lunedì 28 maggio 2012

26/27 Maggio

Buon fine settimana ciclistico, tutto vissuto in Oltrepò, e oltre, con qualche piccola novità.
Sabato in compagnia di Andrea e Marcosiz, e fin qui nessuna novità, destinazione Pianello val Tidone per incontrare la salita che porta al passo Caldarola, vecchia conoscenza che però non ho mai affrontato partendo da casa, e infatti fanno un po' più male i primi km d'ascesa, dove viene colmata la maggior parte del dislivello.
Discesa verso Mezzano Scotti, davanti a noi c'è il Penice che stamane sembra un vulcano, con una enorme nube nera che circonda la cima.
Ed ecco prima d' entrare nel paese la svolta per la prossima salita, fino a poco tempo fa non percorribile in bdc, dato che sterrata nella parte finale, ma avvisati dall'esploratore Leo, del rimaneggiamento è ormai ora di andare a percorrerla.
Da Mezzano la strada sale in bella valle sfiorano piccoli centri abitati fino a Schiavi, dove la salita si fa un po' più impegnativa e poi all'ombra della Pietra Corva arriviamo a Praticchia dove puntiamo a Romagnese per imboccare la strada di casa che comprende ancora la salita al Carmine e la classica via della valle Scuropasso.
Alla fine un buon 170 km e circa 1700m di dislivello.
Dopo vari dubbi, la mattina di Domenica sono pronto per il giro con il Team, lo zoccolo duro è tutto al completo.
E via a battere ancora la strada che porta a Stradella per raggiungere Santa Maria, la destinazione è Pometo, il gruppo si divide in due, c'è chi prende la classica via di Crocetta e Canevino, mentre io e Marcosiz seguiamo Paolo e Capo per Golferenzo, deviando poi per Volpara e seguendo le indicazioni per Nibbiano.
La strada sale per poi con discesa molto panoramica, bel colpo d'occhio sulla val Tidone ed il lago di Trebecco, agganciarsi alla salita di Caminata, transitando per gli abitati di Cà Nova e Moncasacco, anche questa non l'avevo mai fatta....Chissà perchè!
Ricompattato il gruppo a Pometo si decide di tornare di nuovo per la val Versa, del resto la discesa in valle Scuropasso è sempre più problematica con quel fondo stradale.
Dopo non esereci fatti mancare ancora una salitella....Quella di Montescano, discesa a Broni e si punta a casa.
Il ritorno sembra aver preso una piega tranquilla, ma il sopraggiungere dei Maghernini fa pian piano nascere un po' di bagarre, e così si gioca fino a Prado dove salutati tutti ritorniamo nei ranghi per affrontare gli ultimi km con calma.

Cesco

lunedì 21 maggio 2012

19/20 Maggio

Fine settimana tutto in Oltrepò, viste anche le previsioni non certo favorevolissime, continua infatti questa instabilità metereologica che sembra fatta apposta per rovinare i week end.
Sabato è in partenza un bel gruppetto, ovviamente io e Andrea con Marcosiz, Paolo e Capo.
Classicissima, Montalto da Lirio e Canavera con ritorno dalla valle Scuropasso che in discesa è ormai da prendere con mooooooolta attenzione, visto il fondo stradale ch'è sempre peggio.
Il ritorno vede i componenti belli pimpanti, tutti fanno il loro lavoro, spiccano comunque Andrea e soprattutto Capo che ha ormai quasi del tutto ritrovato il potente ciclista celato dentro di sè proponendosi in un paio di lunghe e veloci tiratone, ma è sempre Capo che ci permette di tirare il fiato causa sasso sulla strada e conseguente foratura, anche se si era ormai vicinissimi a casa.
Una Domenica un po' confusa, sempre con lo spettro del maltempo, gente che viene e che va, Si parte con il team, presenti anche Leo, che poi come al solito sparirà inghiottito dalle colline, e Gianluca.
Alla Becca ecco spuntare il dinamico duo di Locate che si è portato avanti in auto, del resto a volte alzarsi dal letto è dura, e a Canneto, mentre decidiamo il da farsi ecco spuntare Capo, partito in ritardo.
Oggi, ritorno in sella, dopo il malore che lo ha colto 15 giorni fa e con le dovute precauzioni, di Ezio che non vuole rinunciare troppo a lungo alle 2 ruote, breve giro fino alla prima salita e poi a casa scortato da Paolo e Daniele.
Noi si arriva fino a Pometo dove salutiamo i locatesi Fabrizio e Fabio e ritorniamo sui nostri passi per tornare via val Versa, siamo io, Andrea, Capo, Gianluca e si unisce al gruppo un BrazzoBoy.
Simpatica scena al bivio tra Stardella e Broni dove vediamo sopraggiungere un altro gruppetto.....Li guardiamo....Loro ci guardano....Noi rallentiamo....Loro rallentano.....No! Niente da fare, se si sperava in un passaggio abbiamo sbagliato gruppo, siamo più giovani e ci tocca tirare, ma anche oggi ce la caviamo, le gambe girano bene e si tiene una discreta velocità giusto giusto per arrivare a casa tra un piovasco e l'altro, incredibilmente asciutti.

Cesco.

domenica 13 maggio 2012

Madonna del Ghisallo e Muro di Sormano.

Una pedalata dal sapore un po' mistico, quasi un pellegrinaggio, forse è il momento buono, viste le notizie che dall' inizio di quest'anno continuano ad arrivare, c'è chi nella nostra cerchia di conoscenze è stato investito, c'è chi ha qualche problema fisico e chi ha accusato qualche malore, tutte cose risolvibili, per fortuna, aggiungiamo anche questa stagione di meteo perturbato che non vuole trovare un equilibrio.
La Madonna del Ghisallo è il santuario dei ciclisti, quale migliore meta, il giro è pronto, già rinviato più volte, eppure la mente è già in moto da tempo e non si lascia un idea ferma troppo a lungo, sorgono dubbi e incertezze, bisogna "fare", del resto tra il "dire e il fare c'è di mezzo il.......Pedalare", e non sono un campione, ma me la cavo.
Doveva essere Domenica ma il meteo ha scelto per noi, quindi Sabato ore 6:00 si parte, con me, Andrea, il percorso non è di quelli che mi esaltano di più, tra noi ed il Ghisallo, posto quasi al vertice del "Triangolo Lariano", c'è Milano ed il suo interland, cioè semafori e traffico, anche se dovremmo transitarvi in orari a noi congeniali....Ma è sempre un posto che personalmente evito molto volentieri, ma oggi siamo forti della nostra missione e si comincia.....Pieve, Opera, Ripamonti, la circonvallazione fino ad imboccare viale Monza e piano piano i palazzi e le case diminuiscono e finalmente siamo oltre.
Dopo diversi Km di pianura comincia la salita per Monticello Brianza, interessante, alla nostra destra il colpo d'occhio sul parco regionale di Montevecchia della valle del Cur, mentre pian piano dalla foschia all' orizzonte cominciano ad apparire le famigliari sagome del Resegone e delle Grigne, e dopo l'aria velenosa della città i polmoni ringraziano.
Si comincia a scendere verso Lecco, si aggiunge a noi un altro ciclista del posto, un armadio coi pedali a cui vanno i nostri ringraziamenti, e per averci messo sulla retta via verso Bellagio, e per averci fatto da battistrada per diversi km a perfetta andatura.
Dopo qualche bel km costeggiando il lago è l'ora di salire, siamo ormai giunti all' attacco del Ghisallo che nella parte iniziale da il meglio, e non siamo certo soli, sembra d'essere in un parco giochi per ciclisti, chi sale e chi scende fino ad arrivare al Santuario dove le biciclette non si contano.
Entriamo nella piccola chiesetta con un po' d'emozione, nel minuscolo spazio trovano posto tantissimi cimeli, tante maglie e tante immagini di volti, ciclisti di ogni tempo che nel loro pedalare ci hanno lasciato la vita, e appese sulla volta qualche vecchia bici, da quella del povero Casartelli, a quella di Moser, Gimondi, Merckx, immancabili Coppi e Bartali e anche quella di Alfonsina Morini Strada, prima donna al giro d'Italia nel 1924.
Bici impensabili, che raccontano di culi d'acciaio e fatiche inenarrabili, altro che il telaietto in carbonio e questo che pesa 10 grammi in meno di quello e le 11 velocità e il cambio elettronico...
Ed è così, tra l'emozione e il sentirmi una merda che esco dalla chiesetta, uno sguardo al panorama, un panino e si riparte che non è finita.
Un po' di discesa e si svolta per Sormano, si sale fino al paese e superatolo ecco dopo un po' il bivio...Da una parte la strada"normale" mentre alla nostra sinistra ....IL MURO.
Un minuto di sosta per prepararci e andiamo a vedere com'è questo muro, qualche dubbio mi era venuto, a parte il nome, ma il fatto che di tutti i ciclisti incrociati per strada nessuno imboccasse la via del famoso strappo cominciava a fare sorgere in me un poco di paura.
Una breve discesa, una curva, e si comincia, le forti pendenze non si fanno attendere, questa salita è un concentrato di Mortirolo, stampate sull'asfalto frasi di ciclisti famosi e quel ch'è peggio è segnalato ogni metro di dislivello guadagnato.
E' sempre peggio, è implacabile, salgo testa bassa, mi aggrappo al manubrio, spero d'averlo fissato bene, poi alzo lo sguardo ed inorridisco, lo spettacolo davanti a me è impensabile, incredibile, orribile...Andrea è fermo, una fitta alla schiena la obbligato a poggiare il piede, e lui tra i due è senz'altro lo scalatore.
Lo affianco e anche lui rimonta in sella e riparte, buona prova anche quella, questa è la classica salita che se ti fermi mica lo sai se riesci a rimetterti in sella, oltre tutto la stradina è veramente stretta.
Ed è tra la sofferenza che finalmente vediamo la fine e dopo un km e 700 m di equilibrismo, poggiamo le ruote sulla Colma di Somano, piccolo angolo preso d'assalto per gitarelle, picnic e ovviamente da una marea di ciclisti.
Qualche minuto per rimetterci in sesto e riordinare le idee, é ora di riprendere la via di casa.
Scendiamo con calma, voglio fare durare il più possibile la discesa, riguadagnamo la rotta e puntiamo verso Canzo e da li fino ad Erba alla ruota di un gruppetto, svoltiamo direzione Milano, ci siamo, questa sarà la parte peggiore, lasciamo alle spalle lo spettacolo dei monti del triangolo e ora saranno solo caldo asfissiante e sempre più traffico, sempre più cemento e sempre più attenzione.
Alla fine....Se il caldo e i continui riparti e fermati e rallenta e riparti e scatta dei semafori di Milano e interland mi hanno definitivamente distrutto, è senz'altro Andrea che in questa ultima parte se la cava meglio.....E comunque....Anche oggi....Forse più che mai oggi.....Posso dire che tra fatica e caldo opprimente......Ho visto la Madonna.

Cesco

A presto il video..

mercoledì 9 maggio 2012

Operazione Ghisallo

Sarà forse questo fine settimana che riusciremo ad attuare  il progetto?
Forse Sabato...
Forse Domenica...
Non lo so....Vedremo il meteo
Se qualcuno è interessato
è avvertito.

domenica 6 maggio 2012

Che figura!!!

Sabato mattina, uno degli specchi di bel tempo di questo ennesimo fine settimana d'instabilità metereologica.
Io, Andrea e Marcosiz si parte direzione Broni, giunti ai piedi delle colline  minacciose nuvole nere ci danno il benvenuto.
Ne guardiamo lo spostamento per inventarci il giro che ormai disegneremo cercando di aggirare l'eventuale pioggia, del resto ho lavorato sulla bici alla grande, smontata e rimontata completamente, pulita a fondo, sostituiti: pignoni, catena, movimento centrale, pattini freno, cavi, smontato anche lo sterzo e il cambio per pulire bene le pulegge, rifasciato il manubrio e chi più ne più ne metta, e quindi non ho molta voglia di sporcarla subito.
Imbocchiamo la valle Scuropasso sotto qualche goccia di pioggia, la prima svolta per evitare le nere nuvolone  è sulla Scorzoletta dopo di che passato Pietra de Giorgi l'indecisione ci assale.....Vabbè! A questo punto puntiamo a Montalto, è proprio li che ci guarda, tra l'altro bellissima luce questa mattina sulle piccole valli tra le prime colline.
Sì..Andiamo a Montalto ma per quale strada?
Dopo qualche e esitazione prendiamo a destra, scendiamo a Santa Giulietta via Castello e fatti poi un paio di km sulla via Emilia si svolta a sinistra per Oliva Gessi.
Da Oliva la strada per Montalto vien da sè, e infatti eccoci giunti a destinazione, classica sosta in piazza, oggi anche una capatina dal panettiere per una focaccina con i pomodorini, e con la panza piena discesa verso Lirio.
E' presto, possiamo fare altro, ancora salita, su a Francia via Michelazza e poi discesa verso Santa Maria.
Che si fa?....Ma si c'è ancora tempo, svoltiamo per Donelasco.
Eccoci lì di nuovo in salita, io come al solito chiudo la fila, ma ecco un auto dietro di me mi mette un po' d'ansia, cerco di dare spazio e....Dai spazio e dai spazio, la ghiaietta al bordo strada confonde il confine dell' asfalto e la mia ruota scivola e sprofonda nella sabbietta, la bici si blocca e il tutto da luogo ad una caduta a rallentatore e mentre rovino al suolo sul fianco sinistro la mia mente ha tutto il tempo per formulare il seguente pensiero:" Ma sei proprio un grandissimo coglioneeeeeeeeeeee!"
Mi rialzo alla svelta e faccio segno all' auto di passare, così posso vedere la signora alla guida che se la sghignazza, cosa che del resto faccio anch'io.....Ma che figura di....!
Ma via in sella, c'è da raggiungere Montù e poi scesi di nuovo in val Versa imboccare la panoramica....Ma c'è ancora tempo....Ed è Marcosiz che propone Torre sacchetti.
Io che sono davanti prendo la cosa alla lettera, fuori il braccio per indicare la svolta e via ancora in salita...Stavolta speriamo di stare in piedi.....
Sali sali ancora ed eccoci a Canneto.
Andrea mi guarda e mi dice:"Abbiamo fatto trenta facciamo trentuno"......Via Crucis.
OOOOOOOOOOOOOOK. Ma ecco che mentre imbocchiamo la discesa per Broni incrociamo un ciclista di pois rossi vestito, è Paolo che si sta facendo un giretto veloce e si unisce al gruppo.
 Eccoci quindi lì, sul muro che porta alla cappella di San Contardo sull' omonimo monte che domina Broni.
Un attimo per riprendersi dalle dure pendenze, spesso sopra il 20% della breve ma faticosa erta e riprendiamo la via per casa.
E' Paolo che essendo il più fresco del gruppetto si sacrifica in una lunga tiratona combattendo contro il vento che soffia lateralmente contro, certo è stato un bel aiuto per noi un po' stanchi dal continuo saltare da una valle all'altra, e che alla fine abbiamo accumulando il discreto dislivello di 1400 m per 130 km.
Ma finiamo in gloria, raggiunta Pavia ed imboccata la Vigentina il vento ci da una mano e le gambe liberate dallo sforzo continuo dell' aria contraria cominciano a girare veloci e si raggiunge Siziano in un volo..Sembra d'essere quasi dei professionisti.

Cesco

martedì 1 maggio 2012

E venne il primo Maggio.

E non si riuscì a fare un benemerito........
Diciamo che il ciclista, se pur qualunque, ch'è in me, non è certo soddisfatto di come sono andati questi giorni.
Tra il maltempo e vari impegni inderogabili sono riuscito a strappare solo un giretto Sabato pomeriggio in compagnia di Marcosiz su uno dei percorsi a me più cari, quello che da Stradella va a Santa Maria, per poi salire a Golferenzo e oltre fino a Costa Labò, per poi con discesa da Stadera raggiungere la val Tidone e risalire per la Caminata a Pometo e la valle Scuropasso per il ritorno, tra l'altro sotto un sole da ustione alle braccia, tanto per rimarcare la classica abbronzatura da ciclista.
Anche se il caldo si è fatto sentire, la gambetta dava buone sensazioni, carico di speranze ho seguito il meteo in questi giorni, avrei proprio avuto voglia di questa bella cavalcata, quasi una pedalata mistica con il passaggio dalla Madonna del Ghisallo e non solo....
Ma è solo tutto rinviato, scaldiamo i motori, prima o dopo il sole dovrà tornare.
Nel frattempo vado a smontare la bici, è veramente ora di fare un po'........Di fare mooooooooolta manutenzione.

Cesco