lunedì 24 giugno 2013

22/23 Giugno

Sabato 22 Giugno

Mentre continua la mia fusione con il nuovo telaio e risolti i problemi di trasmissione un po' di strada s'è fatta anche in questo fine settimana.
Sabato accompagno Andrea verso la casa in collina risalendo la valle Versa per poi puntare a Golferenzo, ma si devia per Volpara e successivamente sulla piccola stradina che passando per Moncasacco va ad intersecarsi con la Pometo-Caminata non prima di aver mostrato un bel panorama sul lago di Trebecco.
Sosta a Pometo per rifornimento idrico e si torna sui nostri passi per scendere in val Tidone dalla Caminata, appunto.
Siamo al bivio, saluto l' amico che prosegue per Nibbiano mentre io scelgo di tornare verso casa da Stadera e tornato in vista della Versa da Casa Calatroni punto di nuovo verso Golferenzo da dove raggiungo il fondo valle.
Mentre torno verso Stradella inquadro una coppia di colleghi davanti a me, sfrutto il falso piano per raggiungerli e mi accodo, uno dei due è Mirko, vecchia conoscenza e ciclista dal buon passo, che infatti sull' odiata panoramica mi stacca per poi darmi qualche secondo per riagganciarmi.
Cerchiamo di attendere anche il terzo personaggio ma di lui non si hanno più notizie e proseguiamo il nostro viaggio verso casa.
Come al solito vento, non c'è pace, ormai in due accetto la collaborazione fino al bivio vela dove saluto e riprendendo un' adeguata velocità di crociera mi appresto a macinare la distanza che mi separa da casa che rivedo dopo circa 124 km.

Domenica 23 Giugno

Oggi si esce con il Team nonostante il già buon giretto di ieri, vediamo come evolve la cosa poi si vedrà, e anche oggi, che te lo dico a fare... venticello.
Partenza comunque regolare e regolata, sulla strada, probabilmente preso bene dal nostro incontro del giorno prima, c'è ancora Mirko ad attenderci per unirsi al gruppo.
Idee chiare, si risale la Valle Scuropasso fino al Carmine dove, dopo un breve consulto si accetta la mia proposta di raggiungere Valverde dalla via più diretta che parte da Moline, salitella breve con qualche spunto oltre i 10%.
A Valverde non ci resta che chiudere il cerchio e tornare al passo del Carmine attraverso Calghera e Torre degli alberi per poi planare verso Pometo e la sua provvidenziale fontanella.
Mentre mi rinfresco conosco un nuovo amico, Carlo di Zibido... se non erro... e spero di non errare, grazie per le belle parole sul mio blog, ci vediamo in giro.
Si riparte, classico ritorno con passaggio da Crocetta, discesa a tutta verso Santa Maria e come ieri si morde l' asfalto della val Versa.
Odiata panoramica, ancora qui, ancora tu... il gruppo si rompe e ricompattatici oltre Stradella abbiamo due compagni in più raccattati sull' odiata salitella.
Dopo poco vedo che i ragazzi se la intendono bene, comincia una bella doppia fila, scusate ma questa volta mi chiamo fuori, comincio ad accusare un po' di stanchezza, permettetemi di fare un po' il ciuciaroda.
Al bivio vela, oggi come ieri si salutano gli aggregati e rimaniamo in tra di noi del Team, è l' ora di riordinare le idee e rientrare nei ranghi.
Raptus di Paolo che decide di mettersi capo del plotone per gli ultimi km per alzare inspiegabilmente la velocità sul rettilineo finale, come per tirare la volata, ma visto che ci ha portato a casa è giusto che sia il primo a tagliare la linea dell' ipotetico traguardo.
Poteva finire in bellezza, ma il destino è stato beffardo e pronto a spezzare il momento di soddisfazione e relax che chiude ogni giro, ormai a 130 km percorsi l' odiato rumore del carbonio che rimbalza sull' asfalto alle mie spalle, Marco tradito dalla strada è rovinato a terra.
Ormai molti tratti della rete stradale sono sempre peggio, non so di chi sia la colpa ma la manutenzione è ormai arrivata al limite e oggi qualcuno se ne torna a casa con botte e graffi... MALEDETTI!!!
Presidente... serve una maglietta nuova...

Cesco


lunedì 17 giugno 2013

Prima uscita

Domenica 16

Ormai da Martedì nessuna uscita causa qualche impegno e cambio telaio della BDC, dopo vari mesi di vari dilemmi e dopo aver smaronato per bene i miei compagni di giri ho finalmente trovato una buona offerta.
Raccolta qualche info sull' oggetto in questione ho deciso di passare all' azione, si torna al carbonio e l' entry level della Dedacciai, il Nerissimo, che poi nel mio caso è bianco, per quel che mi riguarda è più che sufficiente.
Questa mattina si comincia con il Team, e non solo, oggi locatesi al completo e in più i signori Gulmini e Ivan il teribbile.
I ragazzi hanno le idee chiare, Rocca Susella, mi spiace ma non posso permettermi di arrivare troppo tardi quindi, dopo aver raggiunto allegramente Borgo Priolo via Broni e Casteggio, saluto il gruppo e punto al solito Montalto, Marco mi segue.
Svoltato per Calvignano un cartello avvisa di una gara di "Ruzzola" ????
Chiedo informazioni a due personaggi a metà salita... Per la vostra cultura sappiate che trattasi di gara a chi fa ruzzolare una forma di formaggio più lontano giù per una discesa, lascio a voi ogni altra considerazione.
A Montalto ecco un altra figura famigliare ci accoglie, è Paolo di Belgioioso, questa mattina con una missione ben precisa stringe fra le mani un bel salame appena acquistato dal signore sempre presente con la sua bancarella nelle vicinanze della piazza del paese.
Quattro chiacchiere ed è ora di scendere per Lirio e la Valle Scuropasso facendo attenzione ai partecipanti alla G. F. di Sant'Angelo.
Vento sempre presente per il ritorno, raccattiamo un po' di gente per strada, cerchiamo di innescare una doppia fila ma nulla da fare, ce la smazzeremo ancora in due.
Intanto buone le prime impressioni sul telaio, specie la guida più stabile con l' avantreno solido, tra sterzo differenziato e bel forcellone e mi par buono anche l'assorbimento dei colpi, problemi alla trasmissione... Il gruppo forse comincia ad accusare l 'età ma senz'altro catena nuova e pignoni usati proprio non s'ha da fare.

Cesco

martedì 11 giugno 2013

Milano-Sanremo









9 Giugno

Marco è deciso, almeno una volta nella vita questa classica va fatta.
Per quel che mi riguarda non potendomi iscrivermi, per incertezze varie e mancanza di tessera da amatore... Chissà perché, visto che è anche una cicloturistica... In effetti è un po' tutto, gran fondo, cicloturistica e amatoriale... Qualcos'altro? Comunque toccherà farla da dissidente.
Così in questa mattinata, mentre Marco raggiunge Assago per entrare in griglia, io mi metto in sella qualche minuto prima delle 7 direzione Certosa... In effetti più che una Milano- Sanremo la mia è stata una Vidigulfo- Sanremo, sicuro di gettare le basi per una nuova classicissima.
Basta uscire dal paese e subito piove, una pioggerella tranquilla, giusto una spruzzatina fino a Certosa, dove mi immetto sul percorso e procedo balzellon balzelloni verso la meta che dista a quasi solamente 300 km.
Ormai passata Pavia sono arrivato in vista di Bressana e la macchina d' inizio gara mi supera.
Ci siamo, uno sguardo alle mie spalle e lo vedo, un muro di ciclisti, aumento l' andatura e proprio all' entrata della tangenziale di Casteggio vengo inglobato.
Due priorità, la prima: massima attenzione, la seconda: cercare Marco.
Mi lascio sfilare pian piano, quasi fino in fondo, mi pare forse di scorgere una maglia che potrebbe essere la nostra, decido di restare aggrappato poi, a Voghera, l' acquazzone, tra occhiali bagnati, borracce da evitare, partecipanti fermi a bordo strada per le numerose forature, quando la pioggia cessa scopro che siamo arrivati a Tortona a mia insaputa.
Intanto la velocità è aumentata e ad ogni strettoia c'è il classico rallentamento, in un paio d' occasioni ci si ferma proprio e poi il classico rilancio, e ogni volta mi chiedo se avrò le energie per andare avanti.
Ovada.. Non ho ancora trovato Marco, ma comincia la valle Stura e la strada comincia a salire, il gruppo comincia a frazionarsi ed è ora per me di rallentare.
Contatto la nostra macchina di supporto, oggi grande organizzazione, abbiamo anche l' ammiraglia con un numeroso equipaggio, Cesare, cugino di Marco alla guida, l'amico Davide per supportare l' autista e Anna, mia moglie, per dare un tocco di femminilità all'equipaggio.
Saputo che Marco è alle mie spalle, me la prendo comoda fino a Masone, dove i supporter sono ad aspettarci, non che potessi andare molto più forte, la valle sembra un tunnel del vento... Contrario e freddo, lo capisco dalla pelle d' oca che ricopre il mio corpo.
Mentre attendo Marco posso ristorarmi e arrivato il compagno si riprende a pedalare, lo squadrone è al completo... Io e lui.
Valicato il Turchino comincia la lunga traversata rivierasca verso la meta, raccattiamo per strada qualche personaggio interessante, il primo è Luigi, biellese di origini pugliesi già conosciuto da Marco qualche ora prima, che starà con noi fino all' arrivo vista la nostra grandissima simpatia.
Poi un ometto dall' espressione perennemente preoccupata, sarà per la fatica? No! A quanto pare è proprio la sua espressione naturale, tra l'altro l'abrasione sul braccio è segno di una misurazione della discesa dal Turchino.
In maniera discontinua abbiamo poi la compagnia di un messicano londinese e della sua amica inglese londinese... Credo... Poi altri ancora che vanno, poi ritornano...
Ma noi nel nostro piccolo siamo macchine da guerra, costanti maciniamo km... Tam! Tam! Tam! Come al tempo dei tamburi che scandivano il ritmo sulle antiche galee a remi.
Il problema è che ce la cantiamo e suoniamo praticamente da soli, fatta eccezione per pochissimi km la riviera passa così... La strada davanti e dietro tutti quanti.
Intanto il nostro equipaggio ogni tanto si fa trovare per strada per sostenerci, tranne al secondo appuntamento, quanto giunti in loco ci accorgiamo della loro assenza do un colpo di cell. :" Dove siete? Noi siamo al secondo ristoro."..."Ok, noi stiamo uscendo adesso dal ristorante"...???... Vaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaabene...
La strada intanto passa sotto le nostre ruote tra una battuta e l'altra, più il fiato perso per sparare minchiate che per pedalare, e intanto arrivano i Capi.....
Capo Mele, Capo Cervo, Capo Berta, preannunciano l'arrivo degli ultimi km e delle salite finali.
Ci fa compagnia in questo tratto una coppia pittoresca su una Topolino cabrio, con tanto di cuffie stile aviatore in pelle rossa sulle teste, che ogni qual volta ci supera si mette a strombazzare... A ecco, targati PV.
Ma ecco la Cipressa, quasi 6 km, non è certo una salitona, s'è fatto di molto peggio, ma con più di 260 km nelle gambe sembra infinita, e in cima panorama spettacolare ma allo stesso tempo infernale.
Il cielo è nero, e il mare ha assunto un colore da brividi, il vento è sempre più forte.
Scendiamo e ci immettiamo di nuovo sulla Aurelia, la fatica triplica per il vento implacabile che sembra non volerci fare arrivare alla meta, intanto la temperatura crolla ai 12° che sembrano ancor meno vista l' aria fredda... Comincia a piovere duro, e pensare che mi si stavano asciugando adesso i piedi.
Nel tratto dove il vento è contro più che mai, in quel di Arma di Taggia, sembra di non riuscire a proseguire, testa bassa a tutta e non arrivo a 20 orari, ma il furgone d'appoggio di una squadra ci da una mano facendoci da scudo, se pur per un breve tratto, fino a quando viene bloccato dal traffico che continua ad aumentare.
Fradici, infreddoliti, schiaffeggiati e a volte letteralmente spostati dal vento ci apprestiamo ad affrontare l'ultima fatica, il Poggio, ma più che la salita, 4 km scarsi, sarà la discesa a far male.
Infiliamo la mantellina già inzuppata (ma fa troppo freddo per rinunciarci) ed affrontiamo la discesa finale lentamente sul fondo stradale viscido e bagnato e non senza brividi di freddo.
Finalmente a Sanremo ci aspetta l'ultimo km sotto l'acqua battente e la gimcana tra le macchine in colonna fino a che, eccolo... L' arco d' arrivo... Fatta.
Gran fondo dal chilometraggio elevato e dal dislivello contenuto, per noi, in questo 2013, il meteo variabile e le massime poco sopra ai 20°con acquazzone iniziale e nubifragio finale, che non sono stati piacevoli, hanno avuto però il pregio di tenere lontano dalla costa molti turisti facendoci pedalare in situazione di traffico sostenibile, fatta eccezione per gli ultimi km dove però la Cipressa ed il Poggio portano sicuramente fuori dalla frenesia della riviera.
Forse qualche incrocio meglio presidiato non avrebbe fatto male, visto che l' iscrizione alle gran fondo costa uguale sia al primo che all' ultimo... Anzi... Anche se stavolta non avrei il diritto di parlare, per quel che mi riguarda ho visto una pozza di sangue di troppo sull' asfalto.
Ringrazio il nostro equipaggio di supporto, Cesare in testa che poi ci ha riportato a casetta, Davide e mia moglie Anna che per una volta ha condiviso con me la mia passione.

Cesco.




domenica 2 giugno 2013

Castellania 2013





Sabato 1 Giugno

La meta di oggi è Castellania, paese di Coppi già toccato dai nostri raid ciclistici, per questa volta ho creato un percorso, come al solito inconsapevolmente, condito da non poche difficoltà, salite salitelle, saliscendi e chi più ne ha più ne metta.
Subito rotta verso Broni per me e Marco che ci accorgiamo a Lardirago di un ombra alle nostre spalle, dopo qualche tempo rivedo Michele, che sembra discretamente in forma, infatti dopo quattro chiacchiere l' amico ci da una bella mano nel raggiungere le colline proponendosi come battistrada del terzetto, e noi si accetta volentieri, visto cosa ci aspetta.
Ancora in tre nel risalire la valle Scuropasso fino a località Tre Venti dove salutiamo il provvisorio compagno di viaggio che ha le ore contate e deve tornare verso casa.
Al passo Carmine c'è tempo per un altro incontro... Ma chi è costui che ci saluta con tanto affetto... La voce mi dice qualcosa... Piero, già compagno nei giri invernali in quel dei Lacchiarellaboys che si è tagliato la barba, irriconoscibile fisiognomicamente ma non nello spirito, salutiamo anche quest' amico e poi ripercorriamo a ritroso il mio percorso di Domenica verso l' Eremo di Sant' Alberto.
Ormai immersi nel paesaggio collinare, cominciamo una lunga cavalcata tra valli e colline, salite che sanno far male, discese a volte perigliose a volte divertenti, paesi, paesini, castelli, su stradine del tutto prive di traffico fino ad arrivare a Castellania, al cospetto di Coppi, spiegazione un po' troppo sintetica, ma sarebbe troppo lungo spiegare questo tragitto così pieno di sfaccettature.
Ritorniamo sui nostri passi per un breve tratto, fino a deviare sulla strada del ritorno, dobbiamo tornare in val Staffora, e anche per questa parte di percorso non ci risparmiamo.
Ora siamo in tre, ci fa compagnia un collega del Giovenzano partito da Retorbido, dove a posteggiato l' auto, affrontato lo strappo che ci riporta ad Arpicella, già toccato all' andata scendiamo in val Grue, altro bel salto per recuperare la val Curone con ascesa a Cà Caffarone e la ciliegina sulla torta... Zebedassi e Pozzol Groppo per guadagnare la discesa su Rivanazzano.
Ora non ci resta che questa 50ina di km con venticello contrario da affrontare per ritornare a casa dopo 190 km e circa 2400 m. di dislivello.
Un problema... Scusa Marco ma nell' inviare le foto dal cell. al mac ho fatto la cazzata... Le ho cancellate.. Bisognerà rifare tutto.

Cesco