Ciao. Mi chiamo Cesco, ciclista qualunque. Faccio parte della squadra ciclistica Team Armofer-G.S. Vidigulfo e qui ci sono le piccole storie dei miei giri in bicicletta in compagnia degli amici che come me amano i momenti di esaltazione, libertà e fatica che la bicicletta sa regalare.
martedì 21 agosto 2012
Lisore... Che sudore!..
19 Agosto 2012
E dopo un ultimo veloce contatto si decide... Si torna in sella alla bdc in questa Domenica che promette fin dalle prime ore di essere calda.
Andrea, ormai compagno di questi week end d'Agosto,deve rincasare presto, quindi andiamo a farci un giretto senza pretese, se lo si giudica solo dal chilometraggio, poco più di 100 Km, ma anche in una distanza come questa ci si può fare male, e Andrea ha già in mente dove andare a soffrire.
Partenza sempre in quel di Casella, Praticchia per andare ad incrociare la Pecorara/Penice, ma discesa a Bobbio per risalire la valle del Trebbia... Almeno fino a Marsaglia dove svoltiamo per incunearci nella cara vecchia Val d'Aveto, che al mattino generosa d' ombra e di venticello... Contrario, ci tiene ben al fresco.
Si attraversa l'abitato di Salsominore per procedere ancora di due km scarsi e la s'incontra... Indicazione per Lisore e qui svoltiamo per imboccare la salitella, circa 7 km, che ci accoglie subito con una rampa che tocca il 14%, ma niente paura dopo il tornante c'è una seconda rampa che tocca il 18 e via così con pendenze spesso intorno al 10%.
Abitato di Lisore... Rifornimento idrico con annesso classico incontro con la malefica vecchia che ammonisce:"Fin qui è dura ma sopra...".
Infatti dopo un km di relativa calma, la strada ci propone una bella impennata a toccare il 20% e sbanfa sbanfa dai 429 mt. della Val d'Aveto tocchiamo i 1064 del Passo di Selva ad incrociare la strada che con bella traversata sullo spartiacque tra i due fiumi unisce Alpepiana, Ottone e Ponte Organasco, nostra prossima meta.
Non prima di esserci rinfrescati, infatti a Selva un personaggio intento a riempir bottiglie ci cede il passo per poter usufruire subito della fresca fonte, saputo della salita affrontata si complimenta chiamandoci addirittura professionisti, ma io intuisco che i professionisti sono loro, visto le numerose bottiglie di Gutturnio che riposano sul fondo dell' abbeveratoio in attesa di esser consumate.
Ma godiamoci questo passaggio in quota attraverso Selva e Cariseto, con la sua antica Rocca che caratterizza questo scorcio di panorama, e tra passaggi dal sapore alpino al profumo di pino... Pian piano si va a scendere fino a Cerignale e ancora più giù fino al Trebbia.
Da Ponte Organasco, mentre la temperatura sale, non ci resta che puntare al Brallo per la classica traversata fino al passo del Penice, così ci godiamo ancora un po' di fresco, del resto lo sbalzo termico tra il passo e Romagnese, che raggiungiamo subito dopo, è quasi palpabile.
Ultimo sforzo e si torna a Casella, chiuso il cerchio con un bel 2000 e più mt. di dislivello ci si saluta e smontato il mezzo per caricarlo in macchina, riprendo la strada verso casa.
Veramente ricco di percorsi, questa porzione d' Appennino all' incrocio di Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna, territorio aspro e severo, coperto d'infiniti boschi, può dare molto a chi ci s' avventura per ascoltare in profondi silenzi il proprio respiro affannato su salite che possono mettere a dura prova anche i più dotati scalatori.
Cesco
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