m del Valles scendiamo a quota 1600 per ritornare a salire verso i 1970 m del passo Rolle, 7 km regolari che ci portano all' ombra delle Pale di San Martino....Meno uno.
Solo pochi minuti per dare uno sguardo e si riparte.
Ci aspettano 20 km di discesa veloce, sfrecciamo attraverso San Martino di Castrozza e giù fino a Fiera di Primiero dove ci attende l' ultimo ristoro.
Abbiamo fatto circa 170 km e una 50ina ci divide dal traguardo.
Ancora più di 10 km in discesa prima dell' ultima salita, siamo un bel gruppo e si va veloce, si superano i 60 mentre si percorre un tunnel, e alla fine ecco la segnalazione, si svolta a sinistra, l' ultima bestia nera si chiama Croce d'Aune.
Si parte dai 410 slm di Ponte d'Oltra fino ai 1015 del passo, gli ultimi 600 m di dislivello per 11,5 km di lunghezza.
La strada sale subito decisa per 3 km, ma ce ne regala altri 3 quasi in piano, poi riprende fino a che si arriva agli ultimi 4 che ci presentano il conto con pendenze del 10%.
Ormai ci siamo, arrivati in cima sarà tutta discesa, ecco il cartello anche il Croce d'Aune è fatto....Meno zero.
Ora ci si tuffa in discesa, là sotto si vede già Feltre, ma è lì che ci aspetta la cigliegina sulla torta, l' arrivo è posto sul cocuzzolo del colle dove è aggrappato l' insediamento storico più antico, in poche parole altri 500m di pavè al 10%, ma forse anche più nella parte finale, ecco là in cima l' arrivo, ultimissimo sforzo, e che bello, c'è anche una piccola folla, per tutti c'è un "Bravo!" e un applauso.
Bè......Alla fine ce l' abbiamo fatta, il fisico ha retto e la volontà non ci ha abbandonato nei momenti di crisi nera, che credetemi, ci sono stati, anche se ognuno se li teneva ben nascosti per sè.
Tra i 1550 che hanno concluso il percorso, se pur tra gli ultimi 100, ci siamo anche noi, calmi calmi, partendo in coda abbiamo saputo dosarci e sostenerci, e abbiamo concluso questa spettacolare gran fondo.
Sono stati 220 km immersi tra le montagne, abbiamo conquistato sei passi, abbiamo mangiato tanta salita e tanta discesa come non mai, abbiamo incontrato gente che non ti risparmiava una parola d' incitamento, anche un ristoro auto gestito dove offrivano thè o caffè, abbiamo conosciuto altri ciclisti, ognuno con il suo carico d' imprese e di fatiche.
Non posso che essere soddisfatto di me e dei miei compagni, loro sono.... "Real cyclists".

Cesco






7 commenti:

  1. Cosa dire? sono contentissimo di essere riuscito a portare a termine questa gran fondo,considerata la più dura d'europa assieme alla otztaler. E' la prima G.F. che mi ha messo in difficoltà ancora prima dell'iscrizione,ma poi dopo salite,discese,panorami stupendi e moltissima fatica, grazie alla forza di volontà,e sopratutto ai miei compagni sono riuscito a raggiungere il traguardo.Un grazie a Cesco,sei quello che si sa dosare meglio,senza di te sarei saltato nei passi finali,e un grazie a Marco,sei il più incoscente,ma senza te,sicuramente non mi sarei iscritto,a volte invidio il tuo entusiasmo.

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  2. E un grazie a voi, che mi avete accompagnato e sostenuto in questa fantastica avventura. Non basta solo l'entusiasmo. Sapere di pedalare in una maratona del genere con voi due a fianco mi ha tranquillizzato molto, credetemi. Abbiamo dimostrato a noi stessi che la fatica è soprattutto una questione di testa, e che anche quello che ci sembra troppo più grande di noi in realtà è spesso alla nostra portata: basta demolire il mostro un pezzetto alla volta, come ha scritto Cesco. 6, poi 5, poi 4 poi 3 ... e così via. Man mano il traguardo si avvicinava, sentivamo crescere dentro di noi un'esaltazione, una gioia che non si possono descrivere. Se uno parte solo quando il risultato è garantito, che sfida è? La serata prima della gara, la notte stessa, la mattina cariche di tensione ma anche di voglia di mettersi alla prova, rimarranno dentro di noi per parecchio tempo, io credo.
    Per parlare della gara, beh, paesaggi fantastici, alcuni passaggi mozzafiato (la discesona verso il Croce d'Aune in galleria a manetta, tutti in fila....MAGNIIIIFICOO!!), il maledetto Valles, le discese perfette dove non ho sbagliato una curva, il ristorino abusivo finale con quei signori gentili ad offrire un caffettino al volo, i 2 tornanti finali del Croce d'Aune, l'infido Staulanza che quasi quasi ci fregava, il cancello orario passato al volo, i drittoni del Duran tirati col righello, le montagne, le malghe, le nuvolone basse del mattino, il muretto della partenza, gli applausi e le battute per strada... e poi l'arrivo, col muro finale in pavè dove quasi quasi sgommavo dalla forza che mettevo nei pedali! Il grido finale di liberazione. Sì, maledizione... Andrea, Cesco....Adrianaaaaa.... ce l'ho fatta (Rocky 2)!!! ah ah ah

    Presto le foto...

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  3. Ah, dimenticavo, dobbiamo beccarci in settimana a bere una super birra, almeno degna dell'impresa!! Per studiare la prossima, ovviamente. C'è già chi pensa alla Oetztaler, vero Andre? Ragazzi, siamo stati MITICIIIIIIII!!!!!!! e sto preparando una sorpresa....

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  4. Oggi sono uscito con Paolo a fare una 50ina di km.
    Pedalavo e intanto pensavo ai panorami delle Dolomiti, una gf che mi ha segnato nel fisico ma anche nell' anima, del resto ho sempre amato le montagne.
    Un' altra cosa che mi rimarrà negli occhi è l' arrivo, Picozzi che attraversava l' arco agitando il braccio come se avesse vinto il giro d'Italia e il sorriso da orecchio a orecchio di Andrea che ci stava aspettando, dopo che sull' ultima salita si era sentito finalmente sicuro e libero di sfogare le sue doti da scalatore.
    Adesso l' unica cosa che mi preoccupa è la tua sorpresa....

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  5. Ragazzi, vi saluto, per 2 settimane sono in ferie. Spero di tornare in condizioni fisiche decenti, visto che mi aspettano gran barbecue e magnate a non finire, almeno al mare. Nella seconda settimana in montagna vedrò di recuperare un pò. Ci risentiamo al mio rientro, mi raccomando non fatemi nel frattempo una qualche superimpresa, vorrei esserci anch'io!!! eh eh eh Ma che impresa vuoi fare più della Campagnolo???? eh eh eh
    ciao

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  6. INVIDIAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!
    L'unica cosa che posso provare!!
    Sono felice per voi complimenti (mi sono quasi rotto di farveli), leggendo il racconto di cesco mi é sembrato quasi di essere lì con voi.
    Bravi, bravi bravi!!!

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  7. Grazie Barba.
    Dai che di cose da fare ce ne sono.
    Volere è potere.

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