05/08/2012
Sì... A pensarci è stato un po' come la passeggiata del sommo poeta, anche se all' inverso, noi abbiamo cominciato dall' alto dei cieli per poi gettarci nelle ardenti fiamme dell' inferno...
Dopo tanto tempo è ora di tirar fuori la MTB e raggiungere Andrea nella casetta in collina in quel di Casella, piccolo paese tra Tidone e Tidoncello, posteggiata la macchina e rimontato il mezzo ecco Andrea che attendeva il mio arrivo seduto su di una roccia a osservar caprioli.
Pima delle ore 7:00 siamo già in sella ed è subito fuoristrada e salita, pensavo peggio ma nonostante tutto mi ritrovo piacevolmente in confidenza con le ruote grasse che da tanto non usavo e soprattutto su sentieri discretamente impegnativi, ma veniamo al percorso.
Decisi a battere nuove vie e dopo alcune discussioni abbiamo deciso di fondere in un unico anello le nostre idee, io getto le basi per la prima parte e dico Pietra Parcellara mentre Andrea è deciso a voler esplorare le sponde del lago di Trebecco e mappare un fantomatico sentiero le cui notizie arrivano dall' amico dell' amico...
La prima parte del tragitto è ben conosciuta da Andrea che da esperta guida ci porta al passo della Crocetta con bel passaggio sotto la Pietra Corva e oltre Praticchia, da qui continuiamo a seguire il sentiero 101 ,segnale biano rosso, che ben segnalato porta fino a Travo e quindi verso la nostra prima tappa.
Il sentiero si snoda sul crinale del monte Mosso e successivamente del monte Lazzaro e con lunga discesa si arriva direttamente sul passo Caldarola, sentiero bello e divertente, a parte qualche breve tratto da percorrere a spinta, è quasi completamante pedalabile, si attraversano boschi che lasciano comunque lo spazio per gustare begli scorci sulla val Trebbia.
Dal passo Caldarola un po' d'asfalto e imbocchiamo il sentiero che ci porta sotto alla Pietra Parcellara.
Più volte compagna dei nostri percorsi ci mancava solo una cosa... Salirci sopra!
Quindi... Mollate le due ruote ritorniamo sulle nostra gambe e con breve scalata saliamo in vetta alla caratteristica roccia da dove possiamo avere una vista a 360° sulla valle.
E fin qui il Paradiso, percorso appagante, bellissima giornata con clima perfetto.
Una sosta panino e ridiscesi ci riportamiamo sul passo Caldarola e sempre seguendo l'asfalto scendiamo in direzione val Tidone, fino a località Casoni dove svoltiamo a sx su sterrato per dirigerci...Non si sa bene dove.
La prima priorità è comunque l'acqua, zona avara di fonti quella attraversata fino ad ora, e noi siamo ormai a secco.
Raggiunto un cascinale che sembra deserto non mi resta che chiamare a gran voce:" C'è nessuno".
Ecco che dopo qualche istante un vecchio appare e ci porta ad un rubinetto dove possiamo finalmente dissetarci e fare rifornimento, è anche l' occasione per chiedere informazioni.
Siamo nel mezzo di una rete di strade bianche e di campagna che non conosciamo e cominciano le prime indecisioni ed errori che aggiungono distanza e fatica al nostro giro.
Quando decidiamo di aver perso già troppo tempo decidiamo di puntare verso Pecorara.
Raggiunto il paese lo attraversiamo e puntiamo verso Nibbiano, non prima di una sosta cocacola che beviamo seduti al tavolo con questo personaggio ben pasciuto che ci racconta delle sue avventure a cavallo nei dintorni.
Un saluto e via, l'idea è di portarci quasi in val Tidone per poi deviare a sx non si sa bene dove, sta di fatto che dopo qualche tratto su strade di campagna ed una bella salita su asfalto ci ritroviamo a Trebecco, mentre ormai la temperatura comincia a farsi infernale.
Alcuni personaggi ci indicano il sentiero che scende verso il lago, mentre il barista ci avverte:"Non passerete mai"..."Non passerete maiiiiiii"
Ma noi ci gettiamo giù, come da nostro piano per perseguire la nostra meta.
PERSI!!... Posso dire solo che entrati nel fitto bosco, mentre Andrea era intento a riparare una foratura, mi sono reso conto che la rete sentieristica non era per nulla segnata e neanche molto battuta.
Dopo qualche minuto di esplorazione ecco davanti ad una fonte d'acqua solforosa, la preferita da Andrea, una traccia di sentiero sparire nella vegetazione, dev' essere la via, estraiamo una cartina dei sentieri per niente esaustiva della zona che tentiamo di leggere, e alla fine ci convinciamo della direzione da seguire... Di là... Dev' essere la via più breve, ormai dobbiamo pensare al ritorno, fa caldo e le forze stanno per abbandonarci.
Si sale di nuovo ed ecco un paese... Quale paese?... "Sarà sicuramente quello segnato sulla cartina che poi si scende, il quale ci porta in quella direzione di cui poi si prende il crinale che ci porta a casa"...
Negativo!!! Ci ritroviamo di nuovo a Trebecco a tu per tu con i suoi "simpaticissimi" abitanti, dopo aver girato come dei pirla su noi stessi, è ora di posare le armi e ormai feriti dai rovi ci arrendiamo.
Lasciamo l' idea di trovare il fantomatico sentiero, se pur l'abbiamo in parte percoso, e optiamo per il piano d'emergenza, che di solito è qualcosa che porta in salvo, ma qui il piano d'emergenza è tornare a Nibbiano e imboccare la strada più breve per il ritorno, e la strada più breve è la salita di Bazzarri... Sotto il sole delle 13:30, stanchi e anche affamati... Potevo mangiare prima... Coglione che sono e pensare che certe cose dovrei saperle...
Bazzarri...La sua maledetta salita, oggi più che mai...Bazzarri e la sua fonte con lavatoio...Acquaaaaaa... Acquaaaaa... Finalmente!
Ma è inutile lamentarsi, ci sono ancora gli ultimi km in fuoristrada, una bella salita e successiva disceva, ed eccoci di nuovo al punto di partenza dopo una 60ina di km e circa 1700m di dislivello... di duro dislivello.
Alla fine una bella avventura se pur il nostro piano non ha trovato riscontro nella sua seconda parte, in futuro bisognerà cercare di tracciare bene la via in modo da creare un anello di sicuro interesse e divertimento...E anche di sicuro impegno.
Cesco
Prossimamente il video.
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