domenica 28 ottobre 2012

27 Ottobre

Non lo sooooo... Non lo sooooo...
Esco... Non esco... Piove... Non piove...
E senti al telefono uno, e senti su skipe l' altro...
Non lo soooo... Non lo soooo...
Alla fine sono le 12:55 e mi preparo in fretta e furia, Marcosiz è riuscito nel suo intento e mi ha talmente smaronato che mi butto fuori da casa, il cielo poco invitante e le strade bagnate, culo umido dopo 10 metri d'asfalto.
A Siziano ecco lo smaronatore e Stefano, che è colui il quale è voluto uscire a tutti i costi... Che si fa?
Andiamo a vedere a Lacchiarella, qualcuno ci sarà.
Il punto di ritrovo è semideserto, con noi il numero dei presenti sale a sette... Gruppone!!!
Vabbè! Ormai ci siamo... Si balla.
A Giussago il gruppetto s' ingrossa... Arriviamo a dieci elementi.
Si prende velocità e si comincia, giro e cambi regolari anche se c'è qualcuno che fa l' indiano e dopo Pavia si rimane in nove.
Giro ridimensionato per via della minaccia di pioggia, niente Vigevano, puntiamo verso Bereguardo e poi si vedrà.
Qui la strada è quasi asciutta e le nuvole fanno lasciare intravedere la luce del sole e allora si va avanti.
Motta Visconti, e intanto siamo in otto, ma niente pioggia e allora via per Besate.
Ci sono due elementi del gruppetto che sembrano essere più in forma e quando si trovano in testa mi tirano il collo, specialmente uno che tra Fallavecchia e Morimondo si propone in una tirata a toccare i 46 orari... Te possino!!.
E si svolta per Casella e Gudo Visconti ricollegandoci al classico percorso.
Vento contrario... Si gira... Almeno fino a Rosate dove la macchina perde qualche colpo.
Ancora la belva che si mette a tirare e quasi credo di staccarmi, ma c'è ancora la forza per arrivare all'arrivo posto tra Mairano e Santa Corinna.
Basta... Possiamo salutare e prendercela comoda, più di questo non si poteva fare, circuito più breve ma il numero ridotto dei componenti a costretto tutti a spremersi per bene, almeno io più di quello che ho dato non potevo dare.

Cesco

lunedì 22 ottobre 2012

20/21 Ottobre

Dopo due settimane di fermo si torna in sella, libero dagli impegni posso finalmente sfruttare questo Sabato assolato e caldo, ed è senza indugi che insieme ad Andrea e Marcosiz si decide di andare a ritrovare il gruppo dei Lacchiarella, segno che sta iniziando la routine invernale.
E come da programma classico circuito Pavia, S. Biagio, Vigevano, Ozzero, Rosate, Binasco, più di 80 i km da gestirsi bene, oggi più che mai visto che l' allenamento è quel che è.
Infatti dopo varie raccomandazioni con i compagni sul risparmio energetico, almeno nelle prime fasi, com'è come non è, ci ritroviamo davanti con altri due fuggitivi, giusto per creare una situazione destinata a finire presto e che intanto ci succhia via un po' di forze, subito una boiata...
Eccoci come da copione siamo di nuovo nel gruppo prima di entrare in Pavia e ci si prepara ad attraversare la città....
Rotonda policlinico S. Matteo... Nel gruppo, si sa, ci vogliono cento occhi, uno per chi ti sta davanti, per chi al fianco, per le macchine e per le asperità della strada, alla fine, dei percorsi, si conoscono tutte le buche e i tombini, ma quando è da un po' che non li fai ti puoi dimenticare di qualcosa, anche di grosso,  e un attimo di disattenzione fa il resto, forse è successo così all' amico che si è trovato a tu per tu con lo spartitraffico andandosi a schiantare contro il cartello d' obbligo di direzione... Ironia della sorte.
Fermi tutti per sincerarsi che la cosa non sia grave, qualche ferita e un po' intontito, spero che tutto si sia risolto con pochi danni per il ciclista ed il suo mezzo.
Lasciamo lo sfortunato compagno con qualche amico in attesa dell' ambulanza... Che non si sa mai, e riprendiamo la corsa.
Sull' argine ci si ricompatta e via, la strada corre veloce, mentre siamo indecisi se affrontare si o no tutto il percorso, vediamo passare la svolta per Bereguardo e poi quella per Parasacco, segno che ormai si punta all' intero circuito, si vede che nonostante tutto la gamba gira bene... Ma per quanto?
E intanto dopo S. Biagio esce la fuga così la velocità si alza sensibilmente, mi faccio una tiratina per dare una mano, ma poca roba, i fuggitivi tengono bene la distanza guadagnata.
Vigevano, Ozzero, non nego che comincio ad accusare la stanchezza, ma è appena transitati da Caselle che mi si avvicina un amico del gruppo e mi avverte: "Andrea a bucato".
Scatto avanti da Marcosiz, che si trova in testa al gruppo per avvertirlo e insiame ci lasciamo sfilare per andare a recuperare il grandissimo campione di foratura, tutto' ora imbattuto.
Riparato il mezzo non ci resta che tornare a casa, e nonostante tutto ci sono ancora un bel 25 km da dividere in tre... Vabbè!... Pedalare, pedalare.

Ma eccoci a Domenica mattina... Minchia se son conciato!
Ma impossibile rinunciare all' uscita, quindi mi rimetto in sella, per varie vicissitudini mi ritrovo solo soletto... Bè! Bella la compagnia ma ogni tanto l'autogestione non è male, specie quando si è già tutti rotti alla partenza.
Girettino in Oltrepò, una salitina e a casa... Ottimo.
Ma visto che voglio dare un senso anche  a questo giretto mi vado a fare la salita di Torre Sacchetti e il duro strappo di Solinga con cui qualcuno mi a tanto smaronato raccontandone la durezza.
La breve erta non è da poco, punte del 15% e un muretto finale al 23%, non male, finalmente me la sono fatta, adesso non mi romperanno più i maroni...

Cesco

lunedì 8 ottobre 2012

7 Ottobre.

Anche stamane tanta gente, il punto di ritrovo è bello affollato, ma ci sono un sacco di brutti clienti, non ce la faccio, e non capisco perchè insisto, dovrei andare 40 giorni nel deserto per ricostruirmi un po', e fisicamente e mentalmente.
Guarda!... Guarda!... E Locatesi, e Landrianini, anche lo straniero da San Donato, il Team anche, è quasi al completo, sicuramente le bestie ci sono.
Ma nonstante tutto l'andata verso Broni sembra prendere la giusta piega, ma quando tutto sembra perduto arriva sempre l' imprevisto, oggi Paolo dei Brazzo a rompere il c____o e a riportare il tutto ad un buon livello follia con mega tiratona tra Albaredo e Broni.
Ed è così che all' attacco della salita di Canneto la cosa mi è chiara, già che non sono un fulmine in salita, già che la mia forma non è al massimo, i malesseri della settimana mi hanno definitivamente piegato, meglio lasciare il gruppo e puntare ad un giro costruttivo e non distruttivo, vista anche la compagnia di Carlo e Andrea con cui si decide per il ritorno, così dopo un po' di costa puntiamo in Val Versa e verso casa.
Nonostante tutto un andatura costante ma dignitosa, anch'io mi sono un po' ripreso ed ho potuto dare il mio contributo ai compagni del ritorno, quello che ci voleva in questa mattinata, e gli altri?
La leggenda narra che dopo essere arrivati a Pometo hanno puntato verso S.Maria della Versa e al gran galoppo sono tornati a casa sverniciando gli incauti ciclisti, e non, che si sono trovati sulla loro strada, vista la folle andatura che hanno sostenuto per la piatta che divide le colline dai nostri paeselli.
Da segnalare Daniele che trovatosi senza bdc, visto che sta cambiando il mezzo, ha affrontato il giro in mtb...Bella lì!

Cesco

lunedì 1 ottobre 2012

Questa Domenica in Settembre...

Non sarebbe pesata così...
Se in questo periodo il divario tra me e le bestie del Team non fosse così ampio, così non mi resta che rubare le parole al grande cantautore per cominciare questo post che parla di fatica e sofferenza... Almeno per me.
Altra Domenica all' insegna delle martellate sulle gonadi, e sempre le mie, al fine sempre ben spiaccicate a forza di restare agganciato con le unghie e coi denti al gruppo, cosa che oggi però non mi è riuscita.
Stradella e Montù e mentre salutiamo Carlo e Dario che tornano prima verso casa, io ed il resto della marmaglia, cioè: Andrea, Marco(siz), Paolo, Ezio, Daniele, Angelo, Capo con l'aggiunta di Leo, Gianluca e Fabrizio, ci dirigiamo verso il Torrone per la traversata fino a Vicobarone, che raggiungiamo tranquillamente, ma mica per altro, Gianluca a forato per grazia divina e mentre si attende che recuperi contatto con il gruppo ce la si può prendere comoda.
Successivamente, rotta per Rovescala attraverso la "Campana", temuto avvallamento dalle dure erte.
Da lì si torna a Montù attraverso Fornace e Colombaia con successiva discesa in Val Versa.
C'è ancora tempo per una salita, si sale a Castana via Cà dei Colombi per puntare rapidamente verso Canneto con veloce discesa a Broni.
Comincia la galoppata di ritorno, cerco subito la testa del gruppo per testare le mie possibilità che mi è subito chiaro essere vicino allo zero, sarà più dura del previsto.
Il gruppo si muove rapido. scivola sul bitume con eleganza e ordine nella doppia fila che anche oggi s'è formata spontanea e dove tutti, o quasi, vogliono esser protagonisti e aiuto nel ritorno.
Tutti tranne me... Oggi non ce la posso fare e mi accontento dello stare agganciato, e con fatica, alle ruote dei compagni.
Bivio Vela, Fossarmato, giusto una tiratina per non fare il totale ciucciaroda, brusca frenata tra Prado e S. Alessio causa incrocio auto sulla strada stretta e dissestata che in verità si potrebbe affrontare con più calma e di nuovo al rilancio e a Lardirago l'ultima fucilata.
Mentre il mio corpo continua a cercare energie dove ormai non ne trova e non ne troverà più, mi lascio sfilare, è ora di tirare i remi in barca e anche Andrea mi segue così possiamo farci gli ulti km in tranquillità tra una battuta e l'altra sul nostro stato fisico in decadenza.
E se qualcuno vuol sapere com'è andata a finire là davanti... Chiedete a qualcun' altro... Io non c'ero.

Cesco