lunedì 6 luglio 2009

La lunga salita verso il Paradiso.












50 km quasi completamente in salita, con pendenze più o meno accentuate e 50 km quasi completamente in discesa.
Tanto è stato lungo questo percorso, che da Pont canavese, 450 slm circa, ci ha portato ai 2612 slm del Colle del Nivolet, uno dei più alti, in Italia, raggiungibili su strada asfaltata, più di 2000 metri di dislivello tutti d'un fiato.
Si risale la valle dell' Orco fino a inoltrarsi nei fantastici paesaggi del parco nazionale del Gran Paradiso.
La giornata è stupenda, il cielo è terso, solo qualche nube qua e là e un venticello freddo che scende dalle cime ci mantiene freschi.
E' a Ceresole Reale che il panorama si apre, mentre costeggiamo il suo lago ecco davanti a noi un anfiteatro di montagne maestose.
La strada sale, sale sempre, ecco in lontananza la diga del Serrù, si vedono tutti i tornanti che dovremo percorrere per arrivare a lambirla, per poi salire ancora e ancora, fino al lago Agnel, qui la strada perde un po' quota per poi riprende decisa la salita.
Davanti a noi un ultimo muro di roccia, proprio in cima si vede un guard rail, è segno che la strada passa di là, e là bisogna arrivare.
E' già da un paio d' ore, o forse più, che si spinge sui pedali e bisogna distrarsi un po', certo qui il panorama è sempre più bello, tornante dopo tornante.
A volte la strada sembra portarci direttamente verso il cielo, a volte ci porta tra due pareti di neve, che è ancora ben presente.
Ma ecco l' ultima curva, siamo sul colle, davanti a noi l' altopiano del Nivolet, stupendo pianoro d' alta quota, coi suoi laghetti e i sui torrenti.
Piccola delusione.....Non c'è il cartello per fare la classica foto......Pazienza!
Il freddo, ma soprattutto gli impegni di qualche componente del gruppo ci strappano da quel paradiso.......Ma c'è tempo ancora tempo per un ultimo sguardo.
La discesa, pretende attenzione, ma ci si rende bene conto delle pendenze affrontate all' andata, nella lunga galleria, 3,5 km, che si trova lungo il percorso si toccano e si superano gli 80 km orari, e senza pedalare!
Negli ultimi km si soffre un po', abbiamo abbandonato il fresco dei monti e ci troviamo ora nel fondo valle con un bel vento caldo che ci soffia contro......Poco male, vicino alle macchine c'è un ruscello dove rinfrescarci prima di andare a mangiare qualcosa.
Purtroppo questa volta ho dovuto abbandonare i miei compagni di mille avventure, Andrea e Picozz, causa lavoro e ferie con la famiglia, e aggregarmi a cinque brutti ceffi del GS Vidigulfo, ovvero.....Paolo, Ezio,Daniele, Dario e il megapresidente Maver, che nonostante il poco allenamento ha accettato, e vinto, questa sfida.
Grazie a tutti per la compagnia.

Cesco

10 commenti:

  1. Poesia pura...
    Dovremmo conservarli questi resoconti.
    Bravo.

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  2. Complimenti, gran bella gita, e chissà che faticaccia. La quota non è niente male davvero. Che belle faccine avevate su in cima!

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  3. Bè....Devo dire che è stata la salita più lunga che ho affrontato e si è fatta sentire, gli ultimi km ero un po' in affanno, era dura tirare il fiato.

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  4. ragazzi non và...ancora antibiotico, ancora malato, quest'anno è una porcheria non sto mai bene per più di due settimane!!!!!!!!!!
    CHE CHIAVICA!!!!
    barba

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  5. Mi spiace.
    Stai pagando il troppo tempo fermo.
    Pedala, pedala, qualche bella uscitina anche il prossimo inverno sotto zero e vedrai che ti dai una sistemata.

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  6. Ieri sono andato dal medico, mi ha prescritto un'antibiotico, che peraltro avevo già preso,dopo un 'oretta dall'assunzione,ho cominciato a sentirmi caldo in testa e prurito ovunque, mi sono guardato allo specchio ed ero cianotico, ho chiamato il 118...
    Mi hanno portato all'Humanitas dove ho vomitato l'anima e mi hanno siringato una serie di medicinali, tornato a casa ho dormito come un ghiro.
    Oggi non mi sembra vero, pensavo di morire...

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  7. Mamma mia, mi spiace davvero! Certo che questi malanni sono davvero incredibili! Dai Barba, coraggio. Se paghi il conto tutto quest'anno, beh, l'anno prossimo allora sarà quello buono!! ;-) No, davvero, hai tutto il mio incoraggiamento! Se riesci a uscire in settimana, appena stai meglio, fatti vivo, è sempre un piacere.

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  8. Beh, il tutto per un dente marcio sotto una vecchia capsula d'oro di metà degli anni '90...
    Ora mi tocca fare una settimana di riposo con cortisone e antibiotico.
    Quando tutto sarà finito, mi prendo un bel mese sabbatico dalla bici e ritorno in sella a settembre,tanto ormai l'anno è buttato e gli stimoli sono pari a zero
    Besi

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  9. Che sfiga!!!!
    Vabbè...Ormai è andata, inutile menarsela.
    La prossima stagione sarà meglio.

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