sabato 21 agosto 2010

Quanto fa male la "Via del sale"

Dopo una settimana di relativa tranquillità, un paio di giretti in solitaria e un Mercoledì a farsi un po' male su qualche salitella cattiva in compagnia di Paolo, di ritorno dal mare e Leo, in gran forma a creare itinerari da qui al mare, è arrivato Sabato, com'è come non è mi ritrovo ancora solo in compagnia di Andrea in sella alla MTB.
E' ormai da giorni che le intenzioni di Andrea sono chiare, percorrere la via del sale da Varzi fino al Monte Chiappo e poi si vedrà.
Lascio a lui lo studio dell' itinerario...Non metto becco...Mi posso fidare....Chi se lo spettava di ritrovarsi a percorrere un sentiero che sulla cartina è punteggiato, e la punteggiatura è segnale di difficoltà.....Per chi cammina....Figuriamoci in MTB.
Il ragionamento di Andrea comunque è stato....Se è difficile a piedi si può fare in bici.....???????
Risultato: la prima metà del percorso è in forte pendenza, spingiamo e ci carichiamo di peso il mezzo su tratti rocciosi, ci ritroviamo su una larga mulattiera che sembra una pietraia, poi il lungo passaggio sotto il bosco, sempre in forte pendenza su tracce di sentiero scavato dalle acque piovane, si scivola e intanto si cercano i segnavia.
Primo punto di riferimento è la piccola località di Monteforte, da qui puntiamo a Castellaro, ci ritroviamo al crocevia di 5 sentieri, meno male che ci sono dei cercatori di funghi che ci danno la giusta direzione, del resto l'orizzonte è coperto dal bosco, cerchiamo di trovare con lo sguardo le cime a noi conosciute come il Lesima, ma è impossibile.
A volte troviamo brevi tratti pedalabilibi, ma è solo in prossimita del "Piano della Mora" che riusciamo a rimontare stabilmente in sella ai nostri mezzi, anche se i pezzi dove bisognerà scendere e spingere non sono finiti.
Piano della Mora, ormai siamo oltre i 1300 s.l.m., davanti a noi si apre il sentiero che corre lungo il crinale quasi completamente fuori dal bosco e ci porterà sul monte Chiappo, a 1700 s.l.m., tra continui sali scendi, passando anche per il monte "Boglelio".
Per fortuna o purtruppo ci sono nuvole basse, il Lesima rimmarrà sempre celato, e anche la sagoma del rifugio, nostra meta rimmarrà nascosta fino alla fine.
Tra un gruppo di vacche e uno di cavalli c'è tempo per chiedere a un essere umano quanto manca alla meta, e c'è tempo anche per la sua risposta...."Se ti butti alle spalle la strada già fatta, quella da fare sarà breve"........????????........"MAVVAFFA".
C'è gente strana in giro!
Ma via che si pedala, alla nostra sinistra la valle Staffora, alla nostra destra la val Curone, e sulla cima del Chiappo riusciamo anche a dominare la val Bordera, anche se questa giornata non ci permette di godere a pieno del panorama.
Dopo la sosta al rifugio, raggiungiamo il Pian dell' Armà, le nostre strade si dividono, mentre io punto a Varzi dove o lasciato l' auto, per Andrea c'è da arrivare al Brallo e poi al Penice per poi puntare alla casetta in collina.......Non t' invidio....Però un po' ci godo.

Cesco (Il Pagliaccio)

4 commenti:

  1. Che la punteggiatura è segnale di difficoltà,è vero, ma non significa che non è percorribile con la MTB,infatti anche altri sentieri da te già fatti sulla cartina sono punteggiati,comunque se si partiva da Casanova Staffora la ciclabilità del percorso era del 97%.Comunque io sono stato contento cosi',92km,2730m di dislivello e 7 ore di bici.Infine sempre rimanendo in ambito di puntini,la valle si chiama Borbera,ciao e alla prossima.

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  2. Cesco(Il Pagliaccio)23 agosto 2010 alle ore 09:49

    Si, però la prossima volta bisogna evitare quel tratto e arrivare al Piano della Mora per l'altro sentiero e poi continuare per il monte Ebro....Ebro?
    E le foto?

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  3. Cesco,ho lasciato la macchina fotografica a mia moglie,mercoledì dovrebbe arrivare,cosi' mettiamo le foto

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  4. Cesco(Il Pagliaccio)23 agosto 2010 alle ore 11:43

    Vaaaaaaaaaaaaaaaaaabene!
    Ma dimmi...per il prossimo W.E. hai in mente qualcosa?
    Perchè se no mi preparo psicologicamente.

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