lunedì 27 maggio 2013

Nuova salitella spacca gambe.



26 Maggio.

Solo... Oggi com'è come non è si pedala in solitaria.
Dopo un Sabato senza speranza vista la pioggia incessante oggi vorrei fare qualche km in più, ma vorrei anche rincasare non troppo tardi, risultato... Una ventina di minuti prima delle 7 sono in sella, alla fine, nonostante la temperatura, incredibilmente intorno agli 8°, decido per il "Total summer"... Minchia che termine che t'ho inventato... Giusto un intimo più sostenuto e i manicotti, del resto oggi è la classica giornata in cui l' abbigliamento spazia fino all' invernale.
Poche idee ma confuse, comunque mi dirigo verso Broni, venticello proprio fresco, non c'è che dire, ma  le idee mi si schiariscono, si va all' eremo di Sant' Alberto, macino ancora un po' di pianura fino a Casteggio e poi mi dirigo in valle Schizzola che risalgo fino all' omonimo paesino.
Ora... Per raggiungere l' eremo bisogna passare due valli più a sud, Ardivestra e Nizza, per raggiungere la prima la strada più battuta è passo Crocetta con discesa via Rocca Susella ma sono deciso a battere una nuova via... Almeno per me... Al bivio punto infatti verso Fortunago, ma bastano 800 metri  per trovare la chiara indicazione per Montesegale.
Si passa da Cencerate e passato l' abitato la sorpresa, la strada s' inpenna, i 14/15% non tardano ad arrivare e purtroppo neanche i 17, 18, 19, ma c'è un breve muro a metà della salita che fa apparire il 27% sul garmin.
Dopo questo km abbondante di passione è finalmente giunto il momento di scendere, devo dire che anche salire da questo versante non dev' essere una passeggiata, questa stradina è un triangolo acuto tra le due valli.
Si sbuca in località Case del Molino, quasi in corrispondenza della salita che porta a Montesegale, proprio sotto al suo Castello e di li si continua la traversata verso la val di Nizza passando da Croce, Casa Selvino e Prendomino, ed è una bella traversata.
Toccata il fondo della val di Nizza per un centinaio di metri è subito svolta per Pizzocorno e poi per l' eremo, anche su qui le percentuali sono spesso a due cifre, ma eccomi alla meta, breve sosta rifornimento idrico e poi, per la piccola e bella stradina in mezzo al bosco mi dirigo a Poggio Ferrato.
In effetti non è che abbia proprio scelto il tragitto migliore per oggi, già la temperatura è quel che è, in più lunghi tratti all' ombra dove le strade manco sono asciutte.
Rotta verso Sant' Albano, Torre degli alberi e Carmine, devo dire che oggi l' Oltrepò da il meglio, panorami di colline assolate con le alpi innevate sullo sfondo a fare da corona.
Il resto è la classica via... Pometo, Crocetta, Santa Maria e poi Stradella.
Vento fastidioso per il ritorno, trovo compagnia tra la Moranda e San Leonardo, ne approfitto per stare un po' a ruota, poi dopo Pavia il vento si fa più favorevole e posso affrontare gli ultimi km in tranquillità, almeno fino a Pontelungo, dove ormai in dirittura d' arrivo dopo 145 km e circa 1500 metri di dislivello... Foratura... Anzi... Doppia foratura, e così finisce la pedalata di oggi... A male parole, contumelie, epiteti e improperi...

Cesco



lunedì 20 maggio 2013

18/19 Maggio.

Sabato 18 Maggio

Ancora un fine settimana all' insegna della variabilità, il meteo non accenna a stabilizzarsi e si cerca di sfruttare i momenti più favorevoli per le uscite.
Ed è così che oggi ci si mette insella in sella alle 7 in compagnia di Andrea, viste le previsioni che già prevedono maltempo dalla tarda mattinata.
Giretto tutto in pianura stamane, un po' per diversificare i percorsi, un po' perchè verso le colline ci son dei bei nuvoloni.
Torniamo dopo qualche tempo a battere l' argine di Zerbolò, San Biagio e Parasaco, da Bereguardo a Morimondo e poi verso casa da Rosate e Noviglio senza tralasciare la buca di Ozzero, insomma un bel "The best", di comunque 115 km, tra le strade che si possono fare in questa parte di territorio.

Domenica 19

Mi ritrovo con Andrea e Marco al punto di partenza del Team, oggi stranamente deserto, quindi si parte col classico terzetto verso Broni.
Strada facendo si accoda un personaggio silenzioso e corpulento, abitante in Mezzanino, che zitto zitto ci segue, poi pian piano si comincia a scambiare quattro chiacchiere e vien fuori che l 'amico è un triatleta con all' attivo una ventina di mezzi iron man... E stì cazzi!...
Così si parlotta piacevolmente e intanto saliamo a Canneto per poi scendere a Beria, raggiungere Loglio sotto ed arrivare a Castana via Casa Rossa da dove, planati in Valle Scuropasso da Bosco Casella, si sale attraverso Fitti a Pietra dè Giorgi e fatta la Scorzoletta in discesa ci spariamo la Martinasca per Raggiungere di nuovo Broni e tornare verso casa.
Intanto si è alzato un forte vento che ogni tanto ci ha schiaffeggiati specialmente sui punti più esposti delle colline, ma fortunatamente non sarà mai completamente contro, se non per brevi tratti, ci pensa il nuovo atletico e massiccio amico a farci da battistrada, almeno fino a Mezzanino dove ci salutiamo.
Rimasti di nuovo tra noi c'è ancora del tempo per raccattare qualcuno per strada, alla rotonda di san Leonardo una figura famigliare è ferma per foratura... Ed eccoci, io, Andrea, Marco e Capo che si pedala verso casa mentre il cielo si fa di nuovo minaccioso.

Cesco

lunedì 13 maggio 2013

L' aspro territorio fra le quattro regioni.





Sabato 11 Maggio

Ancora una volta all' incrocio delle quattro regioni, terra difficile, dove il ciclista pedala sul nastro di catrame che corre, ora in profonde valli, ora in fitti boschi, ora su verdi pascoli o al fianco di tortuosi torrenti, non senza dure pendenze e lunghe salite.
Oggi affrontiamo un percorso a toccare tutte e quattro le regioni, non proprio quello classico, ma uno un po' più cattivo, con la ciliegina sulla torta finale, la salita da Zerba ai piani del Lesima.
Io, Andrea e Marco, il solito trio, e con noi Leo, già citato su queste pagine e già profondo conoscitore della zona, nonchè del lato idrogeologicogeografico, senza tralasciare flora e fauna, e Franco, altro conoscitore del territorio che vanta invece una profondossima conoscenza del lato enogastronomico, un gruppetto eterogeneo, non c'è che dire.
Varzi, il punto di partenza, ed è subito salita se pur breve per raggiungere, dopo poco più di 7 km, Fabbrica in val Curone, che risaliamo fino a Morigliassi dove deviamo, risalendo le pendici del monte Giarolo, all' omonimo abitato.
La strada continua con qualche saliscendi e un suggestivo passaggio nel castello di Borgo Adorno fino alla discesa finale a Cantalupo Ligure dove comincia la risalita della val Borbera, oltre Cabella Ligure e Comareto, la valle si fa sempre più stretta e passati sull' altra sponda del torrente comincia la dura ascesa verso Casa del Romano, oltre 16 i km da percorrere, si pedala chiusi nella stretta valle tra pendenze medie che vanno dai 4 fino al 10% e oltre, e passata Carrega Ligure il panorama si apre sul monte Antola e dopo il valico eccoci sulla cima Coppi di quest' oggi, a 1400 m.s.l.m. da dove si domina la val Trebbia.
Si comincia la discesa, direzione Torriglia, mentre il cielo è sempre più nuvoloso, la discesa, vista lago del Brugneto, è spezzata dopo località Bavastri da vari saliscendi e la salita che attraversa Garaventa fino al tunnel che preannuncia di nuovo la discesa, stavolta vista Torriglia, fino al fondo valle in località Ponte Trebbia.
Qualche km e la sosta ristoro è d' obbligo, si approfitta del piccolo alimentari sulla strada, anche Leo approfitta incredibilmente della tortina mandorlata che acquistiamo per fare rifornimento.
30 i km da percorrere in valle, e intanto anche le nubi nere che sembrano accompagnarci ormai da un po', decidono anche di bagnarci, un po',  tanto che è necessario infilare le mantelline.
la pioggia e un pallido sole si alternano in continuazione e intanto siamo a Traschio e comincia la seconda tremenda ascesa di oggi, altri 16 i km in salita, 9 per arrivare a Zerba, si sale nella val Boreca, sotto la pioggia e un cielo che comincia a tuonare, e dopo Zerba i km più terribili della giornata, quelli che ci dividono dai Piani del Lesima, pendenze spesso sopra al 10, ma anche spesso sopra il 15, leggo anche un 21% nel punto più duro, e quando spiana siamo a minimi del 9, ogni tanto un accenno di pioggia e anche qualche chicco di grandine.
Ma tutto a una fine e quando la strada spiana ancora panorami sulla lontana valle e dopo una discesa su stretta strada ai Piani ci si può rilassare un po', il fondo stradale infatti migliora e si arriva comodamene a Brallo di Pregola dove l' ultima lunga discesa ci porta al punto di partenza, Varzi.
Alla fine 150 km percorsi e ben oltre 3000 m di dislivello, duro dislivello accumulato tra lunghe salite e infiniti saliscendi, ancora una volta questa terra ci ha fatto assaggiare la fatica e ci ha fatto godere dei suoi panorami e dei suoi piccoli angoli nascosti che solo la bicicletta permette di gustare.




Prossimamente il video.

lunedì 6 maggio 2013

Le antenne d' Olgisio.








Sabato 4 Maggio

Dopo varie discussioni sul da farsi, il perchè e il percome e l' ora di partenza e di rientro ci ritroviamo come al solito io Andrea e Marco con ancora qualche dubbio sulla strada da fare.
Io dico la mia, Andrea dice la sua, Marco tagliato fuori da ogni decisione, visto la sua scarsa dimestichezza con le strade e alla fine si pedala direzione Santa Cristina e Castel San Giovanni fino ad arrivare a Pianello val Tidone dove svoltiamo per la Rocca d'Olgisio.
Nel nostro pedalare verso l' antico maniero ci accompagna il fantasma di Leo, quest' essere che ogni tanto opprime le nostre esistenze con la sua ammirevole, ma a volte delirante e sconfinata conoscenza di ogni strada e stradina, pietre comprese, che da qui arrivano fino all' orizzonte e oltre.
Decantataci parecchie volte la durezza di questa salita temibile dal personaggio in questione oggi è la volta buona per testarne la veridicità.
Arrivando a Pianello si può vedere la rocca che domina la valle e più spostate a destra, le antenne dove porta la dura erta che già s' intravede sotto di loro facendo presagire le dure pendenze che ci attendono, se pur accentuate dalla luce, che come spesso capita, nei panorami collinari e montani, toglie profondità e fa apparire tutto piatto e bidimensionale.
Una breve ricerca ed ecco la svolta che ci porta sulla piccola strada, non c'è che dire, il biglietto da visita non è male, subito una bella rampa, la salita prosegue così, muri che sfiorano o superano il 20%, fino ad un massimo del 23, alternati a tratti più dolci... Si fa per dire... Visto che siamo sempre oltre il 10%, tranne un breve tratto prima della bastonata finale, e giunti sotto le antenne c'è ancora da faticare.
Finalmente la strada spiana e la rocca ci guarda transitare sotto di lei mentre il cuore e i polmoni riprendono a pompare al giusto ritmo, ancora un po' di salita e poi la discesa verso Pecorara e subito dopo verso Nibbiano.
Una breve pausa siamo pronti per la prossima fatica, alla fine si decide per la dura accoppiata e quindi... Pendezza ci aspetta, con le sue pendenze, minori del muro precedente, ma la salita può contare su di una lunghezza maggiore per stroncare il ciclista, ma anche oggi ne vediamo la fine, nonostante le gambette un po' appesantite.
Giunti in cima non ci resta che procedere per Tassara, Pizzofreddo, Torrone e... Ecc. ecc., insomma la costa fino a Montù, dove si decide di concludere la serie di salite con la più dolce salita a Palazzina via Montescano e il resto è la classica via verso Broni per il ritorno, preso fin troppo alegro.

Domenica 5 Maggio.

Cambiate le previsioni pare che stamane si possa godere di un tempo discreto, quindi si può fare un altra uscita, vista la fatica del giorno precedente, tranquilla e più breve del solito, alla fine optiamo per qualche strappetto in quel di Miradolo, sempre in compagnia di Andrea e Marco, ma non prima di essere passati in centro paese, dove il Team si sta preparando alla partenza, e non prima di avervi trovato Leo ed averlo "Ringraziato" per averci messo nella testa la brutale salita delle antenne d'Olgisio.

Cesco





giovedì 2 maggio 2013

Primo Maggio.

Anche oggi partenza con il Team all' insegna della variabilità, soprattutto l' Oltrepò, dopo un arrivo a Broni fin troppo veloce, ci appare ancora ostaggio di nuvoloni indecifrabili.
Indecisi sul da farsi è Ezio che prende la decisione di salire da Castello da Santa Giulietta per poi ritrovarci di nuova a Montalto Pavese non prima d'aver transitato in quel di Pietra dè Giorgi e Boffalora, e non prima di aver assistito all' ennesima foratura, questa volta di Angelo, forature che ormai funestano ogni singolo giro in bicicletta degli ultimi giorni.
Ancora indecisi sul da farsi, a Montalto, questa volta è una vecchia conoscenza che sblocca la situazione. Dal profondo del tempo una figura si erge da lontano.... Dal bar.... Paolo di Belgioioso, teorico della nutrizione sportiva e del pan focaccia, di cui ormai porta le prove sul suo corpo, ci trascina con il gruppo dei suoi sulla Canavera, dove le nostre strade si dividono, visto le diverse destinazioni.
Ciao Paolo, è sempre un piacere incontrarti.
Si punta verso casa, c'è chi pensa al ritorno via Santa Maria, Andrea però non ne ha molta voglia, e preferisce la Scuropasso, vista la sua fermezza io e Marco si decide di seguirlo, la cosa ci da così modo di tornare a casa alla nostra e di fare anche un po' da battistrada ad un amico di Marco, neociclista, che sta tornando come noi verso casa su una strada battuta da un discreto venticello.

Cesco