lunedì 5 agosto 2013

MTB a spinta...









Domenica 4 Agosto.


Raggiunto Andrea, al solito posto in collina, e dopo aver sistemato il mezzo cominciamo a pedalare direzione Pietra Corva, in poco tempo siamo già sui sentieri che aggirando il roccione ci portano sul già battuto sentiero 101.
Oggi siamo in sella alle nostre mtb, il percorso, da me creato, nasce per desiderio di chiudere il cerchio che l' anno scorso ci ha visto "perderci" nel bosco sopra il lago di Trebecco e tornare mesti sui nostri passi.
Ma questa volta tutto è pianificato, traccia costruita sulla rete sentieristica ufficiale dell' Emilia-Romagna, si va a botta sicura... quasi...
Raggiunto il 101 lo seguiamo sulla cima del monte Mosso e poi del monte Lazzaro dove al bivio prendiamo a sinistra verso Sevizzano.
La discesa dal Lazzaro comincia con un tratto molto ripido passato il quale la discesa, fatta eccezione per qualche momento pietroso, si fa abbastanza scorrevole.
Passato Sevizzano ancora un po' di discesa, attraversiamo l' asfalto e siamo subito in faticosa salita tra i campi, mtb a spinta, verso Marzonago.
Stiamo puntando verso la rocca d' Olgisio che ogni tanto appare all' orizzonte, procediamo con fatica tra strade di campagna, sentieri più o meno pedalabili e per nulla pedalabili, ma niente in confronto a quello che ci aspetta.
Incrociata la strada che da Pianello sale a Pecorara, testardamente decisi a seguire la traccia creata, prendiamo di petto il sentiero che sale al monte Aldone, sentiero prettamente escursionistico, quindi ancora mtb a spinta fin sotto alla cima dove,  finalmente imbocchiamo il sentiero di discesa che dopo un po' di pietrume, anche qui si fa più scorrevole e divertente.
Ora dobbiamo risolvere il problema idratazione, scarso d' acqua durante il percorso abbiamo esaurito le scorte idriche, riusciamo a riempire le borracce presso la prima casa che troviamo lungo la discesa e poi sosta a Nibbiano per qualcosa di fresco.
Ripresa la via tagliamo lungo i campi fino ad incrociare la strada che sale a Trebecco, fatto un po' d' asfalto insistiamo e tagliamo per un sentiero che fa parte dell' ippovia, ippovia di sto c---o, semi invaso dalle erbacce ci ritroviamo ancora a spingere la mtb su campi con pendenze improponibili così giunti finalmente a Trebecco completamente disidratati rieccoci al bar a bere come due cammelli... e non è finita.
Ricominciamo a pedalare, dobbiamo traversare le colline direzione monte Lazzarello, la strada sterrata, lasciato Trebecco, sale con pendenze pedalabili, intanto il sole è proprio sopra le nostre teste, ma ecco che ad una curva la nostra traccia ci porta di nuovo sulla ippovia di sto... ma la smettete di far fare tutta sta fatica a sti cavalli?
Comunque eccoci di nuovo a spingere e non poco, sfruttiamo appena possibile i tratti pedalabili, fino a che ci agganciamo al sentiero che dal Lazzarello ci porta rapidamente e in sella, alla chiusura dell' anello.
Percorso di 40 km e circa 1600 m. di dislivello, pochissimi tratti d'asfalto, può però essere reso più pedalabile nella parte del monte Aldone, seguendo il sentiero n°2 per mtb e secondo me anche, in parte, nella traversata da Trebecco al Lazzarello.

Cesco


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