sabato 12 settembre 2009

La disfatta di Moncucco.

Continua la voglia di darsi delle belle martellate sui maroni.
Anche in questo pomeriggio ventoso di Sabato non possiamo sottrarci all' impeto di Picozz, che privo di qual si voglia buonsenso e supportato nei suoi vaneggiamenti da un buon team formato da gente che non si tira certo indietro, da il via al susseguirsi di eventi che ci porta alla linea di partenza della gara di Moncucco.
Consapevoli della nostra inadeguatezza, soprattutto privi di un allenamento mirato a tali eventi, puntiamo un' altra volta ad accrescere comunque le nostre esperienze al di fuori di quello che, almeno per me è il naturale uso della bicicletta: granfondo e simili.
Infatti, la mia mente, non riesce a concepire il passare e ripassare varie volte per lo stesso circuito, ma non è un problema, sarà tanto se riuscirò a fare un passaggio.
Detto fatto, dopo una passerella per il paese a velocità controllata, inferiore ai 40 orari ci si trova sparati verso Binasco toccando i 56.
Lasciato lo stradone, i primi errori e un rallentamento troppo accentuato che mi costringe ad un rientro faticoso appena prima della doppia esse disegnata dalla stretta strada di campagna che obbligano
continuamente a rilanciare la bici mi fanno perdere la ruota, inutile tentare il rientro, poco dopo tocca a Picozz e poi ad Andrea.
Resiste ancora,
grazie alla sua esperienza, per un po' di Km, Stefano.
Per lo meno siamo venuti in bici e comunque il nostro giretto non ce lo leva nessuno.
Tutto va come deve andare, e noi certo ce lo aspettavamo, e allora perchè gettarci in imprese che sappiamo essere fuori dalla nostra portata ed esperienza?
A questo proposito mi viene in mente una storiella, l' ho sentita una volta nel telefilm Starsky & Hutch, da notare i miei riferimenti culturali, comunque.....
Narra la storiella di uno scorpione che dovendo attraversare un fiume si rivolse ad una rana chiedendole di trasportarlo sulla sua schiena, la rana ovviamente non voleva fare questo favore allo scorpione, temendo che questi la pungesse.
Lo scorpione allora la rassicurò, sarebbe stato stupido da parte sua, visto che la rana serviva al suo scopo, e gli serviva viva.
La rana si fece convincere, e quando furono in mezzo al fiume fu punta dallo scorpione.
Allora lei chiese:"Perchè mi hai punto, io ora morirò ma tu seguirai la mia sorte".
E lo scorpione rispose:"Sì, lo so, ma dovevo essere fedele a me stesso".


Cesco


5 commenti:

  1. Già, altra bella martellata sui maroni....però è divertente!! Davvero! Dai, non giriamoci troppo intorno: io ero curioso di provare. Volevo vedere quanto mi mancava. Ora lo so. Mi manca molto. Bene. Quest'inverno lavorerò, e poi se tutto va bene sarò un pò + vicino. Punto. ...però, è divertente!

    RispondiElimina
  2. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di meglio,comunque sono contento di averci provato e di aver capito che sono ancora lontano dalla condizione che mi permetta di finire decentemente una gara in gruppo.Come Picoz anch'io mi sono divertito e sicuramente ci riprovero' magari facendo degli allenamenti piu' mirati. Cesco vai AFF...... te la rana e lo scorpione.

    RispondiElimina
  3. Ah ah ah. Che risate ragazzi!! Dai, ci siamo divertiti, nonostante tutto. E domani, allenamento dai MANETTA, per migliorarci ancora. E ci staccheremo dopo 30 secondi. Lo so già, ma non me la meno. Ah ah ah. Argh...

    RispondiElimina
  4. Dai!!!!!Non mandarmici...
    Non ti è piaciuta la storiella?

    RispondiElimina
  5. Del resto dovevo condire un po'la cosa, per non dire chiaramente che siamo dei coglionazzi!!!
    AH!AH!AH!AH!AH!

    RispondiElimina

Dai, scrivi qualcosa anche tu!