sabato 23 maggio 2009

Idea Campagnolo

Ragazzi, lo so che sono pazzo, ma sono un pò di giorni che ho questo tarlo della Campagnolo. Avevo deciso di aspettare la Gimondi, per fare un bilancio della mia preparazione stagionale. Ho poco più di 3200 km fatti alle spalle. Sono migliorato rispetto all'anno scorso sul piano. Ho un pò più di fondo. Ho preso una bella legnata alla Bugno, commettendo diversi errori (alimentazione, tirate assolutamente inutili.... ecc..) dai quali però ho imparato (alla Gimondi molto meglio sotto questi aspetti, e con almeno 40 km in più, e + dislivello). Però alla Gimondi ho anche patito un pochino nella Valle Imagna, l'ultima salita, ed eravamo solo a 2700/2800 mt di dislivello. Insomma, non so. Da un lato ho risultati incoraggianti, dall'altro so che la Campagnolo è tutta un'altra storia. 216 km e 5300 mt. di salita. E' da pazzi, ma se poi l'anno prossimo non riuscissi ad avere una condizione decente? Se mi stufo e non sono in grado di provarci più? Finirla sarebbe un sogno. 13 ore il tempo massimo. Bisogna tenere una media di circa 18 km orari, più o meno quello che ho fatto alla Pantani l'anno scorso. Però quest'anno sono migliorato. Però alla Campy il dislivello è maggiore, ed è più facile andare in crisi..... Tutto questo vortica nella mia testa. Sto studiando le salite, leggendo opinioni, e si fa sempre più strada un pensiero.....PROVACI, non hai niente da perdere!! E' un'esperienza anche non riuscire a farcela. E' uno stimolo per il futuro. E' una sfida con sè stessi, non ne esci mai sconfitto. Il 21 Giugno a Feltre. Verso sera sul carro scopa? :-)
marco

mercoledì 20 maggio 2009

Tutti a Oropa !


Dieci anni fa Marco Pantani si rese protagonista di una leggendaria e incredibile cavalcata nella tappa che vedeva l'arrivo al santuario di Oropa.
Dopo una fermata per una caduta di catena (dove i meccanici non fecero nemmeno in tempo ad intervenire) e il gruppo dei migliori che prendeva il largo, il Pirata cominciò un'epica rimonta lasciandosi alle spalle tutti gli avversari increduli e vincendo a testa bassa con la maglia rosa sempre più sua.
L'Italia e il mondo avevano trovato un nuovo eroe.
Per me finiva la passione per il calcio e ne iniziava una nuova che forse era solo addormentata in fondo all'anima.
Vorrei invitarvi tutti su quella strada per ricordare una grande impresa e per passare qualche ora in compagnia.
Nel ricordo del ragazzo e del campione che poche ma grandi emozioni ha saputo darmi in quegli anni.

Tutti a Oropa il 2 giugno.


Barba

domenica 17 maggio 2009

Gran fondo Gimondi, che...."Passione"























Dopo mesi passati a parlarne e non avendo potuto effettuare iscrizione in tempo utile, causa varie incertezze, la tentazione alla fine è stata troppa e ha portato me e Picozz a dare sostanza all' idea.

Alle 6:30 le strade già affollate di ciclisti a Bergamo vedono anche noi imboccare il percorso.
Subito troviamo compagnia in un signorotto che sembra sapere bene dove andare, gli diamo fiducia e infatti si sbaglia subito strada.
Il colle dei Pasta non viene scalato ma aggirato, così aggiungiamo quei 4/5 km in più, che non guastano mai.
Vabbè.....ormai è fatta.
Pedala, pedala ci ritroviamo di nuovo sul percorso, si svolta per il colle del Gallo.
Circa a metà arriva il gruppo di quelli che contano, li vediamo passare e poi ricominciamo a salire, ci sono veramente tanti ciclisti.
Fatto il colle del Gallo però il dramma, dopo la discesa mi accorgo con orrore di avere perso la borsetta sottosella......E' la seconda in pochi mesi, altri 30/35 euro buttati nel cesso, ho lasciato per strada 2 camere, 2 bombolette CO2, leve per togliere i copertoni, smagliacatena con falsamaglia e le brugole, beato chi l'ha raccolto.
Passiamo davanti a un punto assistenza, vorrei fermarmi a comprare un paio di camere d' aria, purtroppo rinvio, anche perchè c'è Picozz.
Neanche il tempo di pensar male che.......Buco.
Picozz mi da la sua UNICA camera d'aria che è pure BUCA, me ne accorgo mentre butto via anche l' unica bomboletta di CO2 rimastami.
I grupponi di ciclisti si susseguono mentre noi al bordo della strada viviamo il nostro dramma.
C'è solo una cosa da fare......Picozz torna sui nostri passi, a circa 3 km, dove avevamo visto il meccanico, gli racconta l' accaduto, viene guardato come un cacciaballe, ma recupera quello che serve, mentre io vengo avvicinato da un alpino, un vecio(Si dice così?), che tenta di darmi una mano e successivamente da un gruppo di indigeni che mi danno il loro supporto morale.
Alla fine riusciamo a ripartire, c'è Selvino da scalare.
La salita è lunga ma pedalabile ed è sempre bello il colpo d' occhio del tornanti percorsi dal serpentone dei ciclisti.
Arrivati io riesco a recuperare ancora una camera d' aria e una bomboletta di CO2, finalmente mi posso tranquillizzare.
Il paese è molto animato, c'è un bel ristoro e la gente ci saluta.
Via che si scende, la strada è bella e alla fine passa in una stretta gola, uno spettacolo, niente però in confronto a quello che vedremo dopo.
Infatti ci infiliamo nella val Taleggio, sulla lunga strada, 20 km, 16 di salita, che ci porteranno alla forcella Bura.
I primi km , SPETTACOLARI, corrono tutti stretti da due alte pareti di roccia, a farci compagnia il torrente che scorre sotto di noi che ha scavato in migliaia d' anni questo spettacolo.
Poi si sale ed ecco gli ampi panorami sulla valle verdissima, e dietro montagne più alte dalle cime ancora innevate.
Dopo una salita c'è sempre una discesa, questa è un po' tortuasa e ci porta diretti al bivio, si gira a destra.....Per il lungo.
Ancora 14 km di salita per 800 m di dislivello, 4,5 per arrivare a Berbenno e subito dopo i 9,5 per la cima Coppi di questo percorso, Costa Valle Imagna, 1014 s.l.m..
L' ultima salita si rivela la più tosta, in più c'è la stanchezza e il caldo che si fanno sentire.
Arrivati in cima , uno sguardo al panorama e poi attenzione, anche la discesa si rivela impegnativa, tutta curve e fondo stradale non dei migliori.
Arrivati in valle siamo un gruppetto di 6, mancano ancora 15 km all' arrivo, e aimè....C'è anche l' ultimo strappetto , a Villa d'Almè, niente paura ragazzi ci pensiamo noi, infatti io e Picozz tiriamo la gran parte dell' ultimo tratto.
Alla fine 170 km, per Picozz qualcosa in più, causa recupero camere d'aria.
Alla prossima.

Cesco

sabato 9 maggio 2009

Tre "passi" nel piacentino.




















Tre "passi": passo Caldarola 765 slm. Passo Santa Barbara 1126 slm. Passo Penice 1149 slm. Partiamo da Pianello val Tidone, io, Picozz, Tricca e ci raggiunge Andrea che sta passando il fine settimana nella casa dei nonni, dalle parti di Pecorara. Pronti via si comincia subito a salire, siamo ancora freddi e si fa fatica, ma oggi vogliamo goderci questo bel giro. Arrivati in quota la strada per il Caldarola ci offre i suoi bei panorami, ampi e verdissimi, c'è solo il rumore della natura intorno, un piacevole vento accarezza l' erba dei campi facendola ondeggiare, il clima è perfetto, cosa vuoi di più? Questa è vita! Eccoci al Caldarola, alla nostra sinistra, la pietra Parcellara si erge prepotentemente caratterizzando questo panorama e rompendo con le sue forme rocciose la dolce armonia delle colline. E' la che ci dirigiamo. Ho studiato il tragitto su Google maps e sono sicuro che la strada ci porterà dritti a Perino, dove si attacca il S.Barbara, peccato che su Google non fosse specificato che avremmo dovuto farci un km di sterrato. Pazienza, tutti mi ringraziano felici per questo piacevole fuori programma, che bello, c'è anche qualche bella pozzanghera fangosa, e ancora piovono ringraziamenti, che dire.....non c'è di che. Procediamo e passiamo proprio sotto alla grande pietra, per un attimo il paesaggio si trasforma, qualche km in discesa e ci siamo.....Tricca ci saluta, lui punta direttamente al Penice, noi attraversato Perino ci apprestiamo a fare la lunga salita per il S.Barbara, cima Coppi della g.f. Colnago. La strada sale abbarbicata al fianco del monte, sotto di noi una valle stretta e verde, i ruderi di una rocca ci guardano. Ci sono un paio di punti dove tirare il fiato, ma ecco una serie di tornanti che non scherzano, stringendo i denti si arriva a Pradovera dove una fonte ci invita ad una breve sosta rinfrescante. Ancora pochi km, un ultimo sforzo ed eccola, la statua dell' angelo con la spada posta in cima al passo ci accoglie e ci dice che siamo arrivati. La strada che abbiamo percorso è quella che nella gran fondo si fa in discesa. Un panino e siamo pronti .....Si scende. Il primo tratto lo facciamo con attenzione, l' asfalto è un po' sporco, e anche qui il paesaggio diventa roccioso, dal sapore alpino, si attraversano pietraie di rocce di sfumatura verde. ma più giù il fondo stradale diventa perfetto, curve, controcurve e tornanti, è una danza, una discesa tutta da gustare fino a Bobbio. Caldarola, S.Barbara, ed ecco l'ultima salita, Andrea prende subito il largo, un po' dietro ci sono io e Picozz a un centinaio di metri da me. A turno verremo affiancati da un ciclista che ci propone di salire in sua compagnia, a turno declineremo l' invito, l' amico alla fine sarà in vetta una decina di minuti prima di Andrea, che gli è stato a ruota per un po', certo noi siamo stanchi, certo io non posso dire di essere un gran scalatore, ma il nostro amico a una particolarità....ha 70 anni.....Sti cazzi!! Comunque.......Siamo arrivati anche sul passo Penice, troviamo Tricca ad attenderci, una piccola sosta per un panino e ......Vabbè, tanto che ci siamo facciamoci una birretta, ce la meritiamo. Mancano circa 38 km alla macchina, inforchiamo le biciclette e si riparte, a Romagnese salutiamo Andrea, per lui ancora qualche km di salita per rientrare alla base, per noi la lunga discesa della val Tidone fino al rientro a Pianello. Poco più di 110 km ma 2500 metri o forse più di dislivello. Non saremo mica stanchi......Abbiamo fatto solo.....Tre "passi". Cesco

giovedì 7 maggio 2009

Fine settimana...

Chi c'è? Chi no?
Che volete fare?
Proposte?

domenica 3 maggio 2009

Resoconto finale.

Permettetemi di fare un resoconto finale di questo lungo(Almeno per me), fine settimana.
Io comincio Giovedì, giretto di più di 90 Km in compagnia di Capo e Paolo, come al solito Oltrepò: Stradella con panoramica,Montù e poi si scende per risalire da Montescano, Canneto dove vediamo lo sfacelo che le piogge hanno provocato sulla strada per Broni, che è bloccata, quindi indietro e si scende dalla parte del cimitero per ritrovare la panoramica e a casa.
Venerdì....bè....ha già detto tutto Marco, c'è solo da aggiungere che ci siamo sparati più di 140 Km.
Sabato ore 8 da Andrea, ci sono il Barba e Dedè, si va a Bereguardo via Battuda, per poi passare sul ponte delle barche, sopra un Ticino gonfio d'acqua.
Parasacco e San Biagio....insomma il giro del ponte al contrario.
Io e Andrea a fare da battistrada a un ritrovato Barba che sta bene a ruota, solo il Dedè accusa alla fine su un allungo di Andrea.
Certo avrei perferito un sabato più tranquillo, il mio contaKm segna 87, e Andrea mi ha fatto forzare un po' troppo.
Infatti non so che fare la Domenica mattina, ma tutto si aggiusta, mi telefona Stefano, ed eccoci a Vidigulfo in partenza, c'è Ezio, il Mellu, Daniele, Carlo e il suo amico Fabio di Locate(Se non sbaglio), il signor Maver....e un giovincello di nome Stefano, di quelli che fanno sul serio, un bel gruppetto.....Ma manca Paolo, pare abbia la febbre, forse che la Bugno abbia preteso almeno una vittima?......Mah!!!
Sempre Oltrepò....Broni, Cigognola,Pietra, Montalto via Mornico e Oliva Gessi, giù per Lirio, su per Bosco Caselle......giù per Montescano e di nuovo panoramica per il ritorno.
Subito daniele ci porta sui 40 orari, nonostante il venticello contrario, quando ad Albaredo da il cambio dietro di lui c'è il giovincello che alza l' andatura, 45 e anche più......Risultato?.....Il treno si rompe.
Ci ricompattiamo dopo la Becca per procedere ad andatura più tranquilla fino a casa.
Anche oggi più di 100 km.
Alla fine in questi quattro giorni mi dovrei essere sparato circa 430 km, tutti sofferti, ma come sempre in buona compagnia.

Cesco

sabato 2 maggio 2009

GF con i cuginastri !























Ed eccoci qui, Venerdì 1° Maggio, in Brianza con tre cugini di Vidigulfo: Qui, Quo e Qua? No, Paolo, Ezio e il Mellu(Angelo). Foto di rito prima della partenza, e via sul percorso. Il Mellu chiede un caffè, ci si ferma all'unico bar aperto: il caffè è una bufala. Il vero motivo è una bomba batteriologica sganciata nel water del malcapitato gestore. Fuga tra battute e risate, e si comincia coi saliscendi: in brianza non c'è un cavolo di piattone neanche a pagarlo!! Cesco ha una piccola crisi, favorita da un allungo ingiustificato del gruppetto. Non appena rientra, ci lanciamo in una meravigliosa quanto spettacolare discesa con vista lago/montagne innevate da mozzare il fiato: magnifico, è l'unica parola che mi viene. Giunti presso Bellagio, arriva il gruppo dei primi, proprio all'attacco del Ghisallo. Ci passano a cannone, come sempre. Il Mellu è in fuga, io, Andrea e Paolo giungiamo in cima insieme, Ezio subito dopo, Cesco in arrivo a ruota: si è fermato a far passare il gruppo. Ristoro (un pò scarsino, ma non ci lamentiamo troppo!), discesa velocissima, dove Paolo buca. Ezio si ferma ad aspettarlo, ed insieme a Cesco i tre procederanno insieme. Io e Andrea invece tiriamo dritti. Io forzo l'andatura, cercando di tenere un treno di 10 corridori. Sarà un errore, che pagherò caro. Andrea mi lascia andare, e quando mi ripasserà all'attacco di colle Brianza non lo vedrò più neanche col binocolo. Mellu, che qui sta aspettando il gruppo, sale con Andrea. Oggi è in gran forma, e staccherà Andrea di nuovo, per andarsene da solo, dopo aver avuto rassicurazioni sullo stato dei sui compagni. Io su colle Brianza comincio a patire, specialmente in un tratto durissimo al 18% che mi stronca le gambe. Nostra Signora della compact, dove sei?? Riesco non so come a scollinare, ma il Lissolo poco dopo mi darà il colpo di grazia. Ho sbagliato, forzando troppo e mangiando poco. Vengo raggiunto dai tre, Cesco, Ezio e Paolo, e via verso l'ultimo tratto insieme. Piccole crisi di crampi per Cesco e Paolo. Ezio fermo in mezzo alla strada con un crampone pauroso, quattro risate e via, patendo un pò arriviamo alle macchine, stanchi ma soddisfatti. Andrea ha sbagliato strada e, ingannato da un vecchietto, deve reinventarsi il percorso, tagliando clamorosamente: se fosse stato in gara era da squalifica!!! Certo le segnalazioni agli incroci lasciavano molto a desiderare, e tutti quanti in effetti lo abbiamo constatato in diversi punti. Comunque anche questa è fatta, gente. Dite la vostra, aggiungete particolari e commentate, please! Io la mia l'ho detta. Augh.



P.s. Cesco, continui a sostenere di essere il più bello?



Marco